Test MotoGP 2020, Gran Premio di Spagna a Jerez. Viñales è il più veloce

Test MotoGP 2020, Gran Premio di Spagna a Jerez. Viñales è il più veloce
Giovanni Zamagni
Maverick Viñales chiude al comando la giornata di test, davanti a Fabio Quartararò e Marc Márquez
15 luglio 2020

Maverick Viñales chiude al comando la giornata di test, davanti a Fabio Quartararò e Marc Márquez.
Sesto Pecco Bagnaia, 10° Franco Morbidelli, 12° Andrea Dovizioso, 16° Valentino Rossi (quinto nella combinata dei tempi), 22° e ultimo Danilo Petrucci, dopo essere finito al centro medico per un trauma cranico: il pilota è considerato fit, ma non ha concluso la sessione.

Una perdita d’olio di Aleix Espargaró alla curva 11, con conseguente caduta di Danilo Petrucci e Alex Márquez, ha costretto la direzione gara a esporre la bandiera rossa dopo una decina di minuti. Non solo, un problema alla corrente elettrica, con inevitabili conseguenze sul sistema di cronometraggio, ha tenuto i piloti fermi al box per un totale di una cinquantina di minuti, con Petrucci, che, nel frattempo, era stato trasportato al centro medico per un leggero trauma cranico (“Pensavo peggio” le parole del pilota della Ducati). Danilo, non è più tornato in sella: per la gara è stato considerato “fit”, idoneo, ma certo non è il modo migliore per iniziare la stagione…

Nonostante il grande caldo - 53 °C sull’asfalto, contro i 44 °C del mattino - qualche pilota è riuscito a ottenere il proprio miglior crono nella seconda sessione (quando era però un po’ più fresco…), come ad esempio Maverick Viñales, autore di un ottimo 1’37”793, poco più di un decimo più rapido del miglior tempo (1’37”909) ottenuto nelle FP2 da Danilo Petrucci nel GP di Spagna del 2019. Non male considerando il caldo: è la conferma che la nuova Michelin posteriore ha molto più grip della vecchia. Adesso bisognerà verificarne la tenuta in gara. Si è migliorato anche Fabio Quartararò, salito al secondo posto, staccato di 0”118 dal futuro compagno di squadra, mentre Marc Márquez ha più meno confermato il crono del mattino (qualche centesimo peggio).

Da notare, che sia Honda che Yamaha stanno testando un sistema per abbassare la moto in rettilineo, come quello usato da Ducati già dalla fine della scorsa stagione.

Dopo l’ottimo terzo tempo del mattino, Rossi ha sofferto il caldo nel pomeriggio, chiudendo solo 16°: è quinto nella combinata dei tempi, ma sicuramente ci si aspettava un po’ di più nel turno pomeridiano. In Casa Ducati, il più veloce è stato Pecco Bagnaia, sesto davanti a Johann Zarco: entrambi hanno fatto un solo giro veloce con la gomma nuova nel finale. Gomma nuova che non ha montato Andrea Dovizioso, 12° ma soddisfatto della reazione della spalla destra dopo l’operazione: Andrea non è messo così male fisicamente. 

La Suzuki si conferma velocissima, più che buona anche la prestazione dell’Aprilia con Aleix Espargaró, ottavo.

Primo turno

Il ritorno in pista dopo oltre quattro mesi è stato subito di buon livello: nonostante la pista piuttosto sporca, Marc Márquez ha conquistato il miglior tempo in 1’37”941, quindi in linea con il primo tempo nelle FP1 del GP Spagna 2019 (Márquez, 1’37”921). E bisogna tenere in considerazione la temperatura, più alta rispetto a maggio. Ma ancora, per il momento, le condizioni climatiche sono accettabili, mentre preoccupano molto di più quelle del pomeriggio: ieri alle 14 (l’ora della gara della MotoGP), i tecnici della Michelin hanno rilevato 58 °C sull’asfalto. Neanche in Malesia è così alta…

MARQUEZ OK
Stando ovviamente ben attenti a non farsi prendere la mano da questo primo responso, si può dire che Marc Márquez e la Honda hanno ritrovato la migliore condizione, dopo le difficoltà dei test in Qatar. Marc è stato quasi sempre nelle primissime posizioni, per poi conquistare il miglior tempo nel finale, dopo aver totalizzato 31 giri, tutti di alto livello. Rimanendo in Casa Honda, non è andato male neppure Cal Crutchlow, sesto a 0”372 (per lui, però, un solo giro veloce), mentre fatica un bel po’ Alex Márquez, 18°a 1”210.

Rossi prima Yamaha

Al secondo posto Alex Rins, staccato di 0”252 da Márquez: il pilota della Suzuki è stato a lungo nelle retrovie, per poi risalire nel finale, dopo aver visto il compagno di squadra nelle prime posizioni. Joan Mir ha poi chiuso all’11° posto, ma ha sicuramente stimolato la prestazione di Alex, che in passato non avrebbe probabilmente nemmeno provato a fare un giro tirato. Buon segno, è quello che mancava allo spagnolo vincitore nel 2019 di due GP.

Al terzo posto, staccato di 0”281, Valentino Rossi, che è così anche, ovviamente, il primo pilota Yamaha in classifica. Rossi è stato a lungo molto indietro, attorno alla 15ª posizione, ma nel finale ha compiuto tre giri piuttosto buoni (gomme nuove?), chiudendo questa prima posizione molto avanti. Anche per Valentino è stata una verifica importante, la conferma che si è preparato bene in questi mesi: la velocità c’è ancora, eccome, adesso bisogna verificare la durata alla distanza. Altre Yamaha: 5° Fabio Quartararò a 0”371 (partiva dalla pole nel 2019); 9° Franco Morbidelli a 0”792 (Franco è stato sempre nelle primissime posizioni, per poi retrocedere nel finale, probabilmente senza aver cambiato gomme); 13° Maverick Viñales  a 0”922.

Bene Aprilia, Ducati con calma

Ottimo quarto tempo per Aleix Espargaró: lui è sicuramente un maestro del giro secco, ma vederlo là davanti anche a Jerez, dopo le ottime prestazioni invernali in Malesia e in Qatar, sembra mettere il sigillo sulla bontà della nuova RS-GP, una moto decisamente più competitiva rispetto a quella del 2019. Espargaró va verificato in gara, ma la velocità c’è: è un ottimo punto di partenza. In Casa Ducati, il più veloce è Jack Miller, 7° a 0”407: Jack è stato praticamente sempre in prima posizione, per poi essere superato nel finale, quando altri piloti hanno tentato il “time attack”; al di là della posizione, la sua sessione è stata convincente.

Decimo tempo per Pecco Bagnaia a 0”851 (un solo giro veloce per lui), solo 19° Andrea Dovizioso, a 1”260. Andrea ha totalizzato 22 giri, una decina in meno dei suoi rivali: questa prima sessione era importante praticamente solo per verificare le condizioni della spalla sinistra, operata 15 giorni fa dopo l'incidente con la moto da cross. Secondo il team manager Davide Tardozzi, Andrea è in buone condizioni: adesso bisogna vedere come reagirà l’arto dopo questo sforzo e quello del pomeriggio. Ventesimo Danilo Petrucci (a 1”308); da segnalare che la Ducati ha portato in pista un nuovo scarico, più dritto rispetto al precedente.

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