SBK 2018. Rea: “Sono io che faccio la differenza”

SBK 2018. Rea: “Sono io che faccio la differenza”
Carlo Baldi
Rilassato e felice per la sua doppietta, Rea ha parlato a ruota libera della sua schiacciante supremazia, del mercato piloti, della 8h di Suzuka e di come migliorare la Superbike
10 luglio 2018

 

Dopo la doppietta di Misano Jonathan Rea era ovviamente di buon umore, e si è sottoposto di buon grado alla solita sventagliata di domande da parte dei media, rispondendo in modo più schietto del solito.


Dopo le domande di rito riguardanti le sue gare, gli abbiamo chiesto a cosa sia dovuta la sua schiacciante supremazia in questo campionato.

“La chiave di volta l’abbiamo trovata nei test di fine aprile a Brno: abbiamo cambiato il bilanciamento della moto. Da allora posso spingere forte, forzare il ritmo quando e come piace a me. Non è stata una rivoluzione, ma ho ritrovato il feeling necessario per guidare questa Kawasaki. Inoltre non dimentichiamo che ho la fortuna di avere il miglior team della Superbike, fatto di tecnici fantastici ed instancabili. Ho una grande moto ed un grande team. E poi ci sono io. Ci hanno tolto oltre 1.000 giri, e questo ha reso le cose più difficili, basta vedere dove sono le altre Kawasaki. Dopo i test, se escludiamo il round di Donington e la caduta di Brno, ho sempre vinto io. Sono io che faccio la differenza".


Parliamo di mercato. Cosa ne pensi dei rumor che parlano di Haslam come tuo possibile compagno di squadra nel 2019?

“Per me non fa differenza. L’importante è che il mio compagno di squadra sia uno veloce. Solo così la nostra moto può continuare a progredire. Haslam è veloce ed è un amico. E’ un pilota “normale” che aiuta a creare un ambiente sereno nel box (ndr - ogni riferimento a Sykes è puramente voluto...). Abbiamo corso tante gare assieme in Inghilterra, e ci siamo dati anche delle belle sportellate. Non ho preferenze particolari, ma se fosse lui il mio compagno di squadra sarei contento”.


A questo punto, a sorpresa, è stato lui a farci delle domande. “Visto che parliamo di mercato, quali sono le ultime notizie? Cosa sapete del team SMR Milwaukee?”


Era evidente che voleva dirci qualcosa e lanciare qualche messaggio.


Visto che nessuno aveva notizie certe a riguardo, il tre volte campione del mondo ha affermato: “Io ho sentito dire che potrebbe tornare nel BSB e magari con Laverty. Sarebbe una tragedia per la Superbike. Laverty è uno dei piloti più forti di questo campionato e il team SMR è uno dei migliori”.


Quindi, cara Dorna – questo il messaggio del campione del mondo – fai di tutto per trattenere entrambi.

“E di Sykes cosa sapete?” E’ stata la sua seconda domanda.


Quando gli abbiamo detto che sta cercando un’altra squadra ha scosso la testa ed ha sorriso: “Pensa che ci sia una moto migliore della Kawasaki?” E’ l’ennesima dimostrazione che ormai il rapporto tra i due è ai minimi storici: dopo l’incidente di Brno non si parlano più e spesso si lanciano frecciatine a distanza, solitamente tramite i media.


Nonostante tu stia scrivendo la storia della Superbike e molte gare siano combattute, qui a Misano il pubblico sulle tribune è stato scarso. Cosa si potrebbe fare a tuo parere per attirarne di più?

“Non saprei... forse Dorna potrebbe portare qui qualche pilota dalla MotoGP. Pedrosa, Iannone o la Honda potrebbe riportare qui Crutchlow: forse la percezione del pubblico per la Superbike potrebbe essere differente. Mi piacerebbe ci fosse qualche pilota forte che ha corso in GP e che abbia ancora delle ambizioni e voglia di vincere. Non ci servono piloti che vengano qui per passare il tempo o per trovare un ingaggio prima di concludere la loro carriera”.


Non è mancato un accenno alla 8 Ore di Suzuka.

“Per me le vacanze estive saranno brevi – ha dichiarato Johnny – perché correrò a Suzuka, e poi a fine agosto faremo i test ufficiali Superbike a Portimao”.


Alla 8h forse troverai qualcosa di interessante da utilizzare poi sulla tua Ninja

"Sono moto completamente diverse – è stata la sua risposta – non sono più i tempi nei quali dalle moto delle 8 ore si poteva riportare qualche componente sulle superbike. No, non credo proprio di trovare in Giappone qualcosa che possa rendere la mia moto più competitiva”.


Meno male…

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