Pharaons 2005, 3.a tappa, Sitra Road - Siwa

Pharaons 2005, 3.a tappa, Sitra Road - Siwa
28 settembre 2005
TERZA TAPPA: SITRA ROAD-SIWA PROVA SPECIALE: 369,73 Km TRASFERIMENTO: 4,55 Km TOTALE: 374,28 Km LA TAPPA Percorso spettacolare, in prevalenza sabbioso e scorrevole con paesaggi mozzafiato: si parte puntando in direzione Sud attraversando dapprima la depressione di Sitrah su un fondo scuro e cedevole, poi immergendosi in un mare di dune molto scorrevoli si raggiunge il CP1 situato sull’altopiano roccioso Jabal Hamadah. Il Cap ora è a Ovest, si percorrono ancora alcuni chilometri di dune scorrevoli intervallate da passaggi impegnativi, poi s’imbocca una vecchia pista a tratti insabbiata ma molto veloce che costeggia a Sud l’Erg di Baharein e lentamente ci si trova nel bacino di un enorme canyon che ci conduce all’unica spettacolare via d’uscita: una ripida colata di sabbia alta oltre 100 metri. Il fondo si alterna tra piste di sassi e plateau sabbiosi ma non mancano alcune barcane insidiose nel mezzo del tracciato di gara. Si raggiunge così il CP2 situato sull’asfalto Baharia-Siwa ed il paesaggio muta nuovamente trasformandosi dapprima in un labirinto di pietre, poi in una pista veloce che contorna a Nord il lago di Birket El Ma’asir offrendo un panorama unico per gli amanti del Bird-watching; si costeggiano alcune coltivazioni sino a quando il fondo prende le sembianze di un vecchio asfalto che dopo alcuni chilometri ci conduce al CP4 situato anch’esso sulla strada Baharia-Siwa. Si torna decisamente tra le dune che però ora sono disposte nel nostro senso di marcia e si raggiunge agilmente il CP5, quindi direzione NW verso il finale di tappa con un paesaggio ed uno spettacolo di colori, di sabbia e di vegetazione che solo l’oasi di Siwa sa donare a chi ha il privilegio di ammirarla da questa prospettiva. Siwa, 28 settembre 2005 Coma e Henrard, primi di tappa e in generale Giò Sala vince la speciale ma prende 8 minuti di ritardo al C.O. di arrivo lasciando la tappa a Marc Coma. Tra le auto Henrard vince ancora e consolida il vantaggio su Palik. SIWA – Il Pharaons Rally 2005 è arrivato al giro di boa a Siwa, l’oasi vicina al confine libico che segna il punto più lontano della gara. Una tappa di trecentosettanta chilometri che l’oasi di Cleopatra ha accolto con il consueto caldo, dato che trova in una depressione. Tra le moto la vittoria sarebbe andata a Giò Sala, autore del miglior tempo, ma il bergamasco è arrivato al controllo orario dell’arrivo con otto minuti di ritardo perché non riusciva a riavviare la moto, scivolando per questo in quarta posizione di tappa. Nuova vittoria così per Marc Coma, arrivato al traguardo in volata assieme a David Casteu, secondo di tappa e a Carlo De Gavardo, oggi terzo. Casteu è stato autore di un lungo “tuffo” per essere arrivato troppo veloce su una duna “cassée”, risoltosi fortunatamente senza gravi conseguenze. Dietro a Sala, come detto quarto, hanno concluso gli spagnoli Victor Rivera e Jordi Duran. Settimo l’olandese Verhoef che ha preceduto Matteo Graziani. In classifica generale Coma è sempre al comando con un vantaggio di poco superiore ai cinque minuti su De Gavardo, mentre Casteu è terzo a cinque minuti e mezzo. Quarto è Sala e quinto Rivera. Nuova vittoria tra le auto, la terza consecutiva, per il buggy di Stephane Henrard che nonostante un piccolo problema tecnico ha preceduto di sedici minuti Isabelle Patissier e di ventuno l’israeliano Heymann Raz. Quarta posizione per la Nissan di Rousselot (primo della T2), mentre quinto è l’ungherese Palik. Sesto l’altro israeliano Nisan e settimo Edi Orioli, che nonostante una foratura ha corso una tappa molto veloce. In classifica generale Henrard ha incrementato il proprio vantaggio su Palik, salito ad oltre cinquanta minuti, mentre terzo è Serge Jordan a un’ora e quaranta. Grande rimonta per Orioli, quarto in generale davanti alle due Mitsubishi israeliane di Nisan e Heyman Raz. Domani la quarta tappa: si ritorna a Sitra Road con una prova speciale di 400 chilometri, la più lunga del Pharaons 2005. Casteu: Ho ripreso De Gavardo abbastanza in fretta, dato che lui aveva sbagliato strada, poi abbiamo viaggiato assieme fino a quando sono caduto dietro una duna. A quel punto ci ha raggiunto Coma ed abbiamo viaggiato assieme molto veloci fino all’arrivo. Palik: Sessanta chilometri prima dell’assistenza ho rotto un semiasse ma ho deciso ugualmente di affrontare le due a due ruote motrici, guidando al limite. Poi all’assistenza ho riparato l’auto e sono ripartito arrabbiatissimo. Sukhovenko: Sono saltato giù da una duna e mi sono impuntato con il muso della macchina, che ha subito parecchi danni. Patissier: Le note del road-book non mi corrispondevano e a volte ci siamo trovati in situazioni abbastanza pericolose. Molto belli comunque i paesaggi di oggi. Henrard: Ho perso un po’ di tempo perché ho rotto un attacco del cofano motore. La tappa era molto bella ma un po’ pericolosa con molte dune rotte, che con la luce di mezzogiorno non si riesce a distinguere.

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