Fabio Menghi: “La SBK è un sogno che si avvera”

Fabio Menghi: “La SBK è un sogno che si avvera”
Carlo Baldi
Menghi è pronto al grande salto in SBK, forte di un team piccolo, ma professionale ed appassionato. Ha scelto la Ducati Panigale e l’ha già provata a Vallelunga
28 gennaio 2016

Dopo alcuni anni trascorsi nel mondiale Supersport, il team VFT e Fabio Menghi si accingono al grande salto in Superbike. Quella di Menghi è una squadra professionale e molto ben organizzata, ma si può dire che sia quasi a “conduzione famigliare” visto che ad iniziare dal padre di Fabio, tutti i componenti del team sono coinvolti personalmente nel progetto e lo sentono come proprio. Abbiamo intervistato Menghi pochi giorni dopo il suo primo test con la Ducati Panigale, svoltosi sulla pista di Vallelunga. Fabio ci è sembrato felice e quasi galvanizzato dalla sua nuova avventura in Superbike, ma nello stesso tempo ben conscio della difficoltà dell’impresa e pronto quindi ad affrontare una stagione impegnativa.

 

Il dado è tratto! Farai il mondiale Superbike.

«Sì, ormai è deciso. Correremo in Superbike! Per me è un sogno che si avvera. Abbiamo iniziato a pensare alla Superbike lo scorso anno in Qatar e da allora abbiamo lavorato sodo affinché il sogno potesse diventare realtà e ci siamo riusciti».

 

Già qualche mese fa sembrava che fosse tutto a posto, ma poi il progetto subì un’interruzione.

«Se facciamo una cosa la vogliamo fare bene. Piuttosto non la facciamo. Non vogliamo mai fare il passo più lungo della gamba e soprattutto siamo abituati a rispettare tutti i nostri impegni. Sembrava fosse tutto a posto, ma ci mancavano ancora alcuni aspetti che ora abbiamo definito e quindi, adesso che tutte le caselle sono al loro posto, possiamo affrontare questa fantastica avventura».

 

Come mai avete scelto Ducati?

«Abbiamo contattato tutte le case che sono impegnate in Superbike ed alla fine il pacchetto migliore ci è sembrato quello offerto dalla casa di Borgo Panigale. Abbiamo acquistato una delle moto utilizzate lo scorso anno dal team Althea ed assieme alle moto Genesio Bevilacqua ci ha anche trasmesso un poco della sua grande esperienza, dandoci consigli molto utili, soprattutto sulla gestione di un team in Superbike».

 

Ormai la Supersport ti stava stretta in tutti i sensi.

«Io sono alto 1,86 ed ho sempre fatto fatica a guidare una 600. Inoltre ero alla ricerca di nuovi stimoli e anche se non fossimo riusciti a fare il mondiale avrei molto probabilmente fatto il CIV, ma sempre nella categoria Superbike».

 

Hai già provato la Panigale a Vallelunga. Quale sono state le tue sensazioni?

«Purtroppo le temperature erano molto basse con un asfalto attorno agli 8 gradi, ma è stato importante iniziare a sistemare la moto e a capirla. Arrivando dalla Supersport è chiaro che dovrò cambiare il mio stile di guida. Sono due modi di guidare molto diversi ed ho capito che chi va forte in 600 non è detto che vada altrettanto forte in Superbike e viceversa. Dovrò imparare a gestire le gomme slick ed una superiore potenza frenante, mentre non dovrei avere problemi con il ride by wire, che ho già avuto modo di utilizzare. Sarà un lavoro certamente non semplice e che richiede del tempo. Dovrò adattarmi alla moto e nello stesso tempo adattare la moto alle mie mutate caratteristiche. A rendere il tutto più difficile c’è il fatto che non posso svolgere nessun test e quindi tornerò sulla mia Panigale solo a Phillip Island, nei test ufficiali del 22 febbraio».

 

Obiettivi?

«Il primo come ho detto è quello di imparare. Quando sarò in grado di sfruttare tutto il mio potenziale e quello della mia moto allora capirò che ruolo potrò avere nel mondiale. All’inizio farò gara su me stesso. Ci sono talmente tante possibilità di regolazione su questa moto che ci metterò un po di tempo a metterle tutte a fuoco. Sono al debutto e quindi non mi pongo obiettivi particolari per quanto riguarda i risultati. So che potrò contare su di una squadra ben organizzata e che mi darà una grossa mano. E’ composta di tecnici preparati ed appassionati. Anche loro come me sono “gasati” al punto giusto e quindi daremo il massimo. Il capo tecnico sarà Maurizio Perlini, coadiuvato da persone con cui lavoro da anni e con le quali mi sono sempre trovato molto bene. Per quanto riguarda l’elettronica disporremo di un tecnico Ducati sempre nel nostro box e durante l’anno sono previsti tre aggiornamenti dalla casa madre. Inoltre potremo contare sui tecnici di SBS per i freni e di Termignoni per gli scarichi».

 

A questo punto non ci resta che darti appuntamento per i test ufficiali di Phillip Island.

«Certo. Arrivederci in Australia!».