Nico Cereghini: “Siamo forti, basta piangersi addosso!”

Nico Cereghini: “Siamo forti, basta piangersi addosso!”
C’è crisi, non facciamo che parlarne: economica, finanziaria e anche politica. Eppure ne verremo fuori a testa alta, perché siamo bravi. Parola di un imprenditore di grande successo | N. Cereghini
28 maggio 2013

Punti chiave

 
Ciao a tutti! Sentite qua cosa ho sentito dire in televisione: “Tra dieci anni l’Italia sarà il Paese in maggior crescita in Europa”. L’avesse dichiarato uno dei tanti “esperti” che conosciamo, da un mago della finanza o da un politico qualsiasi, la notizia mi sarebbe entrata da un orecchio e uscita immediatamente dall’altro, invece il protagonista è una persona più che affidabile: Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly, dodici filiali in Italia, nove in Giappone, una a New York, a Istambul e a Dubai, una di ottomila metri quadrati in apertura a Chicago. Farinetti che investe nel filone culturale dell’enogastronomia di qualità, inaugurato da Slow Food tanti anni fa; Farinetti che ha fondato la sua impresa nel 2004, ha recuperato aziende in crisi, ha assunto 1.800 collaboratori e continua a crescere.

Dunque ho drizzato le orecchie. E vi riporto il resto. L’Italia è il Paese delle tante eccellenze –ha continuato Farinetti- che vanno dalla cultura al design, dalla creatività alla moda, dall’arte alla bellezza, dai cibi ai paesaggi, dalla montagna al mare. Non esiste al mondo un Paese così ricco e così bello, e naturalmente è lì che dobbiamo investire. Dieci anni, e il futuro è roseo.

La verità è che dobbiamo ricordare chi siamo e di cosa siamo stati capaci. Guardate nel nostro piccolo mondo

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese


Mi ci voleva, una iniezione di ottimismo. E non di quell’ottimismo da pubblicità, ma di quest’altro ben saldo sulle conoscenze e i fatti. La verità è che dobbiamo ricordare chi siamo e di cosa siamo stati capaci. Guardate nel nostro piccolo mondo. Va bene, la Ducati ora è in difficoltà nelle corse più importanti, non si può vincere sempre, però vende molto bene la moto sportiva italiana in tutto il mondo, alla faccia della crisi; e in SBK l’Aprilia guida la classifica mondiale, la MV va sul podio in Supersport, la Ducati stessa è vincente in Superstock. Ce la giochiamo, nonostante le difficoltà. E non ci sono soltanto le moto, perché nell’abbigliamento e nei caschi siamo maestri, Dainese è il leader mondiale degli investimenti nella sicurezza, Givi è il numero Uno dei bauletti sul pianeta, Piaggio ha inventato lo scooter ed è ancora lì a insegnare come si fa. E potrei proseguire per mezza giornata, sicuramente dimenticando grandi nomi. Nessuno è mai riuscito a fondere creatività e produzione, artigianato e impresa, come abbiamo fatto noi italiani. Per rendersene conto basta guardare le fotografie delle Guzzi degli anni Trenta e Quaranta: le più belle moto del mondo.

Dunque, ottimismo. Stiamo toccando il fondo? Ora si tratta di ritrovare l’entusiasmo e di costruire gli strumenti della ripartenza. Arriverà pure qualche politico di spessore. Questa uscita di Farinetti me la tengo stretta: tra dieci anni l’Italia sarà il Paese in maggior crescita in Europa.

Argomenti