Bridgestone Battlax Adventure Trail AT41 TEST: spirito avventuroso [VIDEO]

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Pensate per le Maxienduro che vogliono ottime performance stradali e la libertà di andare anche nel fuoristrada leggero, propongono un look tassellato decisamente "adventure". Le abbiamo testate per 700 km, anche sugli sterrati. Ecco come vanno
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
16 maggio 2022

Non è un lavoro facile, quello del “gommista” - inteso come chi pensa e produce pneumatici per motociclette. Deve essere pronto e ricettivo nei confronti delle nuove moto e dei nuovi trend a esse associati e si deve fare in quattro per offrire il prodotto più adeguato per la fascia di mercato di riferimento, per non parlare della necessità di assecondare misure e sezioni eterogenee e – in tutto questo – produrre una gomma che evolva le performance alle quali tutti i maggiori costruttori ci hanno abituato da molti anni a questa parte.

A complicare le cose ci si mette, adesso, anche la spinta del mercato delle Maxienduro: moto spesso utilizzate prevalentemente su strada e soltanto saltuariamente su strade bianche, i cui proprietari desiderano – comprensibilmente – ottime prestazioni stradali, la possibilità sia pure teorica di attraversare tratti sterrati e un'attitudine turistica non di poco conto; un segmento di motociclisti che potrebbe essere attratto da una gomma da un disegno tassellato più in linea con il desiderio di avventura che le Maxienduro comunicano anche soltanto visivamente.

Bridgestone ha pensato a loro con il nuovo Battlax Adventure Trail AT41, uno pneumatico pensato per non cedere praticamente nulla nel grip su strada rispetto all'A41 che già conosciamo, per porsi l'obiettivo di migliorarne le performance sul bagnato e quelle di durata presentando però un inedito look fuoristradistico a tasselli.

Sfida difficile? Certo, perché se si fosse trattato di “vestire” una singola categoria di motociclette il lavoro dei tecnici Bridgestone sarebbe probabilmente stato più semplice, mentre invece nel segmento delle Maxi Enduro troviamo moto con potenze che vanno dai 75 ai 170 cavalli, con frazionamenti e architetture motoristiche (con tutto quello che ne consegue in termini di bilanciamento del veicolo) variabili tra il bicilindrico in linea e il quattro cilindri a V, attitudini sportive sia stradali che off e, per metterci il carico da 11, calettamenti anteriori da 19 e 21 pollici.

Certamente un affare meno lineare di progettare una convenzionale coppia 120/70/17-180/55/17 destinata al solo impiego stradale non esasperato e che, tra l'altro, non ha la necessità di mostrare un look diverso da quello di una gomma destinata 100% all'asfalto.

 

L'AT41, hanno dichiarato i tecnici Bridgestone nella conferenza stampa, è quindi uno pneumatico destinato al 90% all'asfalto e per il 10% al fuoristrada, il cui look a tasselli è pensato per allinearsi al design adventure delle Maxienduro, esaltandolo; non sostituisce l'A41 che resta in gamma ma ne costituisce un addendum: rispetto a quest'ultimo vengono dichiarati un miglioramento delle performance sul bagnato grazie anche agli intagli presenti sulla gomma posteriore che permettono uno smaltimento del velo d'acqua superiore di 1,5 volte e al maggior volume medio degli intagli sull'area di contatto con l'asfalto. Per contro, nella classica spider chart (il grafico a tela di ragno) che paragona i due prodotti, si evidenzia un grip su asciutto appena inferiore all'A41, tuttavia il test – vi spoileriamo - non ha mai evidenziato carenze di grip su asfalto, anzi.

Altra novità importante, sempre rispetto all'A41, è l'aumento della durata: secondo le dichiarazioni di Bridgestone, il chilometraggio cresce di un impressionante 60% all'anteriore e migliora in modo non così eccezionale ma molto consistente anche al posteriore.

