SBK 2019. Le pagelle di Jerez

SBK 2019. Le pagelle di Jerez
Carlo Baldi
Nove a Bautista, 10 a Van der Mark, 8,5 a Rea e Razgatlıoğlu
10 giugno 2019

Il sesto round del mondiale Superbike va in archivio lasciandosi dietro una scia di polemiche, con tanto di squalifiche e penalità. Degli incidenti e delle penalità abbiamo già scritto in precedenza, e quindi ora parliamo delle gare e dei piloti, ma anche del pubblico. L’effetto Bautista inizia a farsi sentire. Al di là del fatto che questo è stato il round SBK di Jerez con il maggior numero di spettatori di sempre, è piaciuta molto agli spagnoli la possibilità di invadere il paddock e di incontrare e scambiare due battute con i piloti delle derivate.   


Sembrava che il tracciato andaluso non fosse favorevole alla nuova Panigale V4, e invece Bautista a Jerez ha ribadito di essere il grande favorito di questo campionato. Anche a causa dello zero rimediato domenica, i punti di vantaggio di Álvaro sono solo 41 nei confronti di Rea, ma sono già 112 su Van der Mark e 158 su Lowes. E non siamo nemmeno a metà campionato.


A Jerez si sono visti anche una grande Yamaha ed un grandissimo Van der Mark, che ha preceduto Rea in tutte e tre le gare. Ma è la Yamaha che è cresciuta tanto, o è piuttosto la Kawasaki che nel tentativo di avvicinare il missile rosso ha perso la strada di casa? Stravolgendo quella che lo scorso anno sembrava essere una moto perfetta (a Jerez Rea ha modificato la posizione del manubrio e delle pedane della sua Ninja, per cambiare la distribuzione dei pesi) forse in Kawasaki si sono complicati la vita, ma d’altronde ne il team ufficiale e tantomeno il suo pilota vogliono perdere la guerra senza prima averla combattuta.


La Yamaha è senza dubbio migliorata molto, così come sono migliorati e maturati anche i suoi due piloti di punta, che ora sono più costanti. Che la R1 vada forte lo sta dimostrando anche Melandri, che ha un team che la moto gliela sta cucendo addosso.


Quello spagnolo è stato un round senza acuti per la BMW, con Reiterberger in piena crisi tecnica e Sykes a veleggiare tra il sesto ed il settimo posto. Per quanto riguarda la Honda, visto che Kiyonari è sempre ultimo, hanno pensato bene di affiancargli qualcuno che gli potesse fare compagnia. Alcune decisioni del colosso giapponese sono davvero difficili da comprendere.

 

 

PAGELLE

Alvaro Bautista – voto 9 – Imola è solo un lontano ricordo. Il caldo sole spagnolo ha scaldato il pilota della Ducati, che era tornato dalla Romagna un poco intirizzito. Il destino di Gara-1 e della Superpole Race sono stati segnati dopo i primi due giri, nei quali lo spagnolo ha abbassato il record della pista. In Gara-2 ha in parte rovinato la festa ai propri tifosi con una caduta, ma considerando che questa è solo la seconda volta che Álvaro cade da quando guida la V4 lo perdoniamo.

 

Michael van der Mark – voto 10 – Nelle prove non ha brillato, ma poi in gara è stato l’unico a girare su tempi vicini a quelli di Bautista, e quando lo spagnolo ha tolto il disturbo è andato a vincere la sua prima gara stagionale. Merito della Yamaha, ma anche merito della sua notevole crescita. Lo attendiamo nelle prossime gare, per capire se la Superbike abbia davvero trovato un altro protagonista.   

 

Jonathan Rea – voto 8,5 – Ha una determinazione spaventosa. Sta chiedendo il massimo a se stesso, alla Kawasaki e a tutto il suo team. Non ci sta a perdere, e le sta tentando davvero tutte per avvicinarsi a Bautista ed alla sua V4. In Gara-1 sbaglia e fa cadere Lowes, ma capisce subito il proprio errore, chiede scusa e paga. Nella gara sprint e in Gara-2 si deve arrendere non solo a Bautista, ma anche a Van der Mark, ma martedì sarà ancora qui a Jerez a provare nuove soluzioni per la sua Ninja. Non mollare Johnny...

 

Alex Lowes – voto 7 – Quarto in Superpole, l’inglese della Yamaha sarebbe salito sul podio di Gara-1 senza l’errore di Rea.
Un incidente che sembra averlo destabilizzato molto, visto che Alex è poi caduto, ma questa volta da solo, anche nelle due gare successive.

 

Toprak Razgatlıoğlu – voto 8,5 – Quando l’abbiamo visto in Gara-2 tenere il passo di Van der Mark e Rea (prima che la gomma anteriore lo tradisse) ci siamo chiesti cosa sarebbe successo se il “turchino” fosse stato in sella ad una Ninja ufficiale. Non che la moto di Puccetti non sia competitiva, ma ovviamente quelle del team ufficiale lo sono maggiormente. In Superpole non riesce ancora a sfruttare la gomma da tempo, ma in gara dimostra di essere molto veloce e di crescere davvero in fretta.

 

Michael Ruben Rinaldi – voto 7,5 – Ecco un altro giovane che sta crescendo molto. Così come Razgatlıoğlu anche Rinaldi può contare su un team che lavora molto bene senza mettergli pressione. Fatica nelle prove e nelle prime due gare, ma al di la del risultato, favorito dalle molte cadute, tiene testa a piloti più esperti e ad alcuni ufficiali. Credici Michael.

 

Leon Haslam – voto 5 – Con la Ninja ufficiale riesce a precedere il privato Razgatlıoğlu solo nella Superpole race, e per una sola posizione. Mai un acuto o un segnale che giustifichi la sua presenza nel team ufficiale. Può tornare nel BSB.

 

Marco Melandri – voto 7,5 – Il suo lavoro e quello che il suo team ha fatto nei test di Magione e di Misano iniziano a dare buoni frutti. Terzo in Superpole, il ravennate sale sul podio virtuale il sabato e su quello reale in Superpole Race. Poi il patatrac. Misano arriva proprio al momento giusto.

 

Chaz Davies – voto 6 – Questo round di Jerez per lui è iniziato male ed è finito peggio. Dodicesimo in Superpole, sale piano piano la china in gara, e proprio mentre sembra poter conquistare un podio viene abbattuto da Melandri. Perseguitato dalla sfiga. Ma passerà…

 

Yuki Takahashi – Ryuichi Kiyonari – voto 2 – Cosa ci fanno questi due nel mondiale Superbike?