Triumph: Adunanza 2018, c'eravamo anche noi!

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Terza edizione per il raduno siciliano dedicato alla Casa di Hinckley. Oltre 300 moto, 450 partecipanti, ma... non è questo che conta
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
14 giugno 2018

Alle 21 di sabato le moto sono a secco di quella benzina che non si capisce perché è sempre più cara nei luoghi e nelle circostanze dove è più necessaria. A Terrasini viene superata tranquillamente la barriera di 1,75 euro al litro, ma fa nulla, sul serio: sono una persona paziente e aspetto che il distributore automatico lentamente riempia il serbatoio, per poi fiondarmi lungo la Palermo-Catania, fino a casa.

Questo è il secondo pieno che faccio alla Triumph Tiger 1200 XCa, e mi accorgo che i chilometri avvolti uno per uno dalle ruote sono già 650, tutti già dimenticati, trascorsi, archiviati: il prossimo sarà quello migliore; davvero, basta fermarsi per un attimo, e già senti nostalgia di strada e moscerini, mista al rimpianto che questa cavalcata per l’Adunanza Triumph 2018 sia giunta a conclusione.

In tre ore sarò a Catania, ma molti dei partecipanti hanno ancora un migliaio di chilometri da percorrere sulla via del ritorno, e in un universo parallelo alcuni dei triumphisti non si metterebbero nemmeno in marcia - vuoi per indolenza, vuoi per incapacità di abbandonare i sodali di una bella esperienza – ma sparirebbero alla vista assorbiti dall’umido caldo siciliano e dalla mia invidia. Di loro resterebbero solamente le moto parcheggiate lungo i viali alberati del resort Città del Mare che li ha ospitati per quattro giorni: poi, probabilmente, all’arrivo delle prime piogge anche le motociclette capirebbero che è finita, e se ne andrebbero via da sole.

Terza edizione dell’Adunanza Triumph, un evento nato per mano del manipolo di appassionati del gruppo Facebook Triumph Regno delle Due Sicilie e gestito quest’anno in collaborazione con la concessionaria Triumph Sicilia: a spanne, uno dei più grandi raduni monomarca organizzati in Italia; i dati raccontano di oltre 300 moto e più di 450 partecipanti giunti da tutta la penisola, e se questi numeri sono in grado di inorgoglire giustamente Paolo Garreffa, l’uomo che lavora un intero anno per spostare il baricentro della passione motociclistica un po’ più a sud, a me invece dicono poco.

Le concentrazioni motociclistiche possono manifestarsi con uno spettro piuttosto ristretto di forme: mi vengono in mente quelle di pura goliardia, a cui partecipare dignitosamente e selvaggiamente solo in tenda e al freddo, oppure quelle canoniche - direi quasi missionarie – fatte da arrivo, registrazione, show di signorine affette da mastogigantismo, giro, aperitivo gentilmente offerto dal generoso sponsor, premiazione per il partecipante più remoto, più giovane, più cool, più donna.

Non lo so, io non giudico mai, perché ho una scarsa empatia per le figure su uno scranno, quindi mi limito a dire che dove c’è passione e puzza di benzina sto bene comunque: ma quello che spesso accomuna molti raduni è un certo ritmo serrato, una frenesia circense magari montata per dare qualcosa da ricordare ai partecipanti...Ora, sarà che l’afa smorza i bollori, ma tra le cose che ho più apprezzato dell’Adunanza Triumph 2018 è stata la calma, il ritmo lento della sua smisurata allegria che lungo le statali siciliane, mal asfaltate e viscose come 10W50, mi ha concesso di guidare in gruppo – lo detesto, riesco ad irregimentarmi solamente con grandi difficoltà - e nonostante questo riuscire a parlare alle parti più profonde di me stesso, rilassarmi e godermi l’evento. Singolare, o nemmeno tanto, che uno strumento come il social network nato per stimolare il sistema dopaminico riesca invece a far nascere un evento che fa della solidità e della coesione la propria cifra. Nella rapace logica dei social veniamo abituati a reagire immediatamente agli stimoli, viviamo ad impulsi: invece la lunga coda delle Triumph che hanno attraversato la Sicilia occidentale dal 31 maggio al 3 giugno parlava di gente pronta a socializzare sul serio, a vivere l’esperienza spartendosi uno dei cinquecento cannoli alla ricotta fatti arrivare in piazza del mercato del pesce a Trapani, piuttosto che condividere tutto con un tap.

L’Adunanza 2018 si è articolata su tre giorni, e lungo un itinerario a margherita tra la stupenda Erice, San Vito lo Capo, Trapani e le sue saline fino a toccare Marsala; mentre il serbatoio inizia ad espellere l’ultima stilla di aria dal suo interno per far posto alla benzina, io mi dico che forse la stessa visita alle Cantine Florio e le bellezze incontrate dai radunisti restano soltanto sullo sfondo, confuse. Nel bokeh restano a fuoco quelle moto e quei motociclisti che mi hanno accolto come uno di loro, cui tributare un grazie per avere sfatato il mio timore di trascorrere un sabato in un raduno dove un branco di motociclette avrebbe aggredito l’asfalto costi quel che costi; è un po’ quello che mi ha spesso tenuto lontano dalle aggregazioni estemporanee, la paura di non farcela a reggere l’impatto con la parte più machista e sanguigna del biker medio. Invece sulla strada ho trovato brigate come la Banda Bonnisti o i Brixia Triumph, ed è stato un vero spasso. Grazie triumphisti; non mi resta che alzare il cavalletto, buttare giù la prima e gustarmi i prossimi 270 chilometri in notturna e da solo: non lamentatevi se vi fischieranno le orecchie.

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