Lo Stretto di Messina non fa passare Luca Colombo

Lo Stretto di Messina non fa passare Luca Colombo
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Luca Colombo non è riuscito nel tentativo di attraversare lo Stretto di Messina in moto, uan serie di onde hanno mandato la ruota posteriore in cavitazione e costretto il centauro a rinunciare all'impresa
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
1 giugno 2021

Nonostante quasi due settimane di attesa, nella speranza di condizioni idonee alla riuscita dell'impresa, Luca Colombo non è riuscito nel tentativo di attraversare lo Stretto di Messina con la sua moto. Impresa non banale, ricordiamo, per le caratteristiche estremamente variabili e imprevedibili che presenta un tratto di mare come lo Stretto, così tormentato da correnti, venti e affollato da grosse imbarcazioni.

Già dalle prime ore del 29 maggio Luca era pronto per partire dalla spiaggia di Torre Faro (Messina), in attesa del via dalla Capitaneria di Porto che imponeva alcuni stop per il passaggio di navi e traghetti, e poco prima delle 8 entrava in acqua con la sua Honda CRF 450R. Purtroppo dopo avere percorso circa 500 metri una serie ravvicinata di onde, sommate alla corrente, hanno fatto uscire più volte dall’acqua la ruota posteriore, mandandola in cavitazione quando mancavano ancora circa 2,7 chilometri al traguardo. Un bagno imprevisto quindi per la moto, che sotto i 55,6 km/h fatica a restare a galla ma che è comunque rimasta sostenuta dai dispositivi di sicurezza, e tentativo andato a vuoto per Luca, il quale però non demorde: “La giornata di oggi sembrava ideale, avevamo preparato tutto ma sono stato fermato più volte a causa del traffico navale. Quando finalmente ho avuto il via libera sapevo della corrente nella parte centrale dello Stretto ma ignoravo la presenza di onde provocate da due navi cargo che erano passate una ventina di minuti prima. L’ingresso in acqua è stato facile, ho messo la terza e poi la quarta marcia e tutto andava bene finché non ho incontrato questa serie di onde che non era possibile vedere da riva. Ho superato le prime ma una ha rallentato la corsa fino a farmi fermare. In cinque anni non mi era mai successo, la considero un’esperienza di cui fare tesoro ma non ho intenzione di mollare e voglio certamente ritentare l’impresa. Sono in Sicilia da due settimane, sapevo che lo Stretto sarebbe stato un osso duro e ho potuto constatare di persona le variabili che hanno reso famoso questo tratto di mare. Nella vita a volte si vince, altre volte si impara e non dobbiamo dimenticare che ogni errore ci avvicina al nostro obiettivo. Non sono abbattuto, mi sento invece carico di una gran voglia di riprovare, questa avventura non finisce qua!”