Laia Sanz. La Regina Eterna Principessa

Laia Sanz. La Regina Eterna Principessa
Piero Batini
  • di Piero Batini
Week end memorabile per Laia Sanz. Sabato il 14° Mondiale di Trial, Domenica con la Spagna il Nazioni di Trial. Ora nel mirino della fuoriclasse catalana il 6° Mondiale Enduro. Altra storia! Intanto il video: Laia Unfiltered
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
21 settembre 2021

Corbera de Llobregat, Catalunya, Settembre 2021. Festa grande per tutto il tempo che vogliamo. Calma e pensieri liberi, anzi “iberi”. Lo scenario è “sconvolgente”. Da una parte un fenomeno paranormale, che risponde al nome di Toni Bou, dall’altra un’equazione di incredibile dominio e umanità, Laia Sanz.

Antoni Bou Mena, 36 anni, ha più Titoli che anni di carriera. 29 Mondiali tra dentro e fuori, indoor e outdoor, più altri 30 la cui differenza è solo nel far parte della Nazione vincitrice del Trial delle Nazioni, Olimpiade della specialità. Toni è il fuoriclasse che ha fatto del vincere una routine, dei Mondiali un’abitudine, della superiorità quasi una… sopportabile noia. Prima di lui Adam Raga e il compagno di Squadra Takahisa Fujinami, più giovane Campione del Mondo nel 2004 che, il giorno del 29° Titolo di Bou, annuncia il suo ritiro dopo 26 anni di Mondiale. Fujinami è anche il Campione più “datato”. Il Trial è Sport della longevità, basta ricordare, andando indietro nel tempo, Dougie Lampkin e Jordi Tarrés, ma questa è troppo: sono 13 anni che Bou non lascia aperto il minimo varco di accesso a una scodella di gloria.

Laia Unfiltered. Laia è un'altra cosa. Laia Sanz Pla-Giribert, di Toni è praticamente coetanea e perfettamente conterranea (i due sono nati in provincia di Barcellona a un anno di tempo e una mezz’ora di distanza). Laia è sulla breccia da prima ancora che il mondo fosse sconvolto dell’esplosione Bou.

Tuttavia Laia Sanz non ci ha mai annoiato, mai abituato al suo modo di essere Campionessa, mai fatto pensare al mostro della routine. Grande una volta e mezza il suo alter ego maschile, ma infinitamente più bella (e questo va da sé) ne “vale” circa i due terzi in quanto a record in curriculum vitae. Anche in quell'analogo essere invincibile, c’è però un diverso modus regnandi, diremmo più fantasioso e tollerante, di genuina espressione. Laia ha lasciato spazio alle colleghe, Emma Bristow sette volte Mondiale di Trial, e così Maria Franke, Sanna Karkkainen e Jane Daniels, Campionesse dell’Enduro “W”, nel frattempo ha raccolto sfide diverse, e come i grandi dello sport ha lasciato vacanti e riconquistato i suoi Titoli. Tutte quelle qualità straordinarie, insomma, per entrare di diritto nel ristrettissimo club delle Leggende dello Sport. Per questo Laia è più volte Regina e per sempre Principessa. Per tutte le volte che si è rimessa in gioco, superando sé stessa e, talvolta, una montagna di difficoltà.

Soprattutto in questi ultimi due anni, massacrata dalla pandemia, come tutti, e da vari guai fisici, tra cui la malattia di Lyme, per lungo tempo non diagnosticati correttamente. Stagioni tremende, in uno stato di perenne combattimento tra il senso di responsabilità e la voglia di correre, da una parte, e la fatica psico-fisica ai limiti del sopportabile, dall’altra.

Tutto questo non l’ha fermata. Anzi, sono gli anni in cui Laia torna a correre con GasGas e ne diventa ambasciatrice, aggiunge al programma della Dakar più difficile il ritorno ai Mondiali di Enduro e di Trial, si sperimenta sulle quattro ruote e partecipa, insieme al quasi omonimo Carlos Sainz senior, all’Extreme-E Series elettrica, cinque gare in cinque angoli sperduti del Pianeta (vedremo Laia in Sardegna?). È un ritorno al futuro che attraversa più volte i confini del tempo, di solito il più forte antagonista delle ambizioni. Ma non abbastanza, come avversario, in questo caso.

Nel 2010, al decimo Titolo di Campione del Mondo di Trial, Laia decide di misurarsi anche nel Mondiale di Enduro. Per 4 anni tiene i piedi in 3 staffe e, mentre continua ad aggiungere Titoli al proprio record del Trial, finalmente è Campionessa del Mondo anche nell’Enduro. La prima volta nel 2012, poi altre 4 volte consecutive fino al 2016. Poi è la volta di un nuovo “switch”, tocca finalmente alla Dakar.

Alla Dakar, però, Laia è arrivata nel 2011, dunque per tre anni impegni e gli obiettivi sono triplicati: Trial, Enduro, Dakar. È 39ma al debutto nella Dakar Agentina-Cile. Oltre i record al femminile, il cui valore statistico dice che la catalana ha vinto 11 volte la speciale classifica, Laia Sanz ha compiuto vere e proprie, memorabili imprese. Una su tutte l’attraversamento record del Salar di Uyuni in una delle tappe più difficili e discusse della Storia sudamericana della Dakar. Quel giorno Laia era né uomo né donna, era un valore assoluto. In quella Dakar del 2015 la Sanz fini nona, altro valore incredibile, e soprattutto lasciò tutti, non solo noi, con la bocca aperta per un paio di giorni.

Poi è arrivato l’ultimo capitolo, in ordine di tempo s’intende. Il passaggio a GasGas, da considerarsi automatico perché Laia era già un’icona KTM e la “scossa di assestamento” altro non è che una redistribuzione degli obiettivi nei nuovi piani del Gruppo, e le nuove sfide contemporanee. Adesso Laia sta decisamente meglio, e quello che spende in termini di energie è tutta roba buona. C’è la Dakar in vista, il Trial già tradotto nel 14° Titolo Mondiale che precede di un giorno il settimo successo al Trial delle Nazioni, in compagnia di Berta Abellan e Sandra Gomez, c’è il Campionato dei super SUV Elettrici, l’esperienza al Rally Andalucia per la prima volta su un’auto e le bici elettriche GasGas. Ma all’ambasciatrice GasGas tutto questo non basta…

Dal 15 al 17 Ottobre, infatti, è in programma l’ultima prova del Mondiale di Enduro 2021, a Langeac, Francia. È l’altro ritorno a cui GasGas ha chiamato la Principessa catalana che, contrariamente alle pretenziose e inquiete attitudini di altre sovrane, non si è fatta pregare. Laia Sanz è prima, in corsa con connazionale Mireia Badia e la britannica Jane Daniels. Nuova impresa, nuovo Titolo, il sesto? Probabile, vediamo cosa succede ma manteniamo la calma: il presente di Laia Sanz è già abbondantemente strabiliante!

 

© Immagini Laia Sanz, KTM Media, GasGas Media, Future7Media