Viaggi in moto: da Milano all'Isola di Man

Viaggi in moto: da Milano all'Isola di Man
L'Isola di Man era un maledetto pallino che avevo da tempo, ma a forza di pensare di poter fare qualcosa si finisce a non fare mai niente...
21 marzo 2014

A maggio 2013 finalmente decido, è arrivato il momento, devo partire.
Non sono nuovo a lunghe trasferte, mi piace viaggiare e ho avuto la fortuna di poter vedere buona parte dell’Europa, ma l’Inghilterra è lontana, il mio inglese poi, va bene solo per ordinare birra e fare benzina e da solo non ho mai viaggiato.
Tant’è, non importa, ad aprile decido di guardare le date ufficiale del TT 2013.
Le prove iniziano il 25 maggio, passo una notte su internet e riesco a trovare il biglietto del traghetto da Liverpool per me e per la moto, non ci penso su molto, lo acquisto.
Trovo dei biglietti, andata Liverpool - Isle of Man per il 24 maggio e ritorno il 26, solo due giorni, ma è già un lusso. Trovare biglietti per quella tratta in quel periodo è parecchio difficile.
Mi rimangono una ventina di giorni per organizzarmi. Prima cosa, un bel tagliando ed una controllata generale alla “sposa” (è il nomiglio che ho dato alla mia amatissima ducati sportclassic gt1000). Secondo passo, voglio viaggiare leggero, borsa da serbatoio e zaino in spalla. Penso quindi che la soluzione migliore è comprarmi una tuta e infilare nei bagagli lo stretto necessario.
Terza e ultima cosa, il percorso migliore. L’unico limite che ho è il traghetto a Liverpool, e da Milano fino a li posso fare quel che voglio. Inizio a dare un’occhiata ai passi alpini, purtroppo la primavera sembra non voler arrivare mai, tutti i passi sono chiusi, in più fa ancora abbastanza freddo e non smette di piovere. A memoria è stato forse il peggior mese di maggio da parecchio tempo a questa parte.
Visto che tanto non ho fretta decido anche di non fissarmi tappe precise, mi organizzo con lo smartphone per essere sicuro di avere una connessione internet all’estero, e poi deciderò di volta in volta.


Partenza il giorno 20/5 prima tratta Milano - Baden Baden (D)


Parto e per fortuna non piove. Appena arrivo in Svizzera però, inizia a scendere un acquazzone violentissimo. Nessun problema, tanto ho la tuta antipioggia.
Come detto nessuna possibilità di farsi il San Gottardo, opto per l’autostrada.
Si tratta di 500 Km di noiosissima autostrada, però mi sento al sicuro. Tuta in pelle, protezioni varie, tuta antipioggia, fascia elastica per il collo, sovra guanti antipioggia. Purtroppo faccio una terribile scoperta…. I miei stivali non sono waterproof. All’insegna dell’ottimismo mi dico “tanto non può piovere per sempre”.
Quando inizio a sentire la stanchezza mi fermo in un parcheggio, recupero lo smartphone e mi cerco un albergo in zona. Uso e userò poi per tutto il viaggio Booking.com. Il meno costoso in zona è a Baden Baden, poco fuori dall’autostrada, a metà strada tra Strasburgo e Karlsruhe. Quando arrivo all’albergo, che poi è un bed&breakfast, mi fanno parcheggiare nel box di casa. Accanto alla mia gt ci sono una tryumph daytona, senza targa, con carene e gomme da pista, poco più in la una 1098. Scopro che i miei ospiti sono degli smanettoni esagerati. Davanti a delle copiose birre con il mio inglese un po’ stentato mi faccio dare qualche consiglio per il giorno dopo.

