Italjet Dragster 700 Twin, moto o scooter? Lo abbiamo provato in pista a Imola, da gusto! [GALLERY e VIDEO]

Il Dragster 700 twin è stato progettato nel Centro Stile di Castel Guelfo di Bologna, con l'obiettivo di essere qualcosa di nuovo, oltre ai tradizionali scooter, oltre anche a riferimenti del settore come il TMAX o l'X-ADV.

Obiettivo ambizioso, ma più che relativamente al mercato l'ambizione di Italjet era quello di fare un due ruote anche di design, ricordiamo infatti che la Casa bolognese ha alcuni modelli esposti al MOMA di New York.

Il Dragster 700 twin ha un motore bicilindrico da 692 cc, raffreddato a liquido. 68 cavalli a 8.500 giri/minuto (è disponibile una versione A2 depotenziata da 48 cv per neopatentati), con una velocità massima dichiarata di 190 km/h. Il fatto che sia in molte cose più moto che scooter è dato per esempio dal cambio manuale a 6 marce con frizione a bagno d'olio e la trasmissione a catena.

Ma ciò che colpisce di questo mooter, come qualcuno ha riassunto, è il design, l'estetica aggressiva, con anche le ali per dare maggiore aerodinamicità.

Il design innovativo propone telaio e componentistica ben in vista, forcella a steli rovesciati da 50mm, ammortizzatore di sterzo. Insomma: le soluzioni tecniche sono ben visibili, creando sicuramente un impatto estetico per chi lo vede per la prima volta: come quando senti l'odore del pane fuori dal panificio, non puoi fare a meno di soffermarti.

La versione Limited Edition è stata un successo, sold-out in due settimane, con richieste da ogni parte del mondo. Le consegne iniziano a ottobre 2025.

La versione Premium Edition è in arrivo a gennaio 2026 al prezzo di 13.990 euro.

Questa verisione include scarico Akrapovič, sospensioni Marzocchi e freni Brembo. Una chicca: telecamera frontale e posteriore integrata.

Due le colorazioni delle livree disponibili: nero-giallo o rosso-bianco-antracite.

Il peso complessico del Dragster è di 190 kg. L'impianto frenante, di derivazione racing, prevede pinze radiali Brembo a quattro pistoncini per due dischi freno flottanti sull’anteriore da 270mm e un disco freno da 260mm sul posteriore, con sistema ABS. Le sospensioni Marzocchi a steli rovesciati (USD) all'anteriore e il monoammortizzatore con precarico regolabile completano un setup tecnico da competizione.

La sospensione posteriore utilizza un sistema brevettato che permette di variarne il comportamento; a differenza dei sistemi di regolazione che si limitano ad agire sul precarico della molla dell’ammortizzatore detto sistema permette invece di intervenire proprio sulla rigidezza della sospensione stessa.

Pneumatici sportivi Pirelli Corsa 120/70-R15 e 160/60-R15 completano il pacchetto performance, mentre luci full LED e serbatoio da 16 litri (con riserva di 3 litri) assicurano praticità e autonomia per ogni tipo di percorso. 

Dimensioni del Dragster 700 twin: interasse 1553mm, con un'altezza sella di 815mm che garantisce comfort per ogni statura. Il peso di 190kg, altezza da terra di 170mm. 

In pista!

A portare in pista per primi il Dragster sono stati i piloti di Moto2 del team Gresini Albert Arenas e Darryn Binder. Dopodiché è toccato ai giornalisti.

La posizione di guida, con sella 815 mm di altezza regala una posizione di guida comoda, ma non sportiva, anche se, tra le curve di Imola la voglia di piegare, di sporgersi, ovviamente non è mancata. Tre i giri che abbiamo avuto a disposizione, compreso quello di lancio e quello di rientro, per cui uno completo. Il sottoscritto si è divertito molto ed è anche andato lungo al secondo passaggio della "Gresini", non ci stavo, ho staccato tardi per le mie capacità e ho tagliato sull'erba, poco male!

Il Dragster come dicono in Romagna da gusto perché permette un certo divertimento nelle curve tecniche, anche se la mancanza del serbatoio per appoggiarsi in piega è, naturalmente, un limite di uno scooter, di tutti gli scooter.

Moto o scooter?

In definitiva è più moto che scooter? Un mezzo divisivo questo Dragster, perché alla posizione in sella da scooter si affiancano cambio a 6 marce, freno posteriore al pedale e una guida che “sa di moto”. In sintesi: un ibrido che non lascia indifferenti. La frenata è decisa, anzi come si direbbe in questi casi a quello che entra dopo: "Occhio, frena tanto!".

L'anima è senz'altro racing, con dei tratti da moto e altri appunto da scooter, ma divertente, originale ed egocentrico. Piace. O anzi, per usare un vecchio slogan di un'auto degli anni '80: piace alla gente che piace. Poco razionale, ma divertente e originale.

Sul passo di Imola abbiamo percepito una non immediatezza del feeling al posteriore, probabilmente a causa di un assetto (regolabile) troppo morbido per la pista

Nell'insieme è davvero un prodotto unico, con una componentistica di livello (Brembo, Marzocchi/Öhlins, Pirelli), un sound convincente, e un prezzo importante.