SBK 2023. Danilo Petrucci e Axel Bassani. A che punto siamo?

SBK 2023. Danilo Petrucci e Axel Bassani. A che punto siamo?
Carlo Baldi
I tifosi italiani della Superbike ripongono molte speranze in loro, anche se sino ad ora sono entrambi lontani dai primi. Ecco come stanno lavorando e perché sono fiduciosi per il futuro
20 febbraio 2023

Axel Bassani e Danilo Petrucci sono due piloti sui quali i tifosi italiani ripongono molte speranze. Il ragazzo di Feltre è considerato da molti il futuro della Superbike tricolore, mentre da un pilota come Danilo che ha vinto in MotoGP, ci si aspetta che lo faccia anche nel mondiale delle derivate.

I precedenti test di Portimao sono stati molto difficili per loro, e la due giorni di prove di Phillip Island assume quindi un’importanza particolare. Al termine del primo giorno di test ci hanno raccontato come stanno lavorando assieme alle rispettive squadre e perché sono fiduciosi per il futuro della loro stagione.

Incominciamo da Petrucci.

Danilo quali differenze ci sono state tra i test di Portimao e quelli di oggi qui in Australia?

A Portimao non avevo capito bene come utilizzare la moto, sia quella 2022 che quella nuova. Mi sembrava che tutti i cambiamenti che facevamo sulla moto non sortissero alcun effetto. Oggi abbiamo cominciato dai dati raccolti a Portimao, utilizzando solo la 2023. Un dato certo è che devo ancora imparare a sfruttare al meglio le Pirelli. Attualmente quando guido come piace a me rischio di cadere. Oggi abbiamo fatto dei piccoli passi in avanti per quanto con cerne il ritmo di gara, ma ancora non riesco a sfruttare la gomma nuova. Con tanta aderenza la moto diventa più instabile, soprattutto in accelerazione quando il peso si sposta sulla parte posteriore e l’avantreno si alleggerisce e non è più direzionale.

Come avete lavorato oggi?

Oggi ci siamo impegnati soprattutto per farmi prendere una maggiore confidenza con la mia V4, soprattutto in quelle tre o quattro curve nelle quali perdo decimi preziosi. Per come è messa la moto ora, nei curvoni veloci non riesco ad essere veloce. Il mio feeling con la moto è decisamente aumentato, e sono abbastanza soddisfatto, anche perché ho fatto segnare il mio best lap al decimo passaggio, con le gomme usurate Permane però il problema che con la gomma morbida mi sono migliorato soltanto di due decimi, seguendo Razgatlioglu. Se non imparo a fare il tempo sul giro dovrò partire indietro e questo mi creerebbe non pochi problemi visto il livello di questa Superbike.

Solo un problema di tempo?

Pensiamo di sì. In alcune curve sono il pilota Ducati più veloce ed in altre invece sono il più lento. Questo significa che dobbiamo mettere a fuoco i problemi che abbiamo, ma anche che il nostro potenziale è notevole. Non sono ovviamente soddisfatto dei miei tempi sul giro, vorrei essere più costante ed imparare a sfruttare la gomma morbida.

I primi sono ad oltre un secondo

E’ vero, i primi stanno andando molto forte, ma dietro di loro siamo tutti molto vicini. Come ti ho detto sappiamo di avere un potenziale molto alto, ma ancora non sento la moto come mia e non mi fido per niente. Sono veloce solo a sprazzi e non riesco a cucire insieme tutti i migliori settori per fare un buon tempo sul giro. Dobbiamo anche considerare che ci stiamo scontrando con veloci e che conoscono benissimo le loro moto. Io vorrei stare con loro e per questo sono un poco arrabbiato.

Come potrai acquisire maggiore confidenza con la tua V4?

Potrebbe dipendere anche dalla mia posizione in sella. In America ero seduto in basso, mentre sulla 2023 il mio baricentro si è spostato in alto. In ingresso curva il mio peso si sposta tutto sull’anteriore e mi sembra di essere al limite. Per questo a volte sono timoroso e mi manca la necessaria fiducia. Se fossi sempre lento allora sarei preoccupato, invece in alcuni punti della pista io sono tra i più veloci. Questo significa che devo acquisire una maggiore fiducia nella mia moto, per poterla spingere sempre al massimo.

Anche per Bassani sembra essere solo una questione di tempo.

Quale differenza c’è stata tra i test di Portimao e quelli di oggi in Australia?

A Portimao proprio non riuscivo a guidare la Panigale V4 2023 non solo perché non sono riuscito ad adattarmi alla nuova moto, ma anche perché quella portoghese è una pista davvero tosta, e sia per me che per il team era il primo test importante del 2023. Oggi invece abbiamo lavorato molto bene. Non abbiamo utilizzato gomme morbide e non abbiamo mai cercato il tempo sul giro. Nel finale, con le gomme usurate, abbiamo compiuto un netto miglioramento ed ho fatto segnare il mio best lap. Siamo ancora distanti dai primi, ma oggi sono soddisfatto perché abbiamo trovato la strada giusta da percorrere.

Quindi oggi è stata una giornata positiva?

Molto positiva. Stiamo provando tutto quello che volevamo e siamo in linea con il programma che ci eravamo prefissati.

Tu fai tanta fatica con la V4 2023, mentre gli ufficiali non hanno trovato grandi differenze con la 22

Gli ufficiali non hanno trovato differenze perché gli hanno spiegato come sfruttare le caratteristiche della nuova moto, e anche per questo sono andati subito forte. Noi abbiamo accesso ai loro dati, ma fisicamente io sono diverso da Rinaldi e Bautista e quindi non avrebbe senso copiare i loro assetti. Dobbiamo darci da fare e trovare le nostre soluzioni. D’altronde tutti i privati stanno facendo fatica con la moto nuova. Noi ci stiamo impegnando molto ed è solo una questione di tempo. Dobbiamo continuare su questa strada perché stiamo progredendo costantemente e questo è determinante.

Dove fatichi di più con la 2023?

Faccio fatica in ingresso ed in percorrenza di curva. Il resto va già abbastanza bene. C’è poi da dire che i test sono solo delle prove e non è possibile fare un reale confronto con i nostri avversari. Non sappiamo cosa stanno provando e in quale conformazione stanno girando. Non vedo l’ora che inizino le gare per capire realmente a che punto siamo.

Quale è il tuo obiettivo per le tre gare australiane?

Il mio obiettivo è di entrare nei primi dieci in ogni gara.

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