In viaggio con Camilla: le Alpi occidentali, prima parte

In viaggio con Camilla: le Alpi occidentali, prima parte
Camilla Colombo
Due Stati, nove colli (più un passo) e 1.042 km percorsi nell’arco di poco più di 48 ore. Il gran tour delle Alpi Occidentali è una delle esperienze che ogni amante delle due ruote dovrebbe fare almeno una volta nella vita. La prima parte.
30 novembre 2016
2 Stati, 9 colli (più un passo) e 1.042 km percorsi nell’arco di poco più di 48 ore. Il gran tour delle Alpi Occidentali è una di quelle esperienze che ogni amante delle due ruote dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Entusiasmante, suggestivo, sorprendente, questa lingua d’asfalto immersa nella natura prende avvio dalle rive del mar Ligure, precisamente a Sanremo, e giunge sino alle pendici del Monte Bianco snodandosi tra Italia e Francia in un susseguirsi di saliscendi, tra poggi semi deserti, valichi che hanno fatto la storia del ciclismo agonistico e montagne innevate anche d’estate.
Viverlo in poco più di due giorni forse non gli rende il dovuto merito, eppure la sensazione di appagamento che si prova nel misurarsi tra Colle dell’Agnello, Colle dell’Izoard, Moncenisio e Colle dell’Iseran è cosa rara e quasi indescrivibile. Il manto stradale è per lo più buono e in grado di garantire un divertimento in sicurezza non sempre facile da trovare.
 
Prima Parte - 542,6 km
 
Il nostro tour estivo parte come al solito da Milano in un tardo pomeriggio di fine agosto, e procede lungo la A7 in direzione Genova. All’altezza del capoluogo ligure, svoltiamo sull’Autostrada dei Fiori fino all’uscita di Sanremo, dove ci aspetta un delizioso B&B affacciato sul porto della cittadina famosa in tutto il mondo per il suo Festival della Musica Italiana. Carmen, che gestisce questo posto immerso nella natura e nella quiete, ci suggerisce un ristorante perfetto per una cena genuina ed economica a base di prodotti tipici liguri, sia di terra sia di mare: Il Rustichello, in località Poggio. Per quanto il luogo invogli a fermarsi per tutto il weekend a rilassarsi guardando l’orizzonte, le mete da raggiungere sono tante, e soprattutto una più bella dell’altra.
Il lungomare fino a Ventimiglia è trafficato e regala il profumo del mare, ma ad aspettarci ci sono il confine francese e la salita verso Colle di Tenda, che si percorre in circa un’ora e mezza. Natura e cultura si alternano in questa sessantina di chilometri senza soluzione di continuità: Saorgio, in particolare, è un borgo che merita una breve visita per il suo monastero francescano e i resti del Forte di San Giorgio e dei bastioni medievali. Il terzo valico meno elevato al confine tra Francia e Italia (più bassi del Tenda ci sono solo Scala e Monginevro), questo colle alto 1.871 metri conduce dolcemente in territorio piemontese all’altezza di quella che viene definita la Regina delle Alpi Marittime: meta sciistica di grande livello, Limone Piemonte d’estate è un paesino tranquillo, assolato, dove godersi l’aria pura di montagna a pochi chilometri da Borgo San Dalmazzo, medaglia d’oro al merito civile dopo la Seconda Guerra Mondiale. Mentre attraversiamo quest’area del cuneese a cavallo della nostra Bmw, mi rendo conto di quanto ancora sia vivo in queste terre il ricordo della guerra che il partigiano ha fatto al nazifascista. Nei nomi delle vie, nei piccoli memoriali della deportazione - due vagoni su un binario morto circondato dalle scritte in ferro battuto "Germania" e "Rosenberg" - si può sentire ancora il grido di chi combatté nel 1944-45 per tornare padrone della proprie valli contro lo straniero.
 
 

 

 

 

 
Da Borgo San Dalmazzo al Colle dell’Agnello le strade possibili sono tante: noi decidiamo di scegliere quella più impervia, per poter affrontare ancora più colli. Come quello dei Morti, chiamato anche della Fauneria, a quota 2.481 m, che collega Demonte con la Valle Grana, o quello dell’Esischie, 2.370 m d’altitudine, scalato due volte dal Giro d’Italia, che porta fino a Marmora o ancora quello di Sampeyre, alto 2.284 m e parte della Strada dei Cannoni, costruita a metà del 1700 per mettere in comunicazione le valli delle Alpi Cozie. Un saliscendi continuo praticamente abbandonato da auto, moto e persone, lungo il quale perdersi godendo solo del piacere di guida, della natura circostante e del silenzio che questo Piemonte poco frequentato sa regalare. Da Sampeyre in val Varaita, la Strada Provinciale 105 diventa SP251 fino ad arrivare al confine tra Italia e Francia, a quota 2.748 metri. Il Colle dell’Agnello, il terzo valico più alto nel Vecchio Continente dopo il Colle dell’Iseran e il Passo dello Stelvio, non è solo uno dei luoghi sacri per i motociclisti e i ciclisti di tutta Europa, ma anche una delle mete predilette per chi ama vedere le stelle. Solo qui è possibile ammirare un cielo blu incontaminato arrivando con un proprio mezzo di locomozione.

 

 

Saint Veran
Saint Veran

 

 

 

 
La discesa in terra francese è veloce e tranquilla e ci porta alla nostra bellissima destinazione per la seconda notte: il piccolo centro, in gran parte composto di case in legno e pietra, di Saint Veran. Apprezzata località sciistica d’inverno, d’estate questa cittadina del Queyras pare un assaggio di paradiso circondato da alte montagne rocciose, prati verdi ed eleganza senza tempo. L’Hotel Alta Peyra è vero lusso: stanza extralarge, tre ristoranti interni e una piscina all’aperto ma d’altronde il compleanno si festeggia una volta sola l’anno e prenotando molto in anticipo diventa fattibile.

 

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