SBK. Una Ducati a 4 cilindri e una iper BMW in arrivo

SBK. Una Ducati a 4 cilindri e una iper BMW in arrivo
Carlo Baldi
Smentendo chi parla di un campionato in crisi, le case continuano ad investire nella SBK e nelle iper sportive. Nel 2016 torna la Yamaha, ma non solo. Ecco cosa bolle in pentola
26 agosto 2015

Mancano ormai solo tre round al termine del campionato mondiale Superbike, che già nel prossimo appuntamento di Jerez del 20 Settembre potrebbe incoronare il nuovo campione del mondo. Solo sei punti dividono Jonathan Rea dal suo primo titolo mondiale e tutto è pronto nel KRT per festeggiare il meritatissimo trionfo della Kawasaki e del pilota nordirlandese.


Ma Jerez sarà una tappa importante non solo per l’assegnazione del titolo 2015, ma anche per il mercato team e piloti. Il 2016 sarà un anno di transizione per la classe regina delle derivate dalla serie. Il regolamento tecnico non subirà infatti cambiamenti importanti e tutto è rimandato all’anno successivo quando, ad esempio, il ride by wire potrà essere utilizzato solo dalle moto che lo utilizzano anche nella produzione di serie. Questo obbligherà ad esempio la Honda a rivedere la CBR, anche per metterla nelle condizioni di contrastare gli avversari che non stanno certo a guardare, ad iniziare dalla Ducati. La casa di Borgo Panigale sta progettando una nuova moto a quattro cilindri, che nel 2017 sostituirà la discussa Panigale. Una moto destinata a sovvertire la tradizione, visto che la storia della casa italiana in Superbike è da sempre legata al bicilindrico desmodromico.


Ducati, che come sappiamo è di proprietà Audi, è pronta a stupire con un quattro cilindri e BMW risponderà con la sua nuova Supersportiva. La casa di Monaco di Baviera ha infatti in avanzata fase di progettazione una versione ancora più performante della sua S 1000 RR. Una moto studiata per confermare la supremazia della casa dell’elica nelle vendite delle iper sportive e che porterà BMW ad aumentare i propri investimenti ed il proprio coinvolgimento in Superbike.


Tornando invece al 2016, la novità è rappresentata dalla Yamaha, che tornerà a competere nella classe regina delle derivate dalla serie appoggiandosi molto probabilmente al team Crescent. Per una Yamaha che viene abbiamo una Suzuki che se ne va, ma resteranno comunque otto le case ufficialmente impegnate in un campionato che si preannuncia sempre più impegnativo, combattuto e spettacolare e che di crisi proprio non vuol sentir parlare. Ecco nel dettaglio, casa per casa, cosa bolle in pentola.

 

Yamaha

A Jerez dovrebbe arrivare la conferma ufficiale della partecipazione della Yamaha al prossimo mondiale Superbike 2016. A Suzuka in occasione della 8 ore, Andrea Dosoli ha incontrato i vertici del settore racing della casa dei tre diapason ed ha avuto il via libera a concludere le trattative che da mesi il manager italiano sta portando avanti. Per quanto riguarda la squadra, restano ormai da definire solo gli ultimi dettagli con il team Crescent. La squadra di Paul Denning non vede l’ora di lasciare una Suzuki che da anni non mostra interesse per la Superbike, per abbracciare la causa della Yamaha, intenzionata a tornare ai vertici del la classe regina delle derivate dalla serie. Il main sponsor del progetto dovrebbe essere Pata, l’azienda alimentare non è soddisfatta dei risultati ottenuti dal team Honda Ten Kate e conta di ottenere una maggiore visibilità con il team della Yamaha. Il condizionale però è ancora attuale in quanto al contrario della squadra olandese, che ha lasciato che Pata sfruttasse per intero la propria immagine e le carene delle CBR, la casa di Iwata vorrebbe poter decidere colore e spazi delle nuove R1. Le trattative procedono e di certo si arriverà ad una soluzione che possa soddisfare entrambe le parti.

