Sconto benzina, una buona ragione perché Draghi rimanga

Sconto benzina, una buona ragione perché Draghi rimanga
Marco Berti Quattrini
Se scoppia la crisi di governo il taglio delle accise potrebbe finire nel limbo dei decreti da approvare. Diesel e benzina ad agosto potrebbero superare i 2,5 euro al litro
19 luglio 2022

Scoppia la guerra tra Russia e Ucraina. I prezzi dei carburanti volano fin oltre i due euro al litro con rincari di 10 cent a settimana. I governi di mezz'Europa corrono ai ripari con bonus e tagli delle tasse. In Italia si sceglie di ridurre le accise di 0,25 cent che alla pompa diventano 0,35 al litro. Dal 22 marzo Diesel e benzina tornano a prezzi più contenuti (ma comunque superiori a quelli pre bellici). 

La crisi in Ucraina non accenna a rientrare e i prezzi continuano a crescere, oggi siamo tornati ben oltre i 2 euro al litro nonostante le reiterate proroghe del taglio delle accise. E proprio a proposito delle proroghe, viene da domandarsi: ma se il Governo Draghi cade che fine fanno gli "sconti" sul carburante? Già, perché con l'ultimo decreto la data di fine incentivi è stata spostata al 2 agosto.

Se il Governo continuerà a fare il proprio lavoro con serenità è molto probabile che venga firmata una nuova proroga (visto il perdurare dei rincari), ma se dovesse cadere c'è il concreto rischio che dopo l'ultima proroga la benzina costi 0,35 € in più al litro. Calcolatrice alla mano, non è difficile prevedere che i prezzi possano arrivare rapidamente oltre i 2,5 euro al litro. 

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