Limiti di velocità diversificati, sfuma (fortunatamente) l’ipotesi di legge europea

Limiti di velocità diversificati, sfuma (fortunatamente) l’ipotesi di legge europea
Alberto Raverdino
Bocciata dalla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo la proposta di un parlamentare di inserire limiti di velocità specifici per motocicli e diversificati in base alla categoria di patente posseduta.
27 dicembre 2023

Ad inizio dicembre, durante le discussioni e relative approvazioni delle prime bozze di regolamenti del nuovo pacchetto di norme sulle regole della strada, che in questo caso hanno riguardato le possibilità concesse ai neopatentati e alla messa a disposizione di una patente di guida digitale direttamente su smartphone, ce n’è stata una che ci consente di sollevare qualche considerazione.

L’Eurodeputata francese Karima Delli ha infatti avanzato la proposta di inserire limiti di velocità specifici per motocicli. Indipendentemente da qualsiasi limite di velocità generale imposto su una determinata strada o autostrada, Karima ha immaginato di inserire limiti ad hoc per noi motociclisti.

Se già qua appare piuttosto strano, come se non bastasse, questi limiti sarebbero stati anche diversificati in base al tipo di patente posseduta. Insomma, un’idea piuttosto singolare che fortunatamente è stata bocciata dalla Commissione Europea, ma che comunque pone un discreto dubbio sulle qualità professionali di chi è chiamato a proporre e generare future regole e provvedimenti.

Nel dettaglio, Karima Delli ha proposto di inserire il limite di 90km/h per i patentati A1, 100km/h per gli A2 e 110km/h per i patentati A. Oltre a rappresentare una complicazione davvero assurda non è davvero chiaro che tipo miglioramento potrebbe esserci da questo tipo di approccio.

Ricordiamo che i limiti di velocità sono (o dovrebbero essere) direttamente funzionali al tipo di strada che si percorre e che i limiti diversificati in base al tipo di veicolo esistono, ma sono sempre stati generati dal buonsenso.

Un mezzo pesante fino a 12 tonnellate, che procede a 130km/h è oggettivamente più a rischio di un’automobile o una moto a pari velocità, ecco quindi che gli si chiede di non superare i 100km/h; se poi si tratta di un autocarro con massa complessiva superiore a 12 tonnellate il limite scende a 80km/h. Lo stesso discorso vale per le auto con rimorchio o gli autocarri con rimorchio; là dove vi è una situazione oggettiva di maggiore rischio per sé e per gli altri, il codice impone le sue regole.

Detto questo, anche se vorremmo pensare che l’intenzione dell’Eurodeputata sia stata quella di perseguire la sicurezza e il bene dei motociclisti europei, ci piacerebbe che ci fosse un maggiore sforzo per seguire questi buoni propositi, per esempio iniziative mirate all’educazione stradale, allo sviluppo di un maggiore senso civico per accrescere il buon senso da parte di tutti.

Infine, appare piuttosto triste pensare che chi, lautamente pagato, si trovi nella posizione di effettuare ai vertici del sistema legislativo europeo nuove proposte, si limiti a scrivere il proprio compitino giusto per riempire il foglio giustificando così la propria presenza; voto 5.

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