 

Come sono fatti

L'AT41 viene chiamato a gommare moto di caratteristiche molto diverse e per questo è proposto in quattro misure anteriori e cinque posteriori (le trovate alla fine dell'articolo), in grado di soddisfare praticamente tutte le esigenze delle moderne Maxienduro ma per potersi adattare a una platea così ampia sono state utilizzate 4 strutture differenti per gli anteriori (tutti monomescola) a seconda delle misure: il 90/90-21 è un bias belted con una struttura di due strati di poliestere e uno di nylon e il 100/90-19 presenta due strati di poliestere mentre, passando ai radiali, il 110/80 da 19 pollici presenta due strati di nylon e la nota MSB di Bridgestone (Mono Spiral Belt, un filo avvolto a 90° sopra le tele di carcassa che riduce il calore generato dalla rotazione dello pneumatico migliorando anche la stabilità ad alta velocità, unito al cavetto HTSPC della cintura MSB con cinque distinti filamenti intrecciati in un rivestimento di gomma che assicura tra le altre cose un’area di impronta più stabile a moto dritta e in curva); il 120/70R19 ha al suo interno due strati di Rayon e uno di Kevlar.

Il posteriore è bimescola con tecnologia 3LC Cap&Base (la mescola centrale più dura fa da base a quella laterale più morbida), mentre tutti gli pneumatici sono M+S con codici di velocità V, a parte il “piccolo” 130/80R17 che ha un codice di velocità H.

Ovviamente le strutture e le mescole usano le tecnologie proprietarie Bridgestone come 3LC, MSB e HTSPC di cui abbiamo già parlato, RC Polymer e Silica Rich EX per la maggior superficie di contatto con l’asfalto e la giusta quantità di silice per incrementare le performance sul bagnato che non abbiamo potuto verificare ma che Bridgestone dichiara sensibilmente migliorate anche in tema di trazione al posteriore.

 

Come vanno

La variabilità delle misure e delle strutture a esse abbinate ha avuto un solo scopo, quello di garantire il classico DNA Bridgestone di stabilità e sicurezza nella guida, cercando di unirle a una grande comunicativa, qualità che siamo andati a testare in una prova di due giorni in Spagna in sella a una selezione delle Adventure medie e maxi più diffuse; abbiamo percorso più di 700 chilometri di cui poche decine di sterrati non impegnativi, il resto curve, statali e autostrada per un test approfondito che ha permesso di farci un'idea completa delle AT41, tranne però per il comportamento “wet” che promettiamo di verificare in una prossima occasione.

Appena in sella le AT41 mostrano una qualità che ci ha accompagnato lungo tutto il meraviglioso itinerario del test: l'immediata confidenza e il warm up rapidissimo uniti a un ingresso in curva fluido e progressivo garante di un buon contact feeling. Sensazione valida per tutte le misure anteriori ma che ci ha molto positivamente colpito sul 90/90 da 21 pollici cui già dai primi metri abbiamo chiesto prestazioni in ingresso di curva e in percorrenza quasi al livello di una gomma sport touring stradale con calettamento di 17 pollici. A momenti stupisce come una sezione così ridotta (e di uno pneumatico che è destinato indistintamente sia alla grosse 1300 che alle "piccole" 700) abbia supportato la guida allegra su strada senza alcuna sensazione di instabilità, galleggiamento o scarso appoggio alle inclinazioni più accentuate tenute a gas spalancato. Tra l'altro, e questa è una caratteristica comune a tutte le misure e a tutti i calettamenti, si può tranquillamente entrare in curva a freno anteriore tirato (immaginate, per esempio una situazione di emergenza) avendo ancora direzionalità e al momento del rilascio la moto non tende affatto a rialzarsi ma segue senza indugi la traiettoria impostata.

Pari sicurezza e confidenza in frenata, dove le AT41 si mostrano stabili anche solleticando l'ABS e l'omogeneità di comportamento è assicurata dalla gomma posteriore che viaggia in perfetto accordo con quella anteriore, garantendo motricità e appoggio anche nelle curve medio-veloci percorse con il motore nella zona alta del contagiri e a inclinazioni dalle parti dei 40°.

