Perché in strada si continua a morire? Le risposte negli ultimi dati Aci-Istat

Perché in strada si continua a morire? Le risposte negli ultimi dati Aci-Istat
Marco Berti Quattrini
Il rapporto ACI-ISTAT traccia un quadro preciso dell'incidentalità nel nostro paese: le strade più pericolose, le vittime e soprattutto le cause
27 luglio 2022

La premessa è necessaria: il quadro incidenti tracciato dal rapporto ACI-ISTAT è ancora pesantemente condizionato dalle limitazioni alla mobilità imposte dall'emergenza Covid anche nel 2021. I risultati infatti, se confrontati con quelli del 2020 mostrano un deciso aumento, ma sono ancora inferiori ai numeri pre pandemia del 2019.

Nel 2021 sulla strada sono morte 2.875 persone quasi 8 ogni giorno con un +20% rispetto al 2019. Aumentano del 29% anche i feriti che arrivano a 204.728 e in generale il numero d'incidenti, 151.875  (+28%). Numeri purtroppo con segno positivo se confrontati con quelli dell'anno precedente ma al di sotto dei valori del 2019, ultimo anno senza restrizioni (-9,4%, vittime; -15,2%, feriti: -11,8%, incidenti). 

Dove avvengono gli incidenti?

Il maggior numero di sinistri si verifica in città (73,1%), ma gli incidenti più gravi avvengono al di fuori dei centri urbani. Il 47,5% delle vittime sono sulle strade extraurbane (47,5%) e l’8,6% in autostrada. In autostrada però si registra il maggior aumento di vittime rispetto al 2020 con un +26,2%.

Diminuisce in tutti i contesti l'indice di mortalità che in media è pari all'1,9. Come per il numero assoluto di incidenti mortali, anche per il rapporto tra morti e numero di incidenti sono le strade extraurbane le più pericolose (4,1 ogni 100 incidenti). In autostrada siamo al 3,2 e all'1,1 in città.

Le vittime

Oltre la metà dei decessi riguarda utenti deboli della strada. Pedoni, disabili in carrozzella, ciclisti e bambini rappresentano il 50,9% dei morti sulle strade. Sulla strada muoiono 2.396 uomini (83,3%) e 479 donne (16,7%). I conducenti deceduti sono 2.072 (1.870 uomini e 202 donne), i passeggeri 332 (196 uomini e 136 donne) e i pedoni 471 (330 uomini e 141 donne).

Tra gli utenti più fragili della strada anche i motociclisti. Nel 2021 sono 695 i centauri morti (+18,6%) e 67 quelli a bordo di un ciclomotore (+13,6%). Il numero più elevato riguarda gli automobilisti con 1.192 (+17,1%) vittime; 471 i sono i pedoni (+15,2%); biciclette e monopattini elettrici sono rimasti coinvolti in 229 incidenti mortali  (+30,1%). L’aumento più consistente del numero dei morti si è registrato nelle fasce 15-19 anni (+41,7%), 25-29 (+34,9%), 40-49 (+31,5%).

eBike e monopattini

In ben 16.448 incidenti (+22%) sono state coinvolte delle bici o delle eBike.  In forte crescita i numeri riguardanti le bici elettriche, coinvolte in 691 sinistri (240 nel 2020: +187%), con 13 vittime (6 nel 2020: +116%) e 671 feriti. In aumento anche i sinistri che hanno coinvolto i monopattini elettrici 2.101 contro i 564 del 2020. I feriti sono passati da 518 a 1.980, mentre i morti sono 9, più 1 pedone deceduto.  

Le cause

E infine analizziao le cause. Un incidente su 6 è causato da “Guida distratta o andamento indeciso” (30.478 incidenti: 15,4% del totale). Poco meno sono quelli che sono conseguenza di mancato rispetto di precedenza o semaforo (28.293 = 14,3%). L'eccesso di velocità causa il 10% dei sinistri (19.706). Seguono: “manovre irregolari” (es. retromarcia, inversione, invasione di corsia, manovre irregolari per sostare o attraversare la carreggiata…): 15.534: 7,9% e mancato rispetto della distanza di sicurezza (14.081 casi: 7,1%).

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