Enduro da stadio

L’enduro entra in città, a Genova, con il Mondiale Indoor ed è sold out. Ha vinto l'outsider Meo su Husqvarna davanti a King Knight. Che spettacolo!
4 febbraio 2008
L’enduro indoor ha fatto il grande salto di qualità. A Genova è andata in scena l’ultima prova del Mondiale Indoor, vinto da un signor pilota, quel David Knight che nel 2007 ha fatto suo anche il campionato americano di Enduro, dopo aver dominato la scena del mondiale per anni. Fiera, tutto esaurito Chi storceva il naso di fronte a un Enduro artificiale, chiuso dentro le mura di un palazzo dello sport, deve ricredersi. Gli 8.000 spettatori accorsi sono saltati spesso sulle poltrone: lo spettacolo offerto era da cardiopalma. Merito del parterre di concorrenti e dell’organizzazione, Off Road Pro Racing, che ha realizzato un percorso pazzesco. Vi basti sapere che i 2 muri verticali a centro pista, a piedi non si facevano! Tutta la pista, modellata dalla ruspa del maestro Armando Dazzi, ha esaltato gli spettatori. Le sue difficoltà, fatte di tronchi, rocce e vasche di fango, hanno indotto tutti i top rider in errore, provocando colpi di scena e ribaltamenti (anche di fatto…) a go go. Uno show incredibile di cui si è accorta anche la televisione, tanto che Eurosport ha trasmesso in diretta l’evento. L’enduro vero è un’altra cosa, siamo d’accordo. Ma ben vengano le manifestazioni Indoor, se servono a farlo uscire dal ghetto, a farlo amare dal grande pubblico. Tanto più che nel 2007 la nostra nazionale, Maglia Azzurra, si è fregiata dell’alloro più prestigioso: la vittoria della Sei Giorni disputata in Cile. Le semifinali di Genova Vediamo come sono andate le due semifinali che hanno definito il cancelletto di partenza del main event. La prima è stata dominata dal transalpino Antoine Meo, su Husqvarna, seguito da Ivan Cervantes (KTM), Oscar Galindo (KTM) e Fabio Mossini (Honda HM Zanardo). David Knight, in questa frazione di gara, ne ha combinate più di Bertoldo, finendo 3 volte a terra, sempre nella stessa, indigesta, zona fatta di rocce. La seconda semifinale è stata condotta magistralmente dalla rivelazione del 2007, il pilota di trial polacco Tadeusz Blazusiak (KTM Factory), sulla sua scia si sono lanciati Seb Guillaume (Husqvarna CH Racing), Bartosz Oblucki ( Husqvarna CH Racing) e Simone Albergoni (Yamaha UFO corse). Il polacco dal nome impronunciabile (provare per credere), si presentò all’Erzberg Rodeo (una delle gare di Enduro più dure della scena mondiale) da perfetto sconosciuto e lo vinse con una moto ricevuta in prestito da Ktm. La casa austriaca lo blindò subito, mettendolo sotto contratto. Il recupero. Standing Ovation per Oldrati David Knight raddrizza una serata che butta malissimo. Il recupero è la sua ultima chance per accedere in finale e salvarsi dall’attacco del compagno di squadra Tadeusz Blazusiak. Il gigante dell’Isola di Man torna finalmente in sé e guida a testa bassa, dominando la gara che gli dà l’accesso alla finalissima. Passa in finale anche uno strepitoso Thomas Oldrati. Il pilota di Farioli viene acclamato sul traguardo dal boato del Palasport. Il ragazzino terribile ha portato la sua piccola 125 cc a 2 tempi davanti a piloti del calibro di Ahola (campione del mondo in carica) e Despres (vincitore di 2 Dakar). Un piccolo campione, ci siamo spellati le mani ad applaudirlo. L’outsider batte il campione Il main event, la gara da cui è uscito il vincitore della caliente serata genovese, ha visto la fuga solitaria di un outsider, su cui pochi avevano puntato gli occhi. Sì, perché in finale doveva vedersela con la creme dell’Enduro: Cervantes, Knight, Oblucki, Blazusiak, Albergoni, Galindo, Oldrati e Guillame. Antoine Meo (Husqvarna CH Racing) era al suo esordio enduristico, dopo anni di Mondiale Motocross, e ha subito fatto il botto. Come se non bastasse, non ha scelto di debuttare – e vincere – su di un facile fettucciato, bensì nell’ultima prova del Campionato del Mondo di Enduro Indoor. Roba da specialisti con anni di gavetta alle spalle. Ci sentiamo di dire che Husqvarna ha visto giusto: Antoine ha solo 23 anni e farà parecchia strada. La consistenza del transalpino è impressionante, gli altri sono avvisati. Knight ha provato a lungo a raggiungere Antoine e alla fine si è accontentato del secondo gradino del podio. Molto distaccato – si è beccato 25 secondi – lo spagnolo Ivan Cervantes. La seconda piazza ha consentito a David di vincere il Mondiale di Enduro Indoor (42 punti), davanti a Tadeusz Blazusiak (23) e Mikka Ahola (22 punti). Proprio il polacco è andato nel pallone. Una partenza infelice lo ha spinto a dare il tutto per tutto su di un tracciato che non perdona il minimo errore. Risultato? Una serie impressionante di scivolate e un sesto posto finale che non corrisponde alle reali capacità di Tadeusz. Dopo il colpaccio in Austria, oggi stavi per lasciarti ancora dietro Knight. In finale sei andato però nel pallone. Cos’è successo? Tadeusz Blazusiak: “ Sono partito male e mi sono messo a correre come un matto per recuperare terreno. Sai, i giri sono solo 6 e se parti male, sei fuori. Ero però vicino al limite e sono caduto un sacco di volte. Peccato, stasera ero in forma e il pubblico di Genova era grande!”. Sei da pochi mesi ufficiale con Ktm, quali sono i tuoi programmi per il 2008? Tadeusz Blazusiak: ”Andrò a correre in America. In un anno mi è cambiata la vita. Cercherò di fare bene e di meritarmi la fiducia di Ktm”. Corso di apnea. Primo livello La caduta più spettacolare è sicuramente opera del fuoriclasse francese Jhonny Aubert. Nel recupero, mentre lottava col nostro Oldrati, faceva un impressionante front backflip nella seconda piscina, finendo testa all’ingiù sotto la moto. Il pubblico è rimasto senza fiato – come il pilota – per alcuni secondi, prima di vederlo riemergere dalle acque. Il dakariano re dell’holeshot Cyril Despres, uno dei più forti dakariani, non è nemmeno finito il finale. Ma nelle gare in cui ha preso parte è sempre partito primo, conducendo per un giro, prima di scoppiare e di farsi da parte. Abbiamo chiesto a Cyril le ragioni di questo risultato anomalo. Cyril Despres: “Per me queste gare sono un gioco. Le prendo come un buon allenamento, mentre i piloti in lizza per il mondiale indoor danno l’anima per vincere. E poi il percorso era tosto davvero, dopo un giro ero già scoppiato. Spero di andare meglio sabato prossimo, sempre in Italia, all'Hell's Gate!”. Non possiamo dare torto a Despres, la gara vista nel Palasport di Genova ci ha regalato un grande spettacolo. Il tutto comodamente seduti in tribuna. Enduro da non credere. Andrea Perfetti

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