Nico Cereghini: “Belle e brutte 2, argomento appassionante”

Nico Cereghini: “Belle e brutte 2, argomento appassionante”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
In tanti avete partecipato alla discussione sulle moto belle e su quelle brutte, e sono emerse tesi molto diverse tra loro. Cosa ne direste di andare sul concreto per capirci meglio? E come procedere? | N. Cereghini
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
26 febbraio 2013

Punti chiave


Ciao a tutti! Il discorso sulle moto belle e brutte ha suscitato un interesse notevole, e poi, anche se il tema non è facile, sono uscite considerazioni veramente interessanti. Credo che un designer potrebbe tirar fuori un bel po’ di materiale, dalle vostre risposte, e magari anche un progetto concreto. Personalmente ho una certa visione ma voglio lavorarci sopra ancora un po’, perché è emerso un ventaglio di interpretazioni a 360 gradi. C’è chi suggerisce che le moto più belle son quelle che non siamo mai riusciti ad avere, e chi invece sposta il gradimento su quelle che abbiamo purtroppo ceduto; qualcuno assicura che le più belle sono quelle degli anni Settanta mentre quelle degli Ottanta sono tutte brutte, poi salta fuori l’amante di queste ultime o quello che conclude semplicemente “la più bella è sempre la mia”. Del resto, molti sostengono che le moto sono belle tutte, ma c’è anche chi nega: “sono tutte brutte, però ci divertono”. 


La stragrande maggioranza di voi concorda su un punto: sono poche le moto di oggi che esprimono una forte personalità stilistica. Inoltre emerge chiaramente che la bellezza è strettamente connessa a un’emozione, e che la scintilla scatta come per l’amore tra le persone: un’immagine, un colore, un suono, un profumo e tu sei bell’e partito perché ti si accende un interruttore interno che magari neanche immaginavi di avere. Mi piacerebbe proporre un sondaggio vero, sull’argomento della moto bella. Ma anche qui mi serve il vostro aiuto. Sono tante le questioni aperte, e la prima di tutte è: da quando partiamo?

Non ho nulla contro le moto precedenti, anzi quelle degli anni Sessanta mi hanno forgiato e quelle dei Cinquanta le ho desiderate


Le moto degli anni Settanta, io le infilerei di diritto perché credo che, indipendentemente dall’anagrafe di chi giudica, rappresentano il momento del massimo fervore stilistico e tecnico. Ma andiamo anche più indietro? Non ho nulla contro le moto precedenti, anzi quelle degli anni Sessanta mi hanno forgiato e quelle dei Cinquanta le ho desiderate, però temo sia preistoria e poi dobbiamo pur partire da qualche parte. Potrebbe bastare la considerazione (sulla quale penso nessuno discuta) che la moto moderna giusto negli anni Settanta è nata? Ditemi se concordate.


E ancora, stabilito che valgono tutte -da strada, da fuoristrada e ibridi vari- le moto da competizione, quelle che non possono circolare, ce le mettiamo oppure no? C’è infine la questione che mi appare la più delicata: oltre al bello, completiamo l’indagine con il brutto? Io penso che lo si dovrebbe fare, qui le moto belle e qui le brutte, però non saprei decidere perché negli anni ho fatto esperienze amare. Una volta ho giudicato inguardabile la BMW K1 e addio, non potevo immaginare che persino quell’esercizio stilistico molto tedesco, che a Milano chiamavamo il “suppostone”, avesse in realtà diversi estimatori. Certo era di importanza storica, era la prima BMW con le 16 valvole, con l’elettronica delle auto e l’ABS; ma quando apparve a Colonia nell’88, e la casa parlò di design rivoluzionario, io fui tra gli increduli. Ho saputo addirittura che qualcuno si è sentito danneggiato economicamente e meditava di chiedermi i danni: aveva conservato il suo K1 e temeva che i giudizi negativi facessero perdere valore al suo capitale.
Vedete com’è complessa la cosa? Io credo che limitarci al bello riduca il divertimento, ma voi che ne dite?
 

Caricamento commenti...

Hot now