MotoGP Indianapolis 2015. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP

MotoGP Indianapolis 2015. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP
Giovanni Zamagni
Perché per Marquez è stato vantaggioso restare nella scia di Lorenzo? Perché Rossi fatica in prova? Che cosa sta succedendo alla Ducati? E alla Suzuki?
10 agosto 2015

Quali sono stati i punti chiave del GP?

Tre le risposte:

1) La capacità di Marquez di “leggere” il GP. «Dopo il warm up, mi sono reso conto che Lorenzo avrebbe potuto tenere un ottimo ritmo, che per me sarebbe stato impossibile scappare. Così ho preferito stargli in scia, studiarlo per poi attaccarlo nel finale», ha detto Marc. Una tattica vincente, che dimostra che il fenomeno spagnolo non è solo velocissimo;

2) La cronica difficoltà di Valentino Rossi in qualifica. Fosse partito almeno dalla seconda fila, Valentino avrebbe anche potuto provare a tenere il ritmo dei primi due. Difficile, ma non impossibile;

3) L’incapacità di Pedrosa di “aiutare” Marquez. Alla vigilia, sia Dani sia Marc avevano dichiarato che non ci sarebbe stato nessun gioco di squadra, che ognuno avrebbe fatto la sua gara. Così è stato, non per scelta, ma per “obbligo”: Pedrosa non è in grado di tenere il passo del compagno di box.

 

Perché Lorenzo è stato sempre davanti a dettare il ritmo, per poi non riuscire più a replicare dopo il sorpasso di Marquez all’inizio del 25esimo giro?
Risponde Lorenzo: «Sapevo che Marquez aveva un margine di un paio di decimi: se fosse stato davanti, sarebbe andato via. Ho fatto una delle più belle gare di quest’anno e della carriera in MotoGP, ma non è bastato per vincere, anche perché la Honda è migliorata: fosse stata quella di inizio stagione, sicuramente sarei riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Speravo di recuperare nove punti su Rossi, invece mi devo accontentare di 4: meglio di niente».

Ma per Marquez è stato un vantaggio stare in scia?

Risponde ancora Lorenzo: «Decisamente, perché ha potuto tenere un buon ritmo senza stancarsi troppo come ho fatto io. Quando mi ha superato, non avevo più energie per replicare: ma non potevo fare diversamente».

Cosa è successo ad Andrea Dovizioso a inizio gara, quando è uscito di pista alla seconda curva, dovendo poi recuperare dall’ultima posizione?
Risponde Dovizioso: «Mi sono trovato nella posizione sbagliata: alla curva due ero esterno, quando Crutchlow è stato costretto a rialzare la moto per non tamponare Smith. A quel punto non avevo alternative, sono dovuto andare fuori pista. E’ anche la conseguenza di essere partito dalla quarta fila».

Dovizioso, poi, ha fatto una discreta rimonta fino alla nona posizione dimostrando che avrebbe potuto stare con Iannone, finito comunque quinto a 21”528: cosa sta succedendo alla Ducati?
I piloti concordano nel dire che non c’è un difetto grosso, ma piccoli problemi un po’ ovunque, che sommati insieme fanno una grande differenza. Difficile capire se sia necessaria una modifica importante e quale. Certo è che solo con la messa a punto non si trova la soluzione. Forse ha ragione Dovizioso quando dice che: «Sono stati troppo bravi a fare una moto nuova con una base così buona…».

Si può ipotizzare che le difficoltà siano dovute anche alla perdita, per regolamento, di 1,5 litri di benzina?
Dovizioso esclude categoricamente questa eventualità. «Qui, per esempio, la moto non è mai andata in modalità “risparmio” per tutto il GP».

Allora, forse, è l’impossibilità di usare in gara la gomma posteriore più dura, come i piloti “Factory”?
Dovizioso, molto onestamente, esclude anche questa eventualità: «Sicuramente in questo GP la gomma più dura dava dei vantaggi, come dimostra il fatto che tutti i piloti factory non hanno avuto dubbi nella scelta fin da venerdì, ma non è quello che ci manca».

Cosa sta succedendo alla Suzuki?
Dopo aver ottenuto il primo e il secondo tempo in qualifica al Montmelò, la Suzuki è “sparita” dalle prime posizioni, sia in prova sia in gara. Difficile capire questo passo indietro: in questo GP, Espargaro ha avuto problemi di elettronica, Vinales al cambio.

 

Giri veloci in gara

Marquez 1’32”625 (23esimo giro); Lorenzo 1’32”652 (23); Pedrosa 1’32”829 (25); Rossi 1’32”847 (12); Smith 1’33”301 (23); Crutchlow 1’33”437 (6); Iannone 1’33”492 (5); P.Espargaro 1’33”539 (3); Petrucci 1’33”671 (4); Vinales 1’33”673 (15); Dovizioso 1’33”684 (14).

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