Gresini Racing. Dentro l'organizzazione di un team MotoGP

Gresini Racing. Dentro l'organizzazione di un team MotoGP
Una lente di ingrandimento sullo sviluppo dell’azienda Gresini Racing. Come è strutturata e come gestisce l'attività motosport a livello mondiale
23 marzo 2018

Oggi siamo in Emilia Romagna, terra per eccellenza di motori e qui sono presenti numerose aziende del settore automobilistico e motoristico: Ducati, Ferrari, Lamborghini, Dallara, Toro Rosso e Maserati. Tutte aziende eccellenti, ma il nostro viaggio esplorativo ci porta a Faenza (Ravenna) ed in particolare nel quartier generale della Gresini Racing.
Appena arrivati colpisce da subito la struttura dall’architettura moderna e di tendenza con attenzione al tema della sostenibilità ambientale: il risparmio energetico con un impianto fotovoltaico di ultima generazione.

Come professionista e studioso di risorse umane desidero conoscere e scoprire il mondo interno del Reparto Corse con la sua organizzazione, i suoi dipartimenti e i suoi servizi. Un primo sguardo dobbiamo darlo soprattutto ai numeri che sono rappresentativi e distintivi di questa organizzazione, sono lo specchio riflessivo di venti anni di attività e ora si accingono ad iniziare la 21esima stagione.

Palmares Gresini Racing

- 619 GP disputati
- 154 Arrivi al podio (25%)
- 46 GP vinti (7,4%)
- 14 GP vinti nella classe MotoGP su 298 disputati (4,7%)
- Due titoli di campione del mondo: 2001 con Daijiro Kato (250) e 2010 con Toni Elias (Moto2)
- Quattro volte vicecampioni del mondo: in MotoGP ottenuti per tre anni consecutivi, nel 2003 e nel 2004 con Sete Gibernau e nel 2005 con Marco Melandri

 

 

L’azienda Gresini Racing nasce dal progetto personale di un pilota con 11 anni di carriera nelle moto e due volte campione del mondo classe 125cc.  Quel Fausto Gresini che non voleva diventare un vecchio pilota, ma aprirsi ad una nuova carriera come giovane team manager. Il motociclismo gli ha dato molto e si è sentito di portare avanti questa sua passione e inclinazione trasformandosi e inventandosi questo nuovo ruolo professionale nel quale hanno confluito personalità, determinazione e volontà nel voler vestire questa attività.

Essendo per molti versi imprenditore di sé stesso ha dovuto servirsi di una certa malizia e cambiare mentalmente il suo status (da pilota) e ragionare non più per obiettivi singoli ma di gruppo. Ha imparato e compreso il concetto di lavoro di squadra, sinergia e stretta collaborazione come espressione e manifestazione di un’azienda.
Ci racconta che «Quando si è pilota si è concentrati su sé stessi e tutto quello che accade intorno viene tralasciato e non ci si accorge di nulla». In questa fase si è attuato il passaggio di chi è parte di un gruppo a quello di gestore di un gruppo, punto cruciale e da cui parte la storia di questa azienda.

All’inizio della sua carriera mancava naturalmente l’esperienza diretta sul campo e si è circondato di persone del settore che lo aiutassero a colmare questo gap.
Osservando e guardando gli altri team poteva poi vederne il bene e il male, quello che va fatto e quello che si deve valutare se osare o meno. È stato importante iniziare a gettare le basi di un certo tipo e una impostazione a livello organizzativo che permettesse un buon percorso a tutte le persone che facevano parte della sua struttura.
Iniziare bene è importantissimo, come delineare già degli obiettivi e una strategia vicina, a medio e lungo termine. Oggi si sente soddisfatto e realizzato per quello che è riuscito a costruire, ma è già proiettato ad accettare una sfida davvero interessante che è già iniziata nella classe MotoGP costruendo un binomio attraente - azienda italiana e moto italiana Aprilia – nel comune vessillo della nostra nazione a lui molto cara. Un progetto che è iniziato quattro anni fa e che continua nel 2018. La definisce: «Una delle moto più belle del Motomondiale in termini di colorazione e livree».

 

 

Lavorare nel settore racing non è affatto facile per la configurazione propria di questo sistema che ci deve confrontare con le difficoltà e criticità che il nostro Paese sta affrontando oramai da diversi anni, complice la crisi economica e gli scenari geo-politici che poi si sono definiti. Le persone sono, per il fondatore, il fulcro principale del mondo Gresini e sono importanti come portatori o condivisori di valori: solo per ricordare dal tecnico al capotecnico, dal commercialista agli amministrativi che si occupano della contabilità, eccetera.

Come scrive Camillo Ronchetti Camillo (promotore e gestore di Consultori Familiari) nel documento “Etica, Mission e Prassi” parte fondamentale del processo di Gestione della Qualità "Per sua natura, alla sua origine “l’azienda” non ha valori, ma questi vi sono portati dalle persone che vi operano o che in diversi modi sono in relazione con essa, sia direttamente (fondatori, dipendenti, collaboratori, etc…) sia indirettamente attraverso gli enti in cui operano, pubblici e privati".

Le componenti fondamentali di una qualunque azienda, compresa quindi Gresini Racing, che vi apportano valori, possono essere riassunte come qui di seguito:

Ciascuna delle componenti porta al sistema i suoi specifici valori che interagiscono, si fondono … Frequentemente avviene anche che molti dei valori portati dagli enti siano presenti nei lavoratori in virtù di questa benedetta “unicità” della persona umana.

Il fondatore, le prime aziende associate, i primi collaboratori hanno apportato valori tali da costruire la “mission” ed essere rappresentativi dell’azienda Gresini nella quale i valori sono sia di tipo tecnico-professionale che umano. Per questa seconda dimensione è richiesto un forte senso di appartenenza e identificazione al gruppo che significa essere portatori di valori e di un’anima racing con diverse espressioni come amore e passione per ciò che si fa, essere creativi e dinamici, avere la capacità di non arrendersi, la sicurezza, la determinazione, la competitività, una mentalità aperta al cambiamento e la voglia di vincere. E’ evidente che per un’azienda come la Gresini il tema dei valori, che qui è solo accennato, merita un più impegnativo approfondimento.

 

 

Nella Gresini le persone devono essere motivate e ci devono credere, ma questo driver deve essere già presente nelle risorse essendo parti funzionanti e integranti di un’azienda di motorsport. In qualità di gestore Fausto Gresini riconosce e apprezza i suoi collaboratori e li ricompensa per quello che valgono e per il loro contributo in termini di produttività e risultati. La Gresini Racing