Capitolo piloti. Proseguono le trattative con il manager di Marco Melandri. Il pilota di Ravenna è in cima alla lista di Dosoli, ma resta da risolvere l’aspetto economico, anche alla luce di un interessamento della Ducati per Melandri. Se le trattative arrivassero ad una conclusione positiva, si potrebbe ricomporre in Yamaha la squadra Aprilia 2014, in quanto Sylvain Guintoli è gradito non solo alla casa giapponese per le sue capacità di collaudatore, ma anche allo sponsor Pata che vestirebbe volentieri di bianco per la terza volta (le prime due nel 2012 e nel 2015) il pilota francese. Restano però aperte altre due candidature di piloti giovani e talentuosi: la prima è quella di Alex Lowes, caldeggiata da Paul Denning mentre la seconda è quella di Michael VdMark, che piace allo sponsor Pata. A mettere tutti d’accordo però potrebbe essere Yamaha, alla quale non dispiacerebbe puntare sull’esperienza di Katsuyuki Nakasuga, fresco vincitore della 8 ore di Suzuka proprio alla guida della nuova R1. Il giapponese, campione nazionale Superbike nel 2008 e nel 2009 sempre su Yamaha, piacerebbe anche alla Dorna, vista la carenza di piloti giapponesi nei campionati delle derivate dalla serie.

 

Honda

Il team Honda Ten Kate corre ai ripari e, con l’aiuto di Honda Europe, è già alla ricerca di un main sponsor che possa sostituire Pata. Compito non facile, che potrebbe indurre la squadra olandese ad abbandonare la Supersport proprio per concentrare il proprio budget solo sulla classe regina. Nella 600 non è escluso che Ten Kate possa quindi appoggiarsi ad un altro team esistente al quale fornirebbe la propria assistenza.

Il primo della lista potrebbe essere VdMark. L’olandese è un pilota Honda a tutti gli effetti, specialmente dopo le sue brillanti partecipazioni alla 8 ore di Suzuka e quindi mamma Honda non è disposta a lasciarselo sfuggire. La più grande casa costruttrice del mondo non ha al momento intenzione di portare Michael in MotoGP come si vociferava da più parti. L’idea è quella di tenerlo ancora un anno in Superbike e non è detto che ciò non succeda soprattutto perché il giovane olandese ha un contratto con Ten Kate che prevede delle grosse penali. Per quanto riguarda invece le moto, questo sarà l’ultimo anno per la CBR che nel 2017 verrà sostituita da un nuovo modello che potrebbe anche non discostarsi molto da quello attuale, ma che potrà senza dubbio disporre del ride by wire, in quanto dal 2017 potranno utilizzare questo sistema solo le moto che lo utilizzano anche nella produzione di serie. Per il prossimo anno invece nulla di nuovo sotto il sole, se non eventualmente la scelta tra l’attuale elettronica Cosworth e la più collaudata Marelli.
 


Ducati

Confermata la sponsorizzazione di Aruba (per il secondo di tre anni di contratto) e l’utilizzo della Panigale anche nel 2016, restano da confermare i due piloti. Chaz Davies sembra abbia già posto la propria firma sul contratto che lo legherà per un altro anno alla casa italiana, mentre non è ancora certa la riconferma di Davide Giugliano. In Ducati c’è chi lo vorrebbe, ma esiste anche una corrente che invece spinge per portare a Borgo Panigale Marco Melandri, particolarmente gradito al main sponsor Aruba. E’ inoltre noto da tempo l’interesse della casa italiana per Alex Lowes che, se non si dovesse accasare in Yamaha, potrebbe venir parcheggiato in uno dei team satellite. Althea al momento è preferito a Barni. Il team bergamasco sembra intenzionato a confermare il giovane Mercado, mentre nulla è ancora stato deciso per quanto riguarda la compagine di Genesio Bevilacqua che sembra però strizzare l’occhio all’Aprilia, casa con la quale ha già corso nel 2013.
 


Kawasaki

Squadra che (stra)vince non si cambia ed infatti per il prossimo anno Rea e Sykes resteranno al loro posto, sulle stesse Ninja che quest’anno li hanno visti dominare il campionato. La casa giapponese proseguirà ovviamente il lavoro di sviluppo della ZX-10R, nel tentativo di mantenere invariato il vantaggio mostrato quest’anno nei confronti degli avversari. La versione 2016 della Ninja punterà anche a tornare ai vertici della Stock 1000, dove quest’anno ha faticato non poco a tenere il passo degli avversari.

