La CFMoto 300SR sarà distribuita nelle Filippine

La CFMoto 300SR sarà distribuita nelle Filippine
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
La sportiva da 29 cavalli e 300 cc farà il debutto a breve nel quinto mercato mondiale. Un'occasione per noi per dare un'occhiata a quello accade ad est
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
18 agosto 2020

Se quando sentite parlare di moto nelle Filippine vi chiedete che cosa possa mai importare a noi europei, forse non avete mai approfondito l'analisi dei mercati motociclistici globali; del resto, non è esattamente il primo argomento di conversazione che viene in mente di introdurre quando ci incontriamo in cima al passo con gli amici, subito dopo aver dato un'occhiata alle gomme (chiuse tutte?), controllato che nessuno stia ancora ridendo e sfilato i guanti sudati.

Se l'argomento vi incuriosisce, sappiate che prima che la pandemia costringesse il governo di Manila a chiudere tutto, nel 2019 le Filippine sono state il quinto – quinto, sissignori – mercato motociclistico più grande al mondo, preceduto da India, Cina, Indonesia e Vietnam, con 1,8 milioni di motociclette vendute. Bella forza, direte: sono tutte zanzare da 150 cc o giù di lì. Vero, ma se a Indonesia e Vietnam aggiungiamo l'arcipelago delle Filippine, abbiamo il cosiddetto ASEAN, l'aggregato che rappresenta quasi un quarto dell'intera produzione mondiale con 13,7 milioni di veicoli; per quanto possano essere piccole, 13,7 milioni di zanzare fanno comunque un certo effetto e non passano inosservate nelle sere d'estate.

Anzi, fanno riflettere sul punto che, quando questi mercati diventeranno più ricchi, inizieranno a vendersi anche lì le due ruote a maggior valore aggiunto e, tanto per farvi un esempio, nel 2019 BMW è cresciuta tanto e ha venduto più di 1000 moto; poche direte voi: provate voi vendere moto premium in un paese con un reddito pro capite di 3000 euro annui, dicono a Monaco. È un processo che abbiamo visto nel nostro dopoguerra ma che sta avvenendo in questi anni in America Latina, per esempio. Il PIL del paese cresce quasi a tassi cinesi, la popolazione guadagna di più e punta a moto di maggiore cilindrata: si passa dai 100/180 cc ai 300 cc.

Non è un passo epocale, e le moto restano sempre orientate all'utilizzo quotidiano, ma serve a dare una prospettiva e a iniziare a espandere in senso qualitativo il mercato (atteso che per espanderlo in senso quantitativo i margini nell'ASEAN saranno piuttosto ridotti).

È per questa ragione che la notizia della prossima distribuzione nelle Filippine della CFMOTO 300SR che vi abbiamo già presentato qui, non ci ha colto troppo di sorpresa, anzi ci sembra un segnale in più della vivacità del mercato del sud-est asiatico che speriamo porti benefici anche alle nostre latitudini.

Sembra che lì sia il momento delle moto piccole, economiche ma con uno stile accattivante e con una dotazione di maggiore pregio, in grado di fare dal lunedì al venerdì le commuter e nel fine settimana andare in giro alla ricerca di emozioni. CFMoto Philippine ha inoltre comunicato che lancerà tutta una serie di accessori per caratterizzare in senso ancora più sportivo la 300SR, a partire dall'ergonomia. Come vi avevamo riportato, da noi la 300 SR non sarà importata ma non sfigurerebbe - per lo meno per le linee - se messa di fianco a KTM RC390, Suzuki GSX250R o Yamaha R3; la potenza di 29 cavalli la pone più sul piano delle 250 o delle 150 (come la Yamaha R15, sua rivale elettiva), ma ciò non toglie che questo genere di motociclette è in grado di aprire nuovi scenari sui mercati e di traghettare, quando i tempi maturano, motociclisti verso le cavalcature più tecnologiche e raffinate.

Potrebbero esserci riflessi in Europa? Se guardiamo a queste moto con l'occhio del motociclista europeo che per adesso non mette le sportive in testa alle proprie preferenze, preferendo crossover ed enduro stradali, diremmo di no. Ma le cose cambiano in modo inaspettato, e non possiamo escludere nulla: guardiamo sempre le Filippine, dove il mercato motociclistico è stato il peggiore al mondo durante la prima metà del 2020. A causa dell'epidemia sono stati immatricolati circa 640000 mezzi, con un calo del 48% rispetto all'anno precedente.

Tutto è relativo, noi che spesso pensiamo di essere in cima ai pensieri delle Case forse trascuriamo il fatto che i veri numeri vengono fatti altrove e che le strategie industriali più importanti vedono l'Asia come baricentro – quantomeno produttivo: KTM per esempio ha un importante factory proprio a Laguna. Nelle Filippine non abbiamo visto, finora, il rimbalzo di vendite post covid che da noi sta permettendo un recupero delle immatricolazioni, ma i numeri complessivi sono sempre importanti, mentre i produttori giapponesi e taiwanesi restano comunque saldamente in testa alle vendite con i cinesi pronti a sfruttare ogni spunto per guadagnare fette di mercato.

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