Suzuki Burgman Fuel Cell

Suzuki Burgman Fuel Cell
Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
Lo scooter è equipaggiato con l’ultima versione di celle combustibili, viaggia a circa 60 km/h e ha un'autonomia massima di 350 chilometri. Il tutto a zero emissioni e zero rumore
  • Maurizio Tanca
  • di Maurizio Tanca
8 febbraio 2010


Burgman Fuel Cell: primi test a Londra

Intelligent Energy, la principale società di energia pulita, e Suzuki Motor Corporation hanno presentato il Burgman a celle combustibili, nel cuore della città di Londra.
Esibito per la prima volta al Motor Show di Tokyo del 2009, la tecnologia del Burgman Fuel Cell deriva dal prototipo Crosscage. Tra gli obiettivi del Burgman Fuel Cell quello di garantire la sua nota maneggevolezza e facilità di utilizzo abbinando emissioni pari a zero.
Il Vice Sindaco di Londra, Kit Malthouse, che ha preso parte all’inaugurazione dell’evento, ha dichiarato: «Alla città di Londra è stato affidato il compito di introdurre la tecnologia a idrogeno e le infrastrutture per poter supportare questa scelta, e il Burgman Fuel Cell dimostra come la riduzione di anidride carbonica e il conseguente miglioramento dell’aria che respiriamo può essere raggiunto con veicoli già esistenti».

L'idrogeno garantisce 350 km di autonomia


Lo scooter è equipaggiato con l’ultima versione di celle combustibili prodotte dall’azienda Britannica “Intelligent Energy” ed è alimentato da un cilindro d’idrogeno, che può essere ricaricato in pochi minuti con un’autonomia pari a circa 350 km, comparabile quindi con il Burgman ad alimentazione tradizionale.

Il collega inglese Guy Procter (in foto), del tabloid settimanale Motor Cycle News, ha recentemente provato, in giro per Londra, un interessante Suzuki Burgman mosso da celle a combustibile alimentate ad idrogeno.
Il Burgman, che gode di un serbatoio protetto da una robusta cellula anti-crash, rappresenta dunque il primo veicolo industrializzabile realizzato da Suzuki dopo il Crosscage, simpatico concept di motoleggera con telaio a tubi incrociati presentata nel 2007, sempre al Tokio Motor Show. 

«Sono rimasto molto impressionato da questo scooter» ha raccontato Procter appena sceso di sella. «Praticamente ha una potenza di una dozzina di cavalli, quindi più o meno come un normale scooter con motore a benzina da 125 cc, ed è in grado di marciare tranquillamente a circa 60 km/h.
L’autonomia massima dichiarata è di 350 chilometri, a patto però che non si superino i 30 orari. Il che potrà anche far storcere il naso, ma considerando che il traffico a Londra si muove a una velocità media inferiore ai 15 km/h, la cosa può anche avere un senso.
Il mezzo è uno scooter in tutto e per tutto, solo che è silenziosissimo; e poiché non deve trasportare batterie pesanti e ingombranti, il suo peso è praticamente invariato, e quindi la maneggevolezza non ne risente affatto
».

L'approfondimento

Vale la pena di  sottolineare che praticamente qualunque tipo di veicolo potrebbe essere alimentato tramite idrogeno, con almeno una delle due differenti modalità attualmente conosciute: la combustione di idrogeno in normali motori in sostituzione della benzina, e l’utilizzo di una cella a combustibile che genera energia elettrica, che a sua volta alimenta un motore elettrico.
L’uso di celle a combustibile presenta però dei vantaggi innegabili: il prodotto della combustione, infatti, è solo acqua, il funzionamento del mezzo è assolutamente silenzioso e il rendimento è maggiore rispetto a quello di un motore convenzionale a combustione interna: quindi si risparmia energia. Quando il veicolo si ferma al semaforo, inoltre, il motore si spegne automaticamente, e quando si riavvia la rumorosità è notevolmente minore. Pensate di quanto si ridurrebbe l’inquinamento acustico, perlomeno sotto questo aspetto (contro gli stupidi concerti di clacson e lo sferragliare dei tram, chiaramente, il povero idrogeno non può far nulla).

Peccato che di distributori di idrogeno in giro per l’Italia non se ne vedano molti, anzi… Del resto è noto che l’unico problema dell’idrogeno stia nel fatto che producendolo con energie rinnovabili il suo costo è elevato (circa 4-5 Euro per kg), e solo una produzione su larga scala consentirebbe un costo quasi pari a quello della benzina.

A Copenhagen, invece, lo scorso 12 novembre è stata inaugurata una nuova stazione di rifornimento idrogeno, mentre un mese fa, a Los Angeles, Honda ha appena inaugurato e reso operativo, presso il proprio centro di Ricerca e Sviluppo, il prototipo di una nuova generazione di punti per il rifornimento di idrogeno a energia solare, destinati all’applicazione nelle abitazioni per la ricarica notturna di veicoli a celle a combustibile.
 
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