Enduro Mondiale. Alex Salvini (Honda), gran finale col botto!

Enduro Mondiale. Alex Salvini (Honda), gran finale col botto!
Piero Batini
  • di Piero Batini
Il neo campione del Mondo vince ancora, sorpassando nell’ultima prova speciale del Campionato il francese Aubert. Assegnato a Laia Sanz l’ultimo titolo ancora vacante. L’addio ufficiale di Juha Salminen | P. Batini
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9 settembre 2013

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Saint-Flour, 8 Settembre. È una giornata importante, simbolica. L’ultimo appuntamento del Mondiale celebra il primo Titolo di Alex Salvini, il saluto a Juha Salminen, il monumento di questo Sport che ha chiuso a Saint Flour la carriera da professionista, e l’ultimo Titolo ancora da assegnare, ottenuto da Laia Sanz nella EW. Il sabato la corsa era quasi finita nel caos. Il maltempo aveva rovinato le piste e gli organizzatori avevano perso il controllo della situazione, che ha rischiato di degenerare lasciando uno strascico di polemiche e di interrogativi. Sembrava addirittura che la giornata conclusiva del Mondiale potesse essere cancellata. Ma non poteva essere, non per la credibilità del campionato e, soprattutto, per le diecine di migliaia di tifosi accorsi da tutta Europa per assistere alla consacrazione ufficiale dei loro idoli. Così, a tarda sera, è stata presa una decisione salomonica. La gara andava avanti, ma il percorso era abbondantemente rimaneggiato. Extreme e Enduro Test venivano eliminati e rimaneva valido il solo Cross Test, il “fettucciato”, da disputare quattro volte in una corsa con lunghi trasferimenti e pochi chilometri cronometrati. Meglio di niente, con la benedizione del meteo che ha favorito il raduno di un’autentica folla di appassionati attorno all’unica Prova Speciale, con un colpo d’occhio eccezionale sulla prova e sul Campionato.

Tutto sommato potevamo aspettarci di tutto, ma non con certezza che Alex Salvini avrebbe concluso la sua stagione delle meraviglie con un’altra vittoria, l’ultima della stagione che porta a nove il conto della strabiliante performance globale del Pilota HM Honda Zanardo.

Sabato Alex è diventato Campione del Mondo, ed era ragionevole aspettarsi che il carico delle emozioni e lo scarico delle tensioni avrebbe finito per nuocere alla concentrazione, privando il Pilota del tono necessario per prevalere su avversari per i quali il Mondiale non era ancora chiuso. Ma non è andata così, il “resettato” Salvini ha corso liberamente la sua nuova gara, anche se alla vigilia si era già soffermato sul fatto di essere stato l’unico Pilota che nel 2013 non è mai sceso dal podio. È così che è venuto fuori il Salvini “vero”, come dicono gli uomini del suo Team, il combattente abituato a correre alla giornata con l’obiettivo intransigente di vincere. Sarebbe bastato un piazzamento, quello che s’intravedeva chiaramente alla fine della penultima Speciale della domenica di Saint Flour, ma Salvini ha rovesciato la situazione, inizialmente a suo sfavore, per abbassare il sipario sulla stagione che lo ha incoronato Campione del Mondo con il risultato che è la sua firma: la vittoria. L’”autografo” del bolognese è arrivato al termine dell’ultima Prova Speciale

Alex Salvini
Alex Salvini


In ritardo da Johnny Aubert di poco più di un secondo, Salvini ha impartito una lezione all’avversario, vincendo e passando definitivamente al comando. Il fuoriclasse francese, già due volte Campione del Mondo, è stato il primo a complimentarsi con il nuovo Campione del Mondo, che ha così chiuso la stagione vincendo il Gran Premio di Francia con un doppio successo. Il primo, quello del sabato, è quello della conquista del Titolo, il secondo, domenica, è il sigillo sulla stagione più impegnativa del Mondiale, quella della E2 di cui è stato il protagonista assoluto e solitario.


