Test MotoGP a Jerez. Andrea Dovizioso: "Sono in buone condizioni fisiche"

Test MotoGP a Jerez. Andrea Dovizioso: "Sono in buone condizioni fisiche"
Giovanni Zamagni
Il test è servito ad Andrea soprattutto per verificare le condizioni della clavicola sinistra operata 15 giorni fa: “Le persone vicino a me hanno lavorato al meglio, in grande sintonia: è stato fondamentale non fermarsi mai”. Sui test: “Non sfruttiamo ancora le nuove Michelin”
15 luglio 2020

Per uno come Andrea Dovizioso, il riscontro cronometrico in un test conta pochissimo. Oggi, se possibile, conta ancora di meno, perché l’aspetto più importante era verificare le condizioni fisiche dopo l’operazione alla clavicola sinistra, subita solo 15 giorni fa.

“Ogni frattura e operazione è una storia a sé, non puoi mai avere certezze. Ma per la verità ero abbastanza tranquillo, perché  abbiamo lavorato molto bene, chi è stato vicino a me è stato molto unito per trovare tutte le soluzioni migliori.
E’ stato fondamentale essere operato la sera stessa dell’infortunio, come è stato fondamentale non fermarsi un attimo.
Non ho mai perso il movimento, e anche il duro lavoro fatto nei tre mesi precedenti, durante la chiusura, mi ha aiutato molto. Venerdì ho tolto i punti e sono andato a girare con il go kart: è andato tutto bene. Per questo ero fiducioso, e o oggi ne ho avuto la conferma. Ma anch’io ero curioso di verificare la mia condizione”.

Quindi, puoi dire che non avrai problemi fisici?
“Con questo caldo, tutti li avranno! Ho un po’ di dolore, ma riesco a guidare bene. La temperatura, però, è incredibile: probabilmente è più alta che in Malesia, l’asfalto è bollente e quando abbiamo iniziato nel pomeriggio è stata veramente durissima”.

Cosa puoi dire della giornata di oggi?
“E’ un po’ difficile capire, perché è come essere nei test invernali: tutti vanno forte. Ma se fai pochi giri consecutivi, non emergono grandi problemi. Ci stiamo concentrando sulle nuove gomme, non riusciamo ancora a sfruttarle come dovremmo: non si tratta di un piccolo cambiamento, sono molto differenti e non ci siamo ancora adattati. Ma questo test, con due turni da un’ora e mezza a disposizione, ci hanno aiutato parecchio, ci hanno permesso di lavorare con più calma. Non abbiamo ancora la situazione sotto controllo, ma ci possiamo arrivare”.

Da come parli, sembra sarà un GP all’inseguimento?
“Oggi non c’erano ragioni per prendere più rischi del normale, e anche in Qatar, dopo il primo giorno, eravamo lontani, poi ci saremmo potuti giocare almeno il podio. Sarà sì un GP un po’ di rincorsa, ma è anche difficile capire il livello degli avversari, e per noi non sarà così facile risolvere i problemi su questa pista”.

Com’è l’atmosfera nel paddock?
“Molto strana e tutto più complicato per le norme da rispettare. L’unica cosa positiva per un pilota è che si muove più facilmente nel paddock”.

Cosa pensi della penalizzazione inflitta a Quartararò?
“Non ne conosco i dettagli, non sapevo nemmeno che dovesse essere penalizzato per qualcosa… So che c’è un regolamento ed è giusto che venga rispettato. Ma non ne so di più”.

Ma perdere 20 minuti nelle FP1 può fare una grande differenza?
“Non per uno come Quartararò”.

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