21/5 Baden Baden – Nurburgring


La mattina mi sveglio, piove. Butto un occhio alla cartina e scopro di non essere poi tanto lontano dal Nurburgring. Mi si accende una lampadina malsana, quando mi ricapita. Però niente più autostrada, voglio godermi il giro. Seguo i consigli ricevuti il giorno prima, attraverso il Reno ed entro in Francia. Faccio una cinquantina di km verso nord e rientro in Germania nella regione della Renania-Palatinato. Mi dicono essere bellissima, piena di strada tortuose, di parchi, di fiumi e di gole con strada bellissime, ed avevano ragione. Dei posti favolosi, purtroppo continua a piovere, solo a sprazzi il cielo si apre regalandomi dei paesaggi favolosi, un contrasto di luci incredibili, nuvoloni neri, raggi di sole che si riflettono sulle case tutte color pastello, morbide colline che si avvicendano a gole create dal fiume Mosel. Risalgo il Mosel per parecchi km, poi causa le forti piogge trovo delle strade chiuse causa innondazioni. Cartina alla mano infine riesco ad arrivare a Nurburg.
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22/5 Nurburgring


Sosta di 1 giorno, obbligo morale, girare sulla Nordschleife, ovvero il percorso del vecchio Nurburgring, lungo 20 km all'interno del circuito ci sono addirittura 3 paesi. Sei li in mezzo a colline basse e boschi, solo che dagli alberi non arrivano i suoni degli animali, senti i motori in lontananza che girano tutt'attorno. Il clima che si respira è stupendo, gente da ogni dove che nei bar parla solo di motori, tutto qui ruota attorno al culto dei motori. Per girare sul circuito devi pagare un biglietto da 26 euro per un giro, c'è un casello come l'autostrada e poi ti lanci nelle 172 curve del grune holle, l’inferno verde come lo chiamano qui. Parlo con un po’ di gente e tutti mi sconsigliano di girare in moto. Pioveva di brutto e l'asfalto è particolarmente viscido, ci sono decine di scritte fatte con la vernice, e nei giorni aperti al pubblico girano anche furgoncini e turisti della domenica con la famiglia a bordo. Non ci sono i limiti di velocità, ma di fatto valgono le regole della circolazione stradale, ti si chiede di divertirti ma di essere quantomeno prudente. L'80 % delle curve è cieco, le misure di sicurezza sono ridicole i guardrail a 1 metro dall'asfalto. Mi sono arreso, ho affittato una clio sport 2000 (tutt'attorno al circuito ci sono dei garage che affittano ogni tipo di macchina, dalle ferrari alle porsche alle lotus alle clio) e mi sono divertito con quella. Prima di entrare in pista ti fanno un piccolo briefing sulla sicurezza, poi ti danno le chiavi e ti dicono: divertiti! A ben vedere mi sono divertito parecchio!

23/5 Nurburgring – Faversham


Tappa di passaggio, piove in una maniera indecifrabile e ci sono 9°C, mi infilo in autostrada direzione Belgio.
Attraverso tutto il Belgio e verso le 5 del pomeriggio arrivo a Dunkerque al confine tra Francia e Belgio, da qui ogni ora partono i traghetti per Dover. Smette di piovere, in attesa del traghetto mi spoglio di tutto e tento di scaldarmi al poco sole. Alle 8 di sera sono in Inghilterra. Mi spingo in su nella regione del Kent, a est di Londra. Trovo un alberghetto carino e decido di fermarmi. Doccia calda e molte ore di sonno.

24/5 Faversham - Isle of Man

Mi mancano circa 450 km per arrivare a Liverpool, penso di prenderla con calma, il traghetto è per le 20, e qui fino alle 21 c’è luce. Ma ovviamente piove. Mi infilo in autostrada sulla M12 direzione Londra, devo fare l’autostrada che gira attorno alla capitale Inglese, mi infilo in un delirio di traffico e caselli uno via l’altro. Per fortuna le moto non pagano la tassa di circolazione nell’area di Londra. Ad un certo punto mi accorgo che sia la tuta antipioggia all’altezza del cavallo e i sovra guanti si sono bucati. Tento di arginare il tutto con dello scotch di tela, ma non serve a molto. La tuta di pelle all’altezza del cavallo ha un inserto elasticizzato, l’acqua inizia a passarmi dentro ed in breve mi ritrovo con le mutande e la maglietta fradicia. Fa un freddo cane e ogni 70 km mi devo fermare per bere qualcosa di caldo. Ma non importa, arrivo a Liverpool e intanto ha smesso di piovere. Trovo il terminal del traghetto che è in centro, mi metto in coda e inizio a pensare che l’Isola di Mann è li che mi aspetta, mancano solo un paio di ore. Quasi non ci credo, mi tremano le mani dalla gioia.
Quando scendo dal traghetto è buio, ma sono a Douglas il resto non conta.