Le altre categorie


Grosse sorprese nell’ultimo Gran Premio Mondiale della E1 e della E3. Entrambe le classi erano state, alla fine della prima giornata, largamente dominate dai Piloti ufficiali KTM Meo e Nambotin, che avevano vinto senza particolari difficoltà onorando degnamente il GP di casa. Nulla lasciava presagire qualcosa di diverso dalla routine che ha caratterizzato l’intera stagione, e fino a tre quarti della giornata conclusiva il risultato era nello “standard” imposto dai due Campioni del Mondo. Ma il finale risultava sorprendente. Nella E1 Meo scivolava nell’ultima Speciale, finendo al quarto posto e aprendo la strada al successo di Jeremy Tarroux con il podio completato da Eero Remes e Marc Bourgeois.

Ancora più “drammatico” il finale della E3. Christophe Nambotin cadeva anch’egli nell’ultima prova speciale ed era costretto addirittura al ritiro. Non ne sapevano approfittare i diretti inseguitori nel Mondiale, Aigar Leok e Joakim Ljunggren, e a vincere era Mathias Bellino, il francese Campione del Mondo uscente della EJ al primo successo da “grande”, di cui si parla come del futuro dell’Enduro francese (come se i francesi, padroni del presente, non avessero un futuro!).

Sorprese anche nelle classi “minori” del Mondiale. Nella EJ vittoria dell’ennesima scoperta del talent scout francese Eric Bernard, Loic Larrieu, e nella Youth Cup, riservata ai giovanissimi, successo di Jeremy Miroir con il sorprendente e magnifico secondo posto ottenuto da Michele Marchelli.

E arriviamo in chiusura alla EW, la classe riservata alle “ladies”. Venerdì pomeriggio Laia Sanz aveva ottenuto il 13° Titolo di Campionessa del Mondo di Trial, per fortuna non lontano, a La Chatre. Subito dopo la fuoriclasse catalana si era messa in viaggio verso Saint Flour per presentarsi al Super Test inaugurale del GP di Francia. Seconda sabato alle spalle dell’australiana Jane Daniels, la Sanz faceva un grande passo avanti verso il Titolo a causa del ritiro della diretta “interessata”, l’inglese Jessica Gardiner. Seconda dietro all’australiana, Laia Sanz metteva finalmente al suo posto, per il 2013, l’ultimo tassello del Mondiale e della sua carriera, che conta anche due Monadiali di Enduro consecutivi.


L'addio di  Juha Salminen


A Saint Flour sono stati giustamente celebrati i Campioni del Mondo 2013, ma accanto a Meo, Salvini e Nambotin, gli appassionati hanno visto per l’ultima volta sulla scena mondiale Juha Salminen, che chiude da Vice Campione del Mondo una carriera strepitosa. Il suo ritiro era già stato annunciato ufficialmente, con l’aggiunta di un primo indirizzo verso il quale l’Asso degli Assi dell’Enduro si sta muovendo, un ruolo nel marketing “nordico” di Husqvarna. A me sinceramente è venuto il magone. Dopo otto Titoli mondiali, ai quali si aggiungono i 5 “scratch”, cinque campagne vittoriose alla Sei Giorni con la sua Squadra finlandese, due anni di dominio USA nel GNCC, solo per citare i successi più importanti della carriera del Pilota, vedere Salminen in azione per l’ultima volta ha fatto venire i brividi. Salminen è un monumento dell’Enduro, il senso compiuto e irripetibile del Fuoriclasse, il Campione la cui carriera potrebbe non avere uguali, ed è stato l’esemplare espressione del migliore professionismo, in grado di raccontarsi così chiaramente sulla sua moto da non avere bisogno di altri discorsi per spiegarsi o spiegare meglio. Se è vero che a Saint Flour si è aperta l’epoca di Alex Salvini, è doveroso ricordare la città francese dell’ultimo GP della stagione perché è stata anche il teatro della fine di un’epoca indimenticabile, l’era Juha Salminen!

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