Nico Cereghini: "Piegare è bello. Quasi sempre"

Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Dalle immagini di Laguna Seca qualche considerazione che interessa tutti noi: il feeling con l’avantreno è la prima condizione per guidare bene e in sicurezza. E qualche moto ha fallito | N. Cereghini
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  • di Nico Cereghini
29 luglio 2010

Ciao a tutti!
E’ proprio bello guidare a Laguna Seca: curve speciali, rettilinei brevi, tutto un saliscendi da imparare a memoria, la moto che salta da tutte le parti. Dopo aver visto le immagini di domenica, credo che concorderete con me: è la pista californiana l’università della moto, altro che Assen.

E in tivù vi hanno certamente colpito, come hanno colpito me, l’esagerazione delle pieghe e la tenuta dell’avantreno nelle telecamerine on-board piazzate sulla coda delle moto. Il pilota inquadrato -soprattutto Lorenzo visto da Pedrosa nelle prime fasi e poi Stoner ripreso dalla coda di Lorenzo- sembrava per forza dover volare da un momento all’altro.
Parevano pieghe impossibili da mantenere in curva, e incredibile che la gomma davanti restasse incollata all’asfalto. Magari il grandangolo esasperava un po’ l’inclinazione, ma davvero è stato uno spettacolo raro. E del resto è da tempo che i piloti della MotoGp si entusiasmano per la bontà del pneumatico anteriore. E’ la prima scoperta che fanno tutti, quando scendono dai primi test. 
 

La precisione e l’appoggio della ruota anteriore sono anche per noi motociclisti comuni la qualità fondamentale delle moto a noi accessibili

E dicono che ci si sente sicuri come mai in passato. Del resto l’avantreno, il feeling con la gomma davanti, la precisione e l’appoggio della ruota anteriore sono anche per noi motociclisti comuni la qualità fondamentale delle moto a noi accessibili. Oggi quasi tutte le moto, più o meno maneggevoli e stabili che siano, garantiscono un buon livello di neutralità e precisione dell’avantreno, ma non è sempre stato così.

E mi vengono in mente i clamorosi esempi della GTS 1000 Yamaha (1993), quella con la forcella costituita da una specie di monobraccio in stile Elf; o della ancor precedente VF 1000 F della Honda (1985), una delle prime con la ruota da 16 pollici davanti. Moto che avrebbero potuto avere ben altro successo se fossero state precise all’avantreno; e invece trasmettevano pochissimo feeling, e benché fossero belle non convinsero
 

Yamaha GTS 1000
Yamaha GTS 1000

Qualche rara volta mi capita ancora di scendere dai modelli contemporanei con qualche perplessità: ci sono moto assolutamente sicure –penso alla prima SV 650 Suzuki- che però “galleggiano” un po’ davanti e non finiscono di convincermi.

Credo che tutti noi, anche quelli che ci capiscono poco o hanno un’esperienza ridotta e limitate velleità, abbiano diritto ad una moto che trasmetta un bel feeling con la ruota davanti. E’ la condizione per guidare bene e in sicurezza. La qualità di questo feeling dipende da molti elementi: alcuni sono di progetto, come la geometria, le misure e la scelta dei materiali, e poco possiamo fare; ma su altri si può intervenire, e penso soprattutto al pneumatico, al suo stato e alla pressione; ma anche alla taratura della forcella.

Io vi raccomando di tenere sotto attento controllo la gomma davanti, ma mi spingo un po’ più in là.
Vi invito a non accontentarvi di un avantreno mediocre: provate la nuova moto prima dell’acquisto –oggi è quasi sempre possibile- verificate se vi soddisfa come scende in piega, come tiene in curva, se vi sentite sicuri. E decidetevi soltanto se siete del tutto convinti. Fidatevi delle vostre sensazioni. 


Ascolta l'audio di Nico nel box in alto a sinistra.

 

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