SBK 2022: ad Aragon inizia il Mondiale. Sarà lotta a tre?

SBK 2022: ad Aragon inizia il Mondiale. Sarà lotta a tre?
Carlo Baldi
L’attesa è finita, da venerdì iniziano al Motorland Aragon i mondiali delle derivate. Facile prevedere una lotta tra Razgatlioglu, Rea e Bautista, ma attenti agli outsider italiani
6 aprile 2022

Il tempo dei test è terminato e da venerdì si fa sul serio. Il Campionato Mondiale Superbike ha da poco compiuto 34 anni, e sta per iniziare una stagione che si preannuncia tra le più spettacolari ed incerte della sua storia. La sfida al Campione del mondo 2021 Toprak Razgatlioglu è iniziata già nei test invernali, ma solo al termine del primo round che si disputerà questo fine settimana al Motorland Aragon in Spagna, sapremo se i risultati delle prove hanno davvero definito i reali valori in campo.

Tutti si aspettano una sfida a tre, tra il giovane turco, Jonathan Rea ed il figliol prodigo Alvaro Bautista. Tre piloti, tre case diverse, tre diversi modi di correre e di affrontare le gare. Toprak riuscirà a conservare il titolo? Rea tornerà ad essere il Cannibale che ha vinto sei titoli mondiali? Bautista, su una Panigale V4 decisamente migliorata, potrà ripetere il folgorante inizio del 2019? Sino ad ora i tre sono andati forte su tutte le piste e si sono dichiarati soddisfatti del lavoro svolto dalle rispettive case sulle loro moto.

Razgatlioglu si è detto entusiasta della nuova elettronica della sua R1, Rea dispone di una ZX-10RR più equilibrata e bilanciata in frenata, mentre Bautista ha più volte rimarcato come la Panigale V4 sia ora molto più guidabile e fruibile su tutte le piste rispetto a quella che aveva lasciato al termine della sua precedente stagione in Ducati. Sarà una lotta spettacolare tra tre campioni, che però non saranno di certo gli unici protagonisti. Numerosi sono infatti gli outsiders ad iniziare dai due giovani italiani Andrea Locatelli e Michael Ruben Rinaldi che, dopo una stagione che li ha visti in costante crescita chiudere rispettivamente al quarto ed al quinto posto della generale, quest’anno sono chiamati ad un ulteriore salto di qualità, che permetterebbe loro di inserirsi nella lotta per il titolo mondiale.

Quello dello scorso anno è stato un campionato difficile per Garrett Gerloff che dopo il “fattaccio” di Assen, quando in partenza ha urtato e fatto cadere Razgatlioglu, è entrato in una profonda crisi dalla quale sembra però essere uscito ed i test invernali ci hanno restituito il talentuoso pilota che avevamo ammirato nel 2020. Xavi Vierge e Iker Lecuona sono le scommesse della Honda che ha lavorato molto sulla CBR 1000 RR-R e punta tutto sui due debuttanti spagnoli che da parte loro hanno dimostrato di essere molto veloci e pronti a sfruttare la grande opportunità di riportare in alto la casa produttrice più grande al mondo.

La BMW non si è lasciata sfuggire la possibilità di ingaggiare Scott Redding, per affiancarlo al confermato Michael Van der Mark. Purtroppo l’olandese si è gravemente infortunato ad un piede mentre si allenava in mountain bike, e non si sa ancora quando potrà tornare sulla sua M 1000 RR. Il suo sostituto è l’ucraino Ilia Mykhalchyk, pilota BMW del mondiale Endurance. L’inglese ex Ducati invece sembra incontrare qualche difficoltà ad adattarsi al quattro in linea bavarese e nei test non ha certamente brillato. Vediamo se le gare ci restituiranno uno dei protagonisti delle due passate stagioni. Nelle prove ufficiali di lunedì e martedì il più veloce con la moto tedesca è stato Loris Baz. Dopo la parentesi negli USA e dopo le belle prestazioni fornite nel 2021 con il team GoEleven, il francese sta facendo bene anche con la BMW, seppur appoggiato al team satellite Bonovo, compagno di squadra del pilota collaudatore Eugene Laverty.

Tra i team privati ben sei sono italiani. Il Kawasaki Puccetti Racing ha riconfermato Luca Mahias, che lo scorso anno non aveva potuto esprimere tutte le sue potenzialità a causa di un incidente che lo aveva costretto a saltare numerose gare. Salutato Chaz Davies, il team GoEleven torna a puntare su una giovane promessa come il tedesco Philipp Oettl che nei test invernali ha dimostrato di non aver sofferto il passaggio dalla Supersport. Punta sui giovani anche il Barni Racing Team, che ha ingaggiato la pronessa Luca Bernardi. Il pilota di San Marino avrà bisogno di tempo per adattarsi alla guida della potente Panigale V4, ma il talento di certo non gli manca.

Dopo aver provato invano a trattenere in Superbike Tom Sykes, il team di Lucio Pedercini ha confermato Loris Cresson ed ha da poco annunciato che schiererà anche il veterano Leon Haslam nei round di Misano, Donington Park, Most e Portimao. Nelle prove il belga ha quasi sempre occupato l’ultima posizione, ma si spera possa far meglio in gara. Il Team Motoxracing è al debutto nella classe regina delle derivate, così come il suo pilota Roberto Tamburini, che ha finalmente l’occasione di dimostrare tutte le sue capacità. Il Team Motocorsa ed il suo pilota Axel Bassani sono stati la rivelazione dello scorso campionato e puntano a riconfermarsi anche nel 2022. I test ufficiali di Aragon non sono stati molto brillanti per il giovane pilota italiano, ma aspettiamo il primo round per giudicarlo.

La rinnovata Supersport promette spettacolo e grande agonismo. Molti i candidati alla vittoria finale. Ai “soliti” noti, Jules Cluzel e Dominique Aegerter su tutti, si aggiungeranno certamente molti nuovi protagonisti, tra i quali spicca Nicolò Bulega con la Panigale V2 del team Ducati Aruba. L’ex pilota Moto2 dovrà vedersela con altri due piloti provenienti da quel campionato: Lorenzo Baldassarri con la Yamaha del Team Evan Bros. e Stefano Manzi con la Triumph del Team Dynavolt.

Nei test invernali il turco Can Oncu ha dimostrato di aver fatto un notevole salto di qualità, ma sarà da tenere d’occhio anche il suo compagno di squadra Yari Montella. Raffaele De Rosa e Federico Caricasulo hanno scelto la Ducati per vincere, mentre Niki Tuuli è rimasto con il team MV Agusta, puntando sulla nuova F3 800, portata in pista anche dal giovane turco Bahattin Sofuoglu. Desta curiosità il debutto nel mondiale del figlio d’arte Oli Bayliss, che però sino ad ora ha avuto l’unico merito di riportare nel paddock il mitico padre Troy.