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Prima di entrare nei palazzi della politica, la Takaichi ha vissuto una giovinezza segnata da due passioni che non ha mai davvero abbandonato: la batteria e la motocicletta.
Chi la conosce bene racconta di una ragazza determinata, cresciuta nella prefettura di Nara, che non si è mai fatta intimidire da regole troppo strette. Da giovane, infranse più volte il regolamento scolastico arrivando a scuola in sella alla sua moto, e di certo non per posa, ma per pura e semplice passione. All’università, oltre a studiare economia, si esibiva come batterista in una band che suonava heavy metal e hard rock. Black Sabbath, Deep Purple, Iron Maiden: erano questi i suoi riferimenti musicali, ed è lei stessa a ricordarlo ancora oggi con orgoglio.
Certo, il suo ingresso in politica ha imposto un cambiamento di stile, ma non di spirito. E se oggi l’immagine pubblica di Sanae Takaichi è quella di una politica conservatrice, con posizioni nette su molti temi, rimane in lei un’identità forte, fatta anche di quelle esperienze giovanili che le hanno insegnato a non perdere il controllo, anche quando la strada si fa impegnativa.
Il suo legame con le due ruote è forte, la moto è stata ed è ancora parte integrante della sua vita. Non ci sono molte fotografie ufficiali che la ritraggono in sella, ma alcune immagini la mostrano con la sua Kawasaki Z400 GP, a testimonianza di una passione vera, coltivata con convinzione e senza ostentazione.
In un Paese dove il rispetto delle convenzioni è parte fondamentale del tessuto sociale, la figura di un primo ministro con una batteria in cantina e una moto nel garage rappresenta una discontinuità interessante. Non è solo questione di immagine: la Takaichi porta nel suo bagaglio personale un’idea diversa di forza, fatta non solo di rigore ma anche di autenticità. Una figura capace di sedersi a un tavolo diplomatico e, con lo stesso spirito, salire in sella o impugnare un paio di bacchette da batteria.
Una batterista heavy metal. Una motociclista. Una primo ministro. Tre anime, una persona sola. E chissà che in futuro non la vederemo guidre, o battere un ritmo rock!