Triumph: è guerra all'Harley-Davidson. Parte II

Triumph: è guerra all'Harley-Davidson. Parte II
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Triumph che scopiazza l'Harley? E chi non lo fa quando realizza una custom? Stavolta abbiamo calcato la mano con un obiettivo diverso: dare importanza all'identità di marca
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12 luglio 2013

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Lo ammettiamo. Con le foto di Motorcycle News che abbiamo ripreso l'altro giorno abbiamo voluto lanciare una provocazione. Che ha sortito gli effetti voluti. Era troppo ghiotta l'occasione di vedere una Electra Glide motorizzata Triumph per non ricamarci su.

Questo l'antefatto, sono state fotografate sulle strade spagnole due misteriose Triumph. Una, in particolare, ritratta con un completo allestimento H-D Electra Glide: set di borse, cupolino batwing, fari, parafanghi e paragambe compresi. Ma spinta dal grosso bicilindrico parallelo Thunderbird Storm. Si è trattato di una trasformazione singolare? Di un prototipo inglese camuffato in modo da passare inosservato? Di un test commerciale, o di altro ancora? Naturalmente è scontato ricordare che quando Triumph deciderà di realizzare una sua anti Electra Glide la disegnerà ex novo.

Questa moto clone ci ha però dato l'occasione di ribadire che è proprio in momenti di difficoltà come l'attuale che a premiare un costruttore di moto è l'identità di marca. E non l'inseguimento degli avversari sull'onda del modello di turno che sta vendendo meglio. Un caso storicamente eclatante è proprio quello di Harley-Davidson, rimasta l'unica rappresentante della scuola americana, a cui tutti i concorrenti hanno attinto a piene mani quando si è trattato di realizzare una custom. Fino a costruire fabbriche negli USA, con designer americani, per rifare Kawasaki, Honda, eccetera. Se la Sportster è una vera icona non è che però bisogna fotocopiarla. Qualcosa di simile è accaduto con la BMW R1200GS, ripresa da molti nel concetto ma anche in numerosi dettagli estetici. La stessa Triumph non è immune dall'influenza altrui: guardare la sua ultima Trophy e paragonatela alla BMW RT.

Insomma puntare sull'identità di marca, cosa che peraltro Triumph ha saputo fare bene in molte occasioni, è la cosa più apprezzata quando si parla di costruttori storici. Come hanno confermato anche i numerosi commenti al nostro pezzo. Che per certi versi è stato provocatorio.