Ottime quindi nei tratti pieni di curve, e sopratutto sicure, la AT41 hanno il pregio di non uniformare la personalità di ciclistiche così diverse come quelle che abbiamo testato: per dire, la Multi V4 rimane un riferimento in termini di resa dinamica sportiva e la Ténéré 700 non perde un millimetro della sua attitudine duale ma un altro punto a vantaggio è la contenuta rumorosità, anche e sopratutto in autostrada dove viene fuori in modo inequivocabile anche la stabilità intrinseca delle nuove delle AT41, cifra comune con le sorelle A41 e caratteristica che viene spesso in soccorso nei momenti di maggiore concitazione, dove provvede a stabilizzare la ciclistica donando prevedibilità e omogeneità al comportamento dinamico al prezzo di una velocità nei cambi di direzione non da supersportiva.

Come dicevamo in apertura, la Casa dichiara rispetto agli A41 un miglioramento sensibile della resa sui fondi bagnati in cambio di un lieve ritocco verso il basso delle performance di grip, manegevolezza e stabilità sui fondi asciutti: chi scrive ammette senza alcuna riserva di non aver però avvertito alcun tipo di reale criticità sotto questi aspetti anche quando l'andatura del test era “vivace” e i cavalli della Multi V4 o della KTM 1290 spingevano in terza o seconda marcia a gas spalancato e piega pronunciata, tanto per fare un esempio. Nessuna perdita di grip al posteriore (o reazioni nervose con intervento dei controlli elettronici), nemmeno con la classica manata di gas ignorante.

 

Sul piano della guida in fuoristrada, le AT41 concedono di non fermarsi quando l'asfalto finisce e di percorrere con sicurezza quegli sterrati magari alla portata anche di gomme con un look meno off-road ma che comunque le nuove arrivate Bridgestone affrontano senza patemi sia nella versione con calettamento anteriore da 19 pollici che in quella più fuoristradistica da 21. Buona la precisione dell'anteriore e più che buona la trazione garantita dal posteriore ma è meglio evitare tratti veramente impegnativi con buche profonde, salti, fango o pietraie dove le AT41 vi ricorderanno di essere state progettate principalmente per la strada; questo non toglie che vi permeteranno di raggiungere in sicurezza quella spiaggetta alla fine del sentiero o di sedervi al tavolo dell'agriturismo in fondo al bosco senza dover lasciare la moto distante: se desiderate fare fuoristrada impegnativo passate – tanto per rimanere in casa Bridgestone – alle AX41.

Per chi sono le Bridgestone Battlax Adventure Trail AT41?

Facile: per tutti i possessori di una Maxienduro che desiderano pneumatici dall'ottima resa stradale ma con un look più avventuroso e in linea con il design della propria moto sapendo bene che la presenza dei tasselli non si traduce in un rendimento spiccatamente fuoristradistico, per il quale Bridgestone ha altri prodotti in catalogo, ma soltanto nella possibilità di percorrere in sicurezza sterrati poco impegnativi.

Le Bridgestone Battlax Adventure Trail AT41 sono disponibili da febbraio 2022 in nove misure:

Anteriori:

100/90-19 57V

110/80R19 59V

120/70R19 60V

90/90-21 54V

Posteriori:

130/80R17 65H

140/80R17 69V

150/70R17 69V

170/60R17 72V

150/70R18 70V

Maggiori informazioni:

Pneumatico: Bridgestone Battlax Adventure Trail AT41

Luogo: Spagna - San Sebastian e dintorni, Deserto di Bardenas

Meteo: Sole - 10°/26°

Moto Utilizzate: Husqvarna Norden 901, KTM 890 Adventure R, BMW F850GS Adventure, Yamaha Ténéré 700, Yamaha Ténéré 700 Rally, Ducati Multistrada V4 1100, KTM 1290 Adventure R, Harley-Davidson Pan America 1250 Special, BMW R1250GS Adventure, Honda CRF1100L Africa Twin Adventure Sports

Terreni: statali, autostrada, sterrato compatto

Foto/Video: Ant-Productions

 

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