Sì del Senato al Ponte sullo Stretto. I lavori inizieranno nel 2024

Sì del Senato al Ponte sullo Stretto. I lavori inizieranno nel 2024
  • di Silvano Batista
Una delle più imponenti opere pubbliche italiane dovrebe vedere la luce nei primi anni del 2030 e permetterà il passaggio di oltre 6.000 veicolo ogni ora
  • di Silvano Batista
26 maggio 2023

La storia infinita del Ponte sullo Stretto di Messima pare avere una definizione certa nella sua operatività: incassato anche il sì del Senato (dopo quello della Camera) è ormai deciso che una delle infrastrutture più discusse degli ultimi decenni vedrà la luce nei primi anni del 2030 e che i lavori per la costruzione partiranno - come dichiarato dal Ministro Salvini - nel 2024.

 

L'opera è certamente colossale: si tratta di un ponte a campata unica, soluzione preferita date le circostanze singolari tra Scilla e Cariddi per il minor impatto ambientale, maggiori garanzie di stabilità e resistenza a correnti sottomarine e sismi in una zona che nel nel 1908 subì uno dei terremoti più sconvolgenti della storia italiana, la cui lunghezza sarà di 3,6 km totali contando anche le sezioni su terraferma (3,3 la sola campata centrale) e che rappresenta un record mondiale. Verrà assicurata la sua resistenza a venti fino a 270 km/h e a terremoti fino ai 7,1 gradi della scala Richter, e la sua costruzione porterà anche la realizzazione di circa 20 k di strade e 20 km di nuove linee ferroviare.

Il progetto si basa sull'edificazione di due torri di 399 metri - una in Sicilia e una in Calabria - che reggeranno un ponte largo 60 metri all'interno del quale troveranno posto sei corsie (comprese quelle di emergenza) per due sensi di marcia e due binari ferroviari, lasciando sotto di sè una luce di 65 metri per il passaggio delle navi (che diventano, in assenza di treni e mezzi pesanti, 70) mentre nel momento della sua piena operatività il Ponte potrà essere attraversato da circa 6.000 veicoli ogni ora e 200 treni al giorno.

I costi, secondo il Ministro, si aggireranno sui 14 miliardi di euro, mentre la valutazione sull'occupazione che l'esecuzione dell'opera porterà con sé parla di 100.000 posti di lavoro.

 

La storia

La storia del Ponte sullo Stretto è fatta di progetti, rinvii, stop, ripartenze, persino di vicende giudiziarie: nella sua parte più recente ha visto la creazione nel 1981 della società Stretto di Messina Spa che arrivò alla conclusione che la campata unica fosse la migliore soluzione disponibile per il contesto peculiare nel quale il Ponte andava inserito. Ma il successivo progetto del 1992 non vide che nel 2005 una vittoria per il bando di assegnazione dei lavori che tuttavia fu bloccato nel 2008 per dubbi sull'opportunità della realizzazione di un'opera così importante e - diciamolo pure - controversa. Nel 2012, in piena crisi economica, il Governo Monti stoppa definitivamente il progetto e nel 2013 mette in liquidazione la Stretto di Messina Spa, decisione che causa strascichi legali con il consorzio Eurolink che si era aggiudicata l'appalto come general contractor.

Arriva adesso la revoca dello stato di liquidazione della Stretto di Messina Spa che si trasforma in una società in house con la partecipazione di RFI, Anas, delle Regioni Sicilia e Calabria e per una quota non inferiore al 51% di MEF e MIT, ma giunge anche il doppio sì del Parlamento per l'avvio di un'infrastruttura che potrebbe diventare nodale per lo sviluppo - anche - delle economie di Sicilia e Calabria.

 

Foto: MIT