25/5 Isle of Man


Il sole! Sono arrivato e finalmente c’è il sole! Fantastico! E poi c’è lui il circuito del Mountain e i suoi 60 km, pelle d'oca ad ogni cm. E' da folli, quando lo percorri ti aspetti che ci siano protezioni, asfalto rifatto a nuovo, etc, niente di tutto questo, un’ora prima delle prove chiudono le strade che si affacciano sul circuito, i piloti si mettono il casco e via. Ci sono passaggi in mezzo a Douglas o sul lato che va da questa a Peel in cui passi in mezzo a case, file di alberi, tombini etc. etc. Le immagini del TT le ho viste migliaia di volte, ma quando sei li non ci credi. Mcguinness nel 2009 ha fatto una media di 210 km/h... è inimmaginabile è qualcosa di folle e meraviglioso. La mattina mi dedico a fare tutto il percorso, il traffico è abbastanza intenso, ma quando arrivi a Ramsey iniziano i 20 km del vero e proprio mountain course. La strada viene chiusa in direzione opposta per chi viene da Douglas, praticamente è come se ti dicessero: “fai tu….”. Si crea una sorta di tacito consenso, forse qualcuno non apprezzerà molto, ma trovo la cosa abbastanza civile. Sii responsabile delle tue azioni. Ritornato a Douglas con un sorriso che mi usciva dal casco, mi sono fermato nella zona dei paddock , completamente aperta e visitabile. Poi mi sono spinto più a sud fino a Castel Town e scopri che ci sono piu TT, c'è quello ufficiale e poi ci sono le gare di contorno. Mi son perso in quello che pensavo fosse un campeggio, invece erano i paddock delle corse storiche, sembrava di essere precipitato negli anni 70. Inglesi sui 60 infilati nelle tute di pelle che si sistemavano le moto d'epoca sul prato con dei secchi come cassette degli attrezzi. Ho assistito alla gara storica dei sidecar, il pubblico a bordo pista era di anziani con il basco e decine di pinte di birra in mano. Alla premiazione della gara arriva il sidecar vincitore, scendono il pilota e il copilota, si tolgono il casco e sono 2 inglesi, cinquant’anni passati, ruvidi, con le tute logore, a gente cosi non puoi che dire grazie!
Alle 18 iniziano le prove quelle del TT e non ci credi, sei a bordo strada e questi ti passano a 300 e così via e ancora, mioddio!
Torno in albergo soddisfatto e intimamente felice.

26/5 Isle of Man – Cardiff


E’ già ora di ripartire.
Ho degli amici a Cardiff, li chiamo e mi invitano a passare da loro. Splende il sole, scendo dal traghetto, prendo la a483 e poi la a470.
Attraverso tutto il Galles e mi faccio 300 km di morbide montagne. Bellissimo giro, un sali e scendi in lande brulle passando in mezzo al parco di Brecon.

27/5 Cardiff – Londra


Londra non è una città che amo particolarmente, ma c’è un altro sfizio che mi devo togliere…. l'Ace Cafè.

