24 ore di LeMans: vince Suzuki, titolo alla Yamaha e ai suoi piloti

24 ore di LeMans: vince Suzuki, titolo alla Yamaha e ai suoi piloti
Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
Un incidente in partenza sembrava aver messo fuori gioco la Yamaha France GMT94, la cui incredibile rimonta ha però fruttato comunque il titolo iridato. La vittoria in gara va al team Suzuki SERT
  • Maurizio Tanca
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22 settembre 2014

Allo start della 37esima “24 Ore di LeMans”, ultima delle sole 4 gare del mondiale Endurance 2014, erano ben 7 i team con più o meno possibilità di vincere il titolo iridato davanti ai 70.500 appassionati che hanno invaso il circuito Bugatti.
Titolo che tuttavia è andato alla squadra che partiva favorita: il Team Yamaha France GMT 94 Michelin Yamalube, con la fortissima R1 guidata da David Checa, Kenny Foray e Mathieu Gines, che si sono aggiudicati anche l’alloro iridato ad essi riservato.
Lo squadrone guidato da Christophe Guyot ha dunque bissato l’impresa già riuscitagli 10 anni fa, e lo ha fatto nonostante un doppio incidente in partenza, fortunatamente senza conseguenze per i piloti: il primo ha coinvolto tre moto sul rettilineo, mentre il secondo, subito alla variante Dunlop, ha danneggiato seriamente la Yamaha di Checa, che tuttavia l’ha riportata rapidamente al box dove è stata riparata dopo tre giri e mezzo.

A quel punto lo scenario si è fatto interessante, perché Sylvain Barrier, partito decimo con la BMW S1000RR iscritta nella categoria Open, ha iniziato a sorpassare i concorrenti che lo precedevano, ovvero la Kawasaki ufficiale di Leblanc, Lagrive e Foret, e la Honda di Da Costa, Gimbert e Foray, avvantaggiandosi giro dopo giro fino ad accumulare ben 50 secondi, prima di passare la moto all’americano Jason Pridmore (figlio del mitico Reg, il primo vincitore della gara d’inaugurazione del campionato americano AMA Superbike, nel 1976, per di più in sella con la BMW R90S, davanti al compagno di team McLaughlin, ndr).

Ma anche l’esperto australiano Anthony West ci ha messo del suo nel portare la Kawasaki Superstock del Team Qatar Endurance Racing alla fine della seconda ora di gara: una situazione mai verificatasi nel Mondiale Endurance, quella creata da questi due piloti abituati alle gare “sprint” (West ha vinto la Moto2 ad Assen, lo scorso luglio, e Barrier guida la S1000RR EVO di BMW Motorrad Italia nel Mondiale SBK).
 


Posticipando di un paio di giri il cambio piloti, anche la Honda è riuscita ad andare in testa alla gara, ma per poco, perché Gimbert è subito caduto alla chicane Dunlop: pochi danni a moto e pilota, ma due giri persi tra il tornare al box e riparare la Fireblade del team di Neil Tuxworth. Il che ha consentito alla Kawasaki SRC di prendere solidamente il comando, seguita dalla inossidabile Suzuki iridata del Team SERT (piloti Vincent Philippe, Anthony Delhalle, Erwan Nigon). Seguiti, dopo la quarta ora, ancora dalla Honda Racing: il trio ha continuato così fino alle 20, davanti alla Yamaha YART Monster Energy, alla Honda National Motos, e alla già citata BMW del Team Penz13.com, certamente favorita dalla maggior competitività di Barrier rispetto ai team mate Pridmore ed Allerton. Mentre la Kawasaki SRC di West, Adrian Cudlin ed Al Naimi navigava al settimo posto.
 

Alle 22, Fabien Foret ha sfortunatamente sdraiato la sua Ninja lasciando dunque la testa alla Suzuki N°1, che sarebbe arrivata “quasi” indisturbata al comando fino alla bandiera a scacchi. Nel frattempo il team Honda Racing è stato costretto al ritiro da seri problemi meccanici, lasciando il secondo posto alla Yamaha GMT94, risalita alla grande dalla 48esima posizione (!), con alle spalle l’altra R1 del team Monster Energy Yart (Parks, Laverty, Morais).
Nelle dodici ore seguenti non ci sono stati grossi cambiamenti in classifica, nonostante parecchi problemi tecnici in generale ed alle mutate condizioni climatiche.


Da notare che Vincent Philippe nel frattempo aveva creato un po’ di confusione e perso parecchio tempo, essendo prima stato penalizzato con uno stop-and-go di 30 secondi per aver effettuato un’inversione ad U a motore acceso nella pit-lane, convinto di avere un problema meccanico, e poi fermandosi inaspettatamente ai box per sostituire la ruota anteriore. Il che ha fatto sperare ai ragazzi delle Yamaha di poter vincere la gara. Ma non c’è stato nulla da fare contro la Suzuki del team di Meliand, che ha portato a casa l’undicesima vittoria di marca a LeMans.
 


Dopo una battaglia senza esclusione di colpi con la Yamaha YART terza classificata, inoltre, il team SRC Kawasaki si è piazzato al quarto posto assoluto, e primo della categoria Superstock. Ciò non ha tuttavia impedito allo Junior Team LeMans Sud Suzuki (Guittet, Masson, Black) di aggiudicarsi il titolo di categoria.


Al sesto posto assoluto è arrivata la Honda National Motos (Junod, Tison, Four), mentre settima assoluta si è piazzata la BMW Open di Barrier, Pridmore e Allerton. E ai Suzukisti Guittet, Masson e Black per quanto riguarda la Superstock.


Appuntamento a LeMans per il weekend del 18-19 Aprile del 20125, dunque!

Guarda la classifica finale della 24 Ore di Le Mans 2014