SBK 2018. Le pagelle di Aragón

SBK 2018. Le pagelle di Aragón
Carlo Baldi
Cambiano le regole, i motori vengono limitati, ma alla fine vincono sempre loro: Jonathan Rea e Chaz Davies
16 aprile 2018

Cambiano le regole, i motori vengono limitati, ma alla fine vincono sempre loro : Jonathan Rea e Chaz Davies, che anche ad Aragon come era successo a Buriam si sono divisi la posta in palio e comandano la classifica con margini sempre più netti, che al momento tengono in gioco Melandri, autore della doppietta australiana, ma iniziano a pesare sul campionato degli altri piloti.


L’aver abbassato l’asticella ha favorito gli inseguitori della Kawasaki, ma sembra che solo la Ducati sia in grado di trarne vantaggio, nonostante sia stata a sua volta penalizzata di 700 giri. Dorna sta cercando di aiutare le altre case, quelle con le moto meno performanti, anche per rendere le gare più spettacolari e mantenere vivo l’interesse del pubblico e degli sponsor sul campionato delle derivate, ma in Superbike il pilota è ancora molto importante e quindi sono ancora Johnny e Chaz i migliori, a fare la differenza.


Non riescono a farla nemmeno i loro compagni di squadra Melandri e Sykes alle prese con problemi differenti. L’italiano della Ducati è sempre più stressato da una moto ballerina che innesca pericolosi ondeggiamenti ogni volta che Marco cerca di spremere i cavalli del suo motore, mentre Sykes che vinceva poco quando la Kawasaki era la moto migliore del lotto, ora arranca, anche a causa di problemi famigliari che ne limitano la concentrazione. Che la Panigale sia attualmente la moto più performante lo dimostrano anche i risultati di Xavi Fores e del rookie Michael Ruben Rinaldi. Lo spagnolo del team Barni sta ottenendo i migliori risultati di tutta la sua carriera, mentre il giovane pilota del team Aruba ha raccolto risultati insperati per un debuttante.


In casa Yamaha le due giovani promesse, sulle quali il team Pata ha puntato tutto, sono sempre meno giovani e sempre meno promesse. Vanno forte nei primi giri, ma quando il lavoro di messa a punto svolto nelle prove inizia a pesare, i loro ritmi diminuiscono e i loro svantaggi aumentano.


La sfortuna continua a perseguitare il team Honda Red Bull che per qualche gara dovrà fare a meno di Leon Camier, infortunatosi nella gara di sabato, proprio ora che stava lavorando assieme al suo team sulla nuova centralina Marelli che potrebbe dare un ulteriore spinta ad una moto che sembrava già in grado di avvicinare i primi della classe.


Vale lo stesso discorso per l’Aprilia, che ha perso Eugene Laverty ed ora può contare sul convalescente Savadori e su un volenteroso Davide Giugliano che deve però ancora adattarsi alla RSV4 del team Milwaukee. La MV sta dimostrando di poter andare forte anche con Torres, ma anche a loro la fortuna gira spesso le spalle, visti gli incidenti che hanno coinvolto l’incolpevole sosia di Lupin.


Fatica più del previsto Loris Baz con la BMW del team Althea che ha uno staff tecnico di primo piano, ma poco supportato dalla casa bavarese.
 


LE PAGELLE

Chaz Davies - voto 9 – Dopo una Superpole da dimenticare che poteva compromettere gara1, il gallese dimostra come sempre tanta grinta e tanto manico sabato quando chiude ad un secondo da Rea, ma soprattutto domenica, quando piomba come un falco alle spalle del campione del mondo e non gli da scampo. Questo può essere davvero l’anno buono e lui lo sa.


Jonathan Rea – voto 9,5 – Per vincere con la Kawasaki attuale non deve sbagliare niente e lui ci riesce nella prima gara, mentre nella seconda commette qualche piccolo errore e non riesce a replicare ad un furibondo Davies. Ha modificato il suo stile di guida per adattarlo ad una moto meno performante ma sempre agile e affidabile. È in testa al campionato e sarà difficilissimo portargli via lo scettro, anche perché la prossima si corre sul suo circuito preferito: Assen.


