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Il Motoclub Bergamo lo ha annunciato lunedì 11 agosto sui social: “Perdiamo una stella di assoluta grandezza, un pezzo della nostra storia più bella”. Franco Dall’Ara se n’è andato: all’anagrafe era Alfredo, per tutti semplicemente “Dallarù”. Era nato a Bergamo il 22 agosto del 1933 e stava per compiere i 92 anni.
Dall’Ara era un grande personaggio, componente di una delle famiglie più conosciute e affermate. Già a quindici anni iniziava a vincere nella regolarità, e nel suo palmares figurano due titoli di campione italiano assoluto, sei titoli nazionali a squadre, quindici medaglie vinte in varie edizioni della Sei Giorni, tra le quali ben dieci erano d’oro. E naturalmente le cinque affermazioni alle Valli Bergamasche, la gara di casa.
Era stato il nonno Urbano nel 1929 ad impiantare il primo negozio di moto in città. Scrive Donatella Tiraboschi sul Corriere: nel punto vendita di via Paleocapa, che poi il fondatore aveva passato al figlio Aldo, si trovavano tutti gli appassionati del tempo (a caccia di ricambi della Morini) mentre piccoli campioni di famiglia crescevano. Franco era una giovanissima promessa. Poi mantenuta a suon di vittorie.
Era un signore, una persona gioviale, se gli chiedevi un favore te ne faceva dieci - ricorda commosso PierLuigi Rottigni, altra leggenda della regolarità bergamasca - e in sella era un pilota di altri tempi, uno che non mollava mai. E anche un tipo avventuroso: un anno prese la sua Morini e se ne andò da solo in Scozia partecipando alla Sei Giorni.
Il caso vuole che Franco se ne sia andato a pochi giorni dalla Six Days 2025 che si svolgerà nelle valli bergamasche dal 24 al 29 agosto: sarebbe stato ospite di riguardo, sarà invece omaggiato e ricordato come merita. Alla sua famiglia e ai suoi amici arrivi l’abbraccio di tutta la redazione