Parto da Cardiff con il sole. Arrivo a Londra, mi tengo ben lontano dal centro e mi cerco un ostello. Di sera riprendo la moto e mi dirigo sulla north circular. Arrivo all’Ace cafè e quando ci arrivi si respira benzina! Ti aspetteresti un pubblico modaiolo di turisti e invece l'Ace Cafè è un posto rude, birre e storie di moto, ne vale veramente la pena. Era la porsche night, mi prendo una costata di maiale mi bevo un paio di birre e guardo dei pazzi scatenati che passano davanti al locale derapando. Lo trovo stupido e divertentissimo.

28/5 Londra – Plymouth


Tappa di passaggio per andare a prendere il traghetto, non ho voglia di tornare a Dover, ho ancora qualche giorno, decido di passare da Plymouth, imbarcarmi e scendere in Bretagna. Appena lascio Londra inizia un disastro di acqua e freddo, ero demoralizzato giuro è stata un'agonia. Avevo le mani intorpidite, a Southampton finisce l'autostrada e ti fai 250 km dietro i tir a 60 all'ora, visibilità zero, volevo girare un po’ per la Cornovaglia ma ho rinunciato. Arrivato al parcheggio dei traghetti è uscito un raggio di sole, mi sono messo in mutande e ho usato la gt come stendi biancheria, avevo su 3 magliette 3 ed erano fradice.

29/5 Roscoff-Chateau Renault


La traversata dura 12 ore, ma la notte in traghetto non è servita a molto. Ero stanco, bagnato e l’indomani avrei dovuto rimettermi i vestiti fradici. La mattina arrivato a Roscoff pioveva ancora violentemente. Ho cercato un negozio di abbigliamento moto, mi sono comprato dei guanti nuovi e una tuta antipioggia nuova. Iniziavo ad essere esausto di tutta quell’acqua. Mi sono spinto fino a LeMans passando da Rennes e mi sono fermato a Chateau Renault, un piccolo e carinissimo paese nella campagna francese.

30-31/05 1/06 Chateau Renault - Saint Flour – Grenoble – route de Napoleon - Milano


Questi 3 giorni han senso solo se raccontati in un unico pezzo, e questo perché è una gioia continua. Non avevo le idee molto chiare, ma un amico mi ha consigliato di fare la route de Napoleon e per fortuna l’ho ascoltato. Da Saint Flour ti infili in mezzo ad alte colline e ti perdi in paesaggi bellissimi, e poi finalmente dopo il 30 di maggio passato ancora sotto l’acqua, il tempo ha deciso di essere clemente e mi ha regalato 20°C. Non vorresti mai fermarti. Ho attraversato il parco regionale des Volcans d'Auvergne,un altopiano meraviglioso, colline con poco traffico e strade bellissime, e poi iniziano le alpi e da li fai la route de Napoleon fino a Grasse. E’ una strada strepitosa, asfalto perfetto, curve veloci, tornanti, tutto quello che vorresti quando poggi il fondoschiena su una moto.
E poi mestamente si torna a casa, dopo 13 giorni e 5900 km.

Conclusioni

Un paio di considerazioni sulle strade e il traffico. Il comportamento degli automobilisti in Francia, Germania e Inghilterra è ammirevole. Le strade poi sono sempre ben fatte, gente rispettosa alla guida, è una meraviglia girare in moto in posti cosi.
Per la prossima volta direi che degli stivali waterproof sono caldamente consigliati, ho fatto buona parte del viaggio con i piedi fradici.
Ho trovato indispensabili queste cose: lo smartphone (mi perdo ovunque, senza google map sarei ancora a girare per le strade del mio paese), una carta di credito, ci prenoti gli alberghi e ci paghi tutto, il sottocasco, la tuta antipioggia.
Non indispensabile: tutto il resto, alla fine mi son portato il doppio delle cose che mi servivano, ok passi una buona mezzora al giorno ad asciugare le magliette con il phon della camera d’albergo, ma poco importa.
Arrivato a casa ho messo “la sposa” in box, mi sentivo esausto e in debito di sole, forse anche un po’ stupido per tutta l’acqua presa.
Il giorno dopo già pensavo che sarei voluto ripartire immediatamente.

Fabio

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