Marco Melandri – voto 7,5 – In prova sembrava che gli ondeggiamenti della sua moto fossero diminuiti, ma poi in gara il problema si è riproposto. In maniera forse meno evidente rispetto a Buriram, ma comunque tale da impedire al ravennate di guidare come vorrebbe. Marco si esalta quando le cose vanno bene, ma si demoralizza davanti ai problemi e questo, che al momento sembra irrisolvibile, lo innervosisce e gli toglie concentrazione.
 


Xavi Fores – voto 7 – La delusione per la caduta in gara2 non cancella la gioia della sua squadra per il secondo podio stagionale di questo spagnolo, che sta facendo sognare il team Barni Racing. Quarto in Superpole, Fores ha ancora una volta dimostrato di poter stare con i mostri sacri Rea e Davies pur con una moto privata. Peccato per la caduta in gara2, ma Xavi è certamente destinato ad un grande campionato.


Michael Ruben Rinaldi – voto 7 – Ad inizio carriera Michael dimostrava tanto talento, ma anche un carattere insicuro. Negli anni è cresciuto e da quando il team Aruba lo ha preso sotto la sua ala protettrice questo giovane pilota “made in CIV” è maturato a tal punto, da debuttare nel mondiale Superbike senza alcun timore reverenziale. Certo la conoscenza della moto ed il poter contare sui dati di due piloti come Melandri e Davies lo aiuta molto, ma le due gare di Aragon ci hanno confermato che Michael rappresenta la nostra speranza azzurra in Superbike.


Tom Sykes – voto 6 – I suoi risultati nelle prove non facevano presagire un così grave tracollo in gara. Invece dopo il terzo posto in Superpole Tom si è perso e non riesce più a trovare il feeling giusto con la sua moto. Se uno come Rea fatica a guidare la Ninja versione 2018 figuriamoci quanta ne possa fare Sykes che sta facendo i conti con problemi famigliari che gli impediscono di concentrarsi sul suo lavoro. E’ un momento difficile ma Tom saprà reagire.


VdMark-Lowes – voto 5 – Dopo aver raccolto un podio in Tailandia, ad Aragon i due piloti della Yamaha sono rientrati nei ranghi ed hanno raccolto risultati a mio pareri alquanto scarsi se si considera la moto ed il team che hanno a disposizione. Sono entrambi buoni piloti, ma niente di più. Nessuno dei due ha mai dimostrato almeno una volta di poter lottare per la vittoria. Questo è il terzo anno per Lowes ed il secondo per VdMark nel team ufficiale Yamaha ed i risultati restano gli stessi. Chissà che tra pochi giorni l’aria ed il pubblico di casa non aiutino l’olandesino a smentirmi?
 


Jordi Torres – voto 6,5 – Chi pensava che solo Camier potesse far andar forte la MV F4 è stato smentito da questo simpatico spagnolo, che ha tanto talento, ma che ha avuto un inizio di campionato davvero difficile. Sia a Buriram che ad Aragon un pilota gli è caduto davanti e lui non ha potuto far niente per evitarlo. Per fortuna non è successo nulla di irreparabile e lui non si è fatto male, ma in entrambi i casi lo spavento è stato tanto e come se non bastasse ha fatto segnare due zero nella sua classifica. In gara2 non è successo niente e Jordi ha chiuso ottavo ad un soffio da Rinaldi, nonostante qualche vibrazione di troppo. Ma siamo certi che prima della fine del campionato Lupin regalerà qualche soddisfazione alla casa di Schiranna.


Leon Camier – voto 10 di incoraggiamento – nella caduta di gara1 la moto di Torres lo ha colpito sulla schiena e Leon si è procurato una lesione al torace con frattura delle costole posteriori 9,10 e 11 ed una contusione polmonare. Domenica sera Camier è tornato a casa per iniziare la convalescenza. Speriamo di rivederlo in sella quanto prima anche perché con lui la Superbike perde un vero protagonista.


Dorna - voto 0 - Ammette la KTM 390 e la Kawasaki 400 nel mondiale 300 senza nessuna limitazione, con il risultato di togliere ogni possibilità di ben figurare alle numerose Yamaha R3. Dopo aver finalmente permesso il controllo delle pressioni delle gomme sulla linea di partenza, ed aver annunciato di rendere noti i nomi di chi sgarra e le relative penalità ad iniziare dal round di Aragon, cambia idea e lascia cadere la cosa nel nulla. Se a questo aggiungiamo il fatto di aver mantenuto l’inutile e pericolosa inversione della griglia in gara2, appare chiaro come il promoter spagnolo non abbia le idee troppo chiare…………