 

BMW

Il colosso tedesco vuole mantenere un piede ben saldo in Superbike e dovrebbe quindi aumentare il proprio impegno nei confronti della squadra della filiale italiana, quel BMW Motorrad Italia SBK Team che quest’anno con Badovini ha mostrato come la S 1000 RR abbia un ottimo potenziale ed un buon margine di sviluppo. Alla Casa bavarese piacerebbe dare una possibilità mondiale a Markus Reiterberger, il pilota tedesco che meno di due settimane fa si è aggiudicato il campionato tedesco IDM Superbike. Se le moto saranno due è molto probabile che venga confermato Ayrton Badovini che ha dimostrato importanti doti di collaudatore, oltre alle consuete capacità velocistiche. Ma, se l’azienda tedesca volesse davvero tornare ad investire cifre importanti in SBK, allora a salire su una delle due S1000RR potrebbe essere Stefan Bradl. Il contratto che lo lega al team Aprilia GP scade al termine di questa stagione. Il tedesco potrebbe quindi scegliere di diventare la bandiera del motociclismo nazionale (ben retribuito) piuttosto che restare a far numero in GP.

 

Suzuki

Se, come tutto fa pensare, il team Crescent passerà alla Yamaha, ben difficilmente vedremo delle Suzuki sulla linea di partenza del prossimo mondiale 2016. Da anni la casa giapponese non mostra interesse per la SBK, il suo recente impegno in MotoGP ha fatto si che tutti gli sforzi della casa di Hamamatsu si riversassero sul team gestito da Davide Brivio.
 


Aprilia

E’ il grande punto interrogativo del prossimo campionato Superbike. Cosa farà la casa di Noale? Difficilmente proseguirà con il team Red Devils (o almeno non in forma semi-ufficiale come è successo quest’anno) e quindi le possibilità sono due: una squadra ufficiale, come è stata sino al 2014, o un nuovo accordo con un team esistente. Per quanto riguarda la prima soluzione, visto anche il gravoso impegno di Aprilia in MotoGP, appare difficile che la Casa italiana si ripresenti con una struttura ufficiale. Più probabile quindi che l’eventuale presenza delle RSV4 sulla griglia di partenza 2016 sia legata ad una team privato, che Aprilia aiuterebbe con le moto ufficiali ed un supporto tecnico (e soprattutto elettronico). Tutto dipende ovviamente dal budget a disposizione di questa presunta squadra, per questo l’ago della bilancia pende verso il team Althea e non verso il rampante team M2, che tanto bene ha fatto prima nel CIV e ora in Stock 1000, ma che (almeno al momento) non dispone dell’esperienza e del budget necessari.


Per quanto riguarda i piloti non c’è che l’imbarazzo della scelta. Sembra ormai conclusa l’avventura di Haslam con la moto veneta, mentre Torres potrebbe avere un’altra occasione di dimostrare il proprio potenziale. Eugene Laverty rimpiange la SBK e, ormai stufo di lottare per la zona punti in GP, ha bussato alla porta di Noale. Da non sottovalutare nemmeno le possibilità di Lorenzo Savadori, specialmente se il giovane e talentuoso pilota italiano dovesse vincere il campionato Stock 1000. Radio paddock parla anche di un contatto con Nicky Hayden, al quale non dispiacerebbe riciclarsi nelle derivate dalla serie. Tutto dipende però dalla decisione che prenderà la Dirigenza del gruppo Piaggio e da quanto vorrà eventualmente investire in un mondiale che ha sempre regalato successi e visibilità alla casa italiana.

 

 

MV Agusta

Data per scontata la conferma di Leon Camier, forte di un contratto biennale oltre che degli ottimi risultati ottenuti quest’anno (soprattutto nello sviluppo dell’ormai vetusta F4), per la casa di Schiranna le novità dovrebbero arrivare proprio da una nuova moto, che potrebbe essere presentata alla fiera EICMA di Milano di metà Novembre. Un mezzo competitivo che potrebbe finalmente dare un nuovo impulso al progetto Superbike di MV, un marchio che non può rimanere nelle parti basse della classifica. Per sviluppare al meglio la nuova F4, la Casa italiana potrebbe schierare anche una seconda moto oltre a quella di Camier. Anche in questo caso non mancano i pretendenti e ne sapremo di più già a Jerez, tappa fondamentale non solo per il mondiale 2015, ma anche per quello del prossimo anno.