SBK 2021. La prima volta di Most

SBK 2021. La prima volta di Most
Carlo Baldi
La pista di Most è quella con più curve (21) nel mondiale SBK. Rea vuole conquistare la sua vittoria numero 200, ma dovrà fare i conti con Razgatlioglu, che vuole recuperare i punti persi ad Assen
5 agosto 2021

L’Autodromo di Most, situato nel nord della Repubblica Ceca, a circa 80 km dalla Capitale Praga, è il cinquantunesimo circuito ad ospitare i mondiali delle derivate dalla serie. E’ una pista tortuosa ed è quella con il maggior numero di curve tra tutte quelle comprese nel calendario della Superbike: 21, delle quali 14 a destra e 7 a sinistra, con una lunghezza di 4.212 metri e la pole position a sinistra. Nonostante siano già stati effettuati dei lavori per migliorarne la sicurezza, a detta dei piloti che ci hanno girato ci sono ancora dei punti che andrebbero modificati. Era dal 2018 che la Superbike non faceva tappa in Repubblica Ceca, e allora fu Brno ad ospitarla. 

L’ultimo round di Assen è stato favorevole a Jonathan Rea che grazie ad una fantastica tripletta non solo si è ripreso la testa della classifica, ma ora ha un vantaggio di 37 punti su Toprak Razgatlioglu e di 81 su Scott Redding. Il pilota della Kawasaki è a quota 199 vittorie e punta ovviamente a raggiungere quota 200, per conquistare l’ennesimo record.  Non ci sono dati che facciano presagire un dominio del nordirlandese sulla pista di Most, ma va considerato che in precedenza Jonny ha vinto quattro volte in circuiti completamente nuovi: Chang International Circuit, Sepang, San Juan Villicum e Barcelona-Catalunya. Rea ha provato la sua nuova Ninja sulla pista della Repubblica Ceca prima dell’inizio del campionato, ed il suo dichiarato obiettivo è quello di allungare ulteriormente in classifica soprattutto nei confronti del giovane turco della Yamaha, che però sembra trovarsi particolarmente a proprio agio proprio sulle piste sconosciute e che quest’anno ha già recuperato 37 punti al Cannibale. Dopo il round dell’Estoril era a meno 35, ma dopo quello di Donington si era portato a più 2. Sulla carta la tortuosa e guidata pista ceca dovrebbe essere favorevole alla R1, e quindi il pupillo di Sofuoglu farà di tutto per sfruttare l’occasione. Galvanizzato dal suo primo podio in Superbike, ci si aspettano buone cose anche da Andrea Locatelli, che cercherà di proseguire la striscia di risultati positivi iniziata in Olanda. 

Restando in casa Yamaha, Garrett Gerloff è un vero e proprio esperto delle piste sconosciute, ma a Most avrà molti occhi addosso, che vorranno vedere se l’americano è riuscito a mettersi alle spalle l’increscioso incidente alla prima curva di gara2 ad Assen, che è costato il primo zero in classifica a Razgatlioglu.

Vista la loro attuale situazione in classifica, i due piloti del team Aruba.it Racing Ducati non potranno che dare il massimo, senza porsi obiettivi particolari se non quelli di provare a precedere Rea, e di salire sul podio. Sia Scott Redding che Michael Ruben Rinaldi conoscono la pista della Repubblica Ceca, non solo per aver testato le loro V4 Superbike prima dell’inizio del mondiale, ma anche per averci girato lo scorso fine settimana con una moto di serie. 

Su di una pista completamente nuova,  dove quindi nessuno ha dei dati dai quali partire, BMW e Honda dovrebbero trovarsi maggiormente a proprio agio, e fare meglio di quanto non abbiano fatto ad Assen. Per quanto riguarda la casa tedesca Tom Sykes non ha brillato, mentre sulla pista di casa Michael Van der Mark ha ottenuto un buon quarto posto, ma per la prima volta nelle ultime due edizioni del mondiale che si sono corse sulla pista olandese, non è riuscito a salire sul podio. Per quanto invece riguarda i piloti del team Honda HRC ricordiamo che Alvaro Bautista è reduce dal suo miglior risultato del 2021 (quinto in gara2) mentre Leon Haslam deve migliorare il decimo e l’ottavo posto ottenuti nelle due gare “lunghe” di Assen.     

Anche Chaz Davies è chiamato a migliorare le sue recenti prestazioni. Pur disponendo di una moto ufficiale, sino a questo momento il campionato del gallese non si può certamente definire positivo, nonostante il quarto posto conquistato in gara2 in Olanda. Vale lo stesso discorso anche per Tito Rabat che fatica addirittura a centrare la top ten.

Il pilota del Kawasaki Puccetti Racing Lucas Mahias sarà assente a Most, a causa dell’infortunio al polso rimediato nell’ultimo round e non verrà sostituito, mentre per sapere se potrà correre o meno, Jonas Folger dovrà aspettare giovedì, quando dovrebbe ricevere il benestare dei medici, dopo il trauma cranico patito in Olanda. 

Sarà assente (come già ad Assen) Eugene Laverty con il sempre più misterioso RC Squadra Corse, mentre il team OUTDO TPR Pedercini affiancherà a Loris Cresson la new entry americana Jayson Uribe, che farà così il suo debutto assoluto nel mondiale SBK. Dopo un round di assenza torna in pista anche Christophe Ponsson (Gil Motor Sport – Yamaha), mentre oltre a Kohta Nozane, Isaac Vinales e Leandro Mercado, scenderanno in pista anche due wild card: il campione Red Bull Rookies Cup del 2013 Karel Hanika (che aveva già corso nel WorldSBK a Laguna Seca nel 2018) ed il suo compagno di squadra nel team (IXS YART Yamaha), il tedesco Marvin Fritz, campione dell’IDM tedesco nel 2014. Porteranno in pista una versione leggermente modificata della R1 rispetto a quelle che utilizzano di solito nel Campionato del Mondo FIM Endurance.

 

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