Restaurando fai da te: Bultaco Sherpa T 199A 250 1978

Restaurando fai da te: Bultaco Sherpa T 199A 250 1978
Umberto Mongiardini
La rubrica dei restauri di moto d'epoca realizzati dai lettori di Moto.it. Il restauro di una moto iconica, destinata all'oblio
29 gennaio 2018

Dopo il restauro di una splendida Bultato Lobito, un altro lettore della nostra rubrica "Restaurando fai da te" ci ha sottoposto il materiale del restauro che ha compiuto sulla propria Bultaco: parliamo di una Sherpa T 199A 250 cc del 1978, una celebre moto da trial che, grazie ai numerosissimi titoli conquistati nel trial, necessita di ben poche introduzioni. Con questa serie, prodotta a partire
dal 1964 fino al 1981
, Bultaco riuscì letteralmente a rivoluzionare il mondo del trial agonistico. Fino al suo ingresso nel mondiale, infatti, le moto che gareggiavano erano prevalentemente pesanti moto inglesi con propulsori a quattro tempi. La Sherpa, invece, era dotata di un motore a due tempi, allora rivoluzionario per la disciplina: e proprio grazie ad esso, assieme all’abilità dei piloti, riuscì ad aggiudicarsi il campionato mondiale di trial per cinque anni consecutivi, dal 1975 al 1979.

La Bultaco Sherpa in un volan tino dell'epoca
La Bultaco Sherpa in un volan tino dell'epoca

La Sherpa T 199A ricevette un significativo aggiornamento nel 1978 con modifiche estetiche d’impatto, passando dal classico colore rosso, all’azzurro, che caratterizzava sia le plastiche, serbatoio compreso, che lo stesso telaio. Con il motore dipinto di nero, si veniva a creare un bel contrasto di colori.

Come di consueto, la parte centrale di “Restaurando fai da te” è il racconto di chi il restauro l’ha eseguito in prima persona: Paolo Marzullo. Durante un nostro scambio di e-mail, Paolo mi ha confidato che del proprietario originario della moto, regalatagli da un collega, non si avevano notizie. La Sherpa, infatti, giaceva da tantissimi anni all’interno di un cortile, senza documenti e con il numero di targa applicato sul parafango posteriore: e proprio con questa pubblicazione Paolo lancia un appello all'eventuale proprietario: “se si fa avanti, sia con la redazione che col sottoscritto, può rivedere il suo mezzo e magari raccontare cosa ci ha fatto. L'amico che mi ha regalato il cimelio non era al corrente della storia del mezzo”.

La targa della moto
La targa della moto

Passo quindi la parola, o meglio, la tastiera, a Paolo Marzullo, che ci racconta la storia di questo splendido restauro.

“Il nome BULTACO è noto a tutti, ed è legato strettamente al trial. Molto curioso di una disciplina da me mai praticata, pur con una rispettosa esperienza di cross e enduro, accettai con piacere il regalo di un collega che voleva disfarsi di una “vecchia” trial del 1978.

Il modello in oggetto, una 199A di 250cc del 1978, versava in pessime condizioni all’interno di un cortile. Ruggine diffusa, impianto elettrico tagliato, perdite d’olio dovunque, scarico distrutto e “forato”. La prima tentazione fu quella di lasciarla dov’era, ma la bellezza delle linee prevalse, così la caricai sul carrello.

Dettagli prima e dopo il restauro
Dettagli prima e dopo il restauro

Il restauro è iniziato dallo smontaggio totale con sabbiatura del telaio, verniciatura a polvere,  revisione dell’impianto frenante, sostituzione di tutti i cavi e fanaleria reperiti sul mercato spagnolo, e rifacimento della sella modello “Manuel Soler” (cioè il figlio di Juan Soler Bultó, quattro volte campione spagnolo di trial e pronipote di Don Paco Bultó, il mitico fondatore della Bultaco).

Il motore è stato smontato, il cilindro rettificato, l’interno del carburatore sostituito con un ricambio d’epoca, e l’air box è stato ricostruito. I bellissimi cerchi Akront sono stati lucidati, così come i raggi. Tutta la bulloneria è stata cromata, ed i perni mancanti  sono stati acquistati in originale.

Il motore pre e post restauro
Il motore pre e post restauro

La forcella, così come la coppia di ammortizzatori posteriori, sono stati completamente smontati e revisionati con nuove molle, olio e paraoli. L’impianto elettrico è stato ricostruito seguendo gli schemi originali. Un problema particolare e’ stato quello del serbatoio, che presentava microperdite che sono state trattate con Tankerite, il cui risultato è stato controllato con una TAC di ultima generazione. Il serbatoio tiene alla perfezione.

la TAC del serbatoio
la TAC del serbatoio

Il costo è stato di circa 2.500 euro per verniciatura, cromatura, motore e parti nuove, oltre ad ore e ore di mano d’opera (la mia) non quantificabili in termini di costo.

Ringraziamenti:
Dott. Bruno Bagni, Ferrara, per il dono; carrozzeria Emilia di Carmine Romeo (PI) per la verniciatura; Alessandro Genovesi (LI) e Filippo Lamotte con tutto il Team UFO (Sarzana SP) per il motore e il tuning; ditta Benso (Vinovo TO) e Bultaco (Malaga Spagna) per i ricambi; Ing. Antonio Barsanti (LI) per le sospensioni, e infine mia moglie Maria Cristina per i suoi incredibili regali d’epoca."

 

Avete restaurato anche voi una moto d'epoca? Mandateci le foto e i dettagli del restauro. Le documentazioni più complete verranno pubblicate su Moto.it. Inviate una mail con il vostro materiale a: staffmoto@moto.it

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