Nico Cereghini: "Benzina, assicurazione, e la moto resta nel box"

Nico Cereghini: "Benzina, assicurazione, e la moto resta nel box"
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
La passione resiste, anzi aumenta, ma tra carburante e polizza ormai la moto ci costa il doppio di tre anni fa. Come usciamo da questa situazione di crisi? Io provo a cercare una consulenza | N. Cereghini
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17 aprile 2012

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Ciao a tutti! Il sito va forte, i visitatori aumentano mese dopo mese e di questo dobbiamo proprio ringraziavi: a marzo abbiamo stabilito un nuovo record storico! Tutto bello, evviva, la nostra amata moto non perde il suo fascino e anzi piace sempre di più. Peccato che se le cose vanno avanti così non la si possa più usare. Tra assicurazioni e benzina ci costa il doppio di tre anni fa.

Non la voglio mettere in politica perché questa non è la sede, e litigare tra noi non porterebbe da nessuna parte. Ma una analisi di base mi pare accettabile per tutti: i ritardi accumulati dalla nostra Italia (non userò l’espressione “di questo Paese” finché avrò un minimo di lucidità) hanno determinato uno squilibrio economico e sociale enorme; ora ci tocca sudare nel tentativo di riorganizzarci, e speriamo di farcela; poi

Peccato che se le cose vanno avanti così non si possa più usare la moto. Tra assicurazioni e benzina ci costa il doppio di tre anni fa

bisognerà ricominciare a crescere e nessuno sembra avere la ricetta giusta. Nel frattempo, banche e assicurazioni e petrolieri sembrano molto più forti dei comuni cittadini, e restano inattaccabili. So anch’io che gli ultimi aumenti del carburante si sono resi indispensabili per riparare i danni delle alluvioni varie, le vedo anch’io le strade sconvolte in Liguria e Toscana; tutto giusto, c’è sempre una spiegazione logica. Ma se un petroliere, come riportato dai giornali, finanzia la campagna elettorale della moglie con svariati milioni di euro, vuol dire come minimo che una moglie potente serve parecchio e che per lui la crisi non c’è. E un po’ mi incavolo.

Non sono abbastanza intelligente da vedere una via d’uscita. Intuisco che abbiamo davanti anni difficili, che dovremo ridurre le spese, che magari farò una domenica in moto ed una a piedi: per esempio con la formula “treno più scarponi da montagna”, che camminare fa bene all’umore e per quanto posso ve lo raccomando. Ecco, a proposito di vette, mi ci vorrebbe un vecchio saggio da interrogare, uno di quelli che vivono sulla cima del monte, un po’ distanti dagli uomini e vicini alle divinità, ma non ne conosco.
Anzi, no: uno lo conosco, è un famoso scrittore-scultore-alpinista che ha più o meno la mia età e la mia barba. E’ un sapiente che da tanti anni scrive di queste cose, che si tornerà alla natura perché il petrolio finirà, come prepararci; è un pensatore, un rocciatore ed è anche un grande appassionato di moto, tanto che non si perde un Gran Premio. Tosto sì, ma con la tivù nel suo eremo. Proverò a cercarlo, lo porterò tra noi, vediamo se ci può aprire qualche orizzonte. Che ne dite? Avete idee migliori? Nel frattempo tiriamo la cinghia e ci indigniamo.
 

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