Roma: l’ultimo viaggio di Elena

Roma: l’ultimo viaggio di Elena
  • di Alfonso Rago
Un corteo di motociclisti ha accompagnato il ritorno a casa delle ceneri di Elena Aubry, sostando anche sul luogo dell’incidente. E anche un albero ricorderà per sempre la ragazza romana
  • di Alfonso Rago
13 luglio 2020

Ci son voluti oltre due anni, ma alla fine l'urna di Elena Aubry è tornata a casa: «Così si chiude un cerchio e finisce tutto da dove era iniziato».

Parole semplici, ma che condensano oltre due anni di dolore e lotta, perché davanti alla tragedia non c’è rassegnazione: Graziella Viviano ha ricordato così la figlia Elena, proprio davanti all'albero di via Ostiense dove a maggio del 2018 la giovane di 26 anni cadde dalla moto.

E mentre la giustizia umana fa lentamente il suo corso, dopo il ritrovamento dell’urna trafugata al cimitero del Verano, ora Graziella ha potuto riportare Elena a casa.

Non prima, però, di un ultimo giro in moto, insieme ai tanti che in questi mesi hanno condiviso con Graziella iniziative legate al tema della sicurezza stradale: fino ad Ostia, lungo la via Cristoforo Colombo, per arrivare al famoso curvone da cui i motociclisti scorgono il mare, uno dei luoghi molto amati anche da Elena.

Proprio lì, Graziella ha preso dal bauletto l'urna con la foto di Elena, girandola verso la spiaggia come a mostrare ancora una volta alla figlia il mare.

Poi il corteo è ripartito verso Roma, tornando indietro e transitando proprio al punto maledetto, dove oggi è attivo un cantiere di lavoro per rimuovere dalla superficie dall’asfalto le asperità delle radici dei pini della Colombo, che tanti incidenti hanno causato.

Grazie ad una speciale autorizzazione del Campidoglio, Graziella è entrata nel cantiere con un gruppo di motociclisti, per deporre un mazzo di fiori alla base dell’albero dove Elena è caduta. 

Un sacrifico forse non inutile, se oggi si lavora per mettere in sicurezza questa trafficata arteria e far in modo che nessun altro possa perdere la vita per incuria e mancanza di controlli e manutenzione.

Dopo la breve cerimonia, Graziella è tornata nel quartiere di Monteverde, per una benedizione dell’urna sulla piazza che prende il nome dalla chiesa di Nostro Signora di Coromoto, con la quale Elena aveva un rapporto particolare. 

E nel salutare i tanti amici, Graziella Viviano ha dato a tutti una bella notizia: una signora di Siena, infatti, ha voluto donare un albero con il nome di Elena, che verrà piantato sulle colline che circondano la città di Gerusalemme.

«Per me - ha detto Graziella - è stato come ricevere una carezza. L'albero rappresenta la continuazione della vita e piantarne uno significa che quella persona continua la sua esistenza nella natura».

Le due donne non si conoscevano, ma si sono parlate al telefono. «Questa meravigliosa signora ha incaricato un'Associazione perché comprasse un albero, lo piantasse sulle colline di Gerusalemme e gli mettesse il nome di Elena. Un gesto meraviglioso che fa parte di una tradizione ebraica dal significato importante. Apprendere di questo gesto stato molto emozionante e spero di poter andare presto in Terra Santa, per vedere l'albero di Elena». 
 

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