Nico Cereghini: "I pedoni, le strisce, gli imbecilli"

Nico Cereghini: "I pedoni, le strisce, gli imbecilli"
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
La città è diventata una giungla, ma anche noi possiamo cominciare a migliorarla. Il codice punisce severamente chi non dà la precedenza ai pedoni sulle strisce: multa salata e otto punti in meno. Partiamo da qui? | N. Cereghini
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
19 marzo 2013

Punti chiave


Ciao a tutti! La settimana scorsa ero fermo con la moto ad un passaggio pedonale in città, aspettando che due signore ed un bambino attraversassero la strada sulle strisce, quando una tipa con la Smart, la testa appoggiata al vetro e il cellulare all’orecchio sinistro, ha sparigliato il gruppetto infilandosi di prepotenza. Ero a Milano e avrei voluto essere a Mantova, dove alcuni vigili in borghese sono stati sguinzagliati proprio per quello: per sorprendere i maleducati e punirli. Articolo 191 comma 1 e 4, omessa precedenza a pedone su attraversamento pedonale, sanzione “in misura ridotta” di ben 162 euro e 8 punti decurtati dalla patente di guida. Azz, quanti punti avrebbero tolto a quella della Smart? Ecco la dimostrazione che inasprire le pene non serve a nulla se mancano i controllori. Da qualche anno, in città, vige la legge della giungla.
Il codice è chiaro, e tiene conto della prima obiezione che tutti voi fareste: e il pedone che non si capisce cosa stia facendo lì nei presi delle strisce? Il codice precisa che i pedoni non devono sostare né indugiare sulla carreggiata, né possono sostare in gruppo sui marciapiedi e nei pressi degli attraversamenti pedonali per non intralciare la circolazione altrui. La sanzione è limitata a 25 euro ma c’è. Lo dice lo stesso articolo, il 190, che al pedone sulle strisce dà sempre la precedenza, ma lo obbliga a prestare attenzione per non causare pericolo a sé e agli altri.

Se facciamo un minimo di autocritica dobbiamo ammettere che raramente ci preoccupiamo dei pedoni. Magari ci colpisce la mamma con la carrozzina, le creature per carità, e gli anziani che camminano male li notiamo; ma se ad attraversare la strada sulle strisce è per esempio un giovane in forma, allora diamo per scontato che ci veda, ci senta e ragioni. E magari non rallentiamo neanche e gli passiamo molto vicino senza farci problemi. Perché i cattivi comportamenti sono contagiosi, ecco la verità.

Vi vorrei proprio invitare al maggior rispetto dei pedoni, che siate in moto o in macchina o in bici. Per fare proseliti e vedere se qualcosa si muove. Partiamo da qui


L’avrete certamente notato: se circoliamo all’estero, magari in Germania o in Olanda, cogliamo immediatamente che l’aria è diversa e che c’è rispetto reciproco tra i vari utenti della strada. I pedoni che danno la precedenza ai ciclisti sulle loro piste ciclabili, gli automobilisti che rallentano alle strisce e si arrestano al primo cenno del pedone. Uniformarsi diventa automatico anche per noi, basta fare in giretto in Alto Adige –che è suolo patrio- per fare una bella virata a 360 gradi e comportarci non più da milanesi ma da tedeschi.

Vi vorrei proprio invitare al maggior rispetto dei pedoni, che siate in moto o in macchina o in bici. Per fare proseliti e vedere se qualcosa si muove. Partiamo da qui. So che qualcuno di voi teme conseguenze nefaste: gli imbecilli potrebbero tamponarvi, o evitarvi con destrezza e poi travolgere drammaticamente il pedone. Succede anche questo. Ma voi terrete d’occhio gli specchi con ancora maggiore attenzione, e, appena potete, fate come me: attivate i blinker, le quattro frecce accese le vedono tutti e stanno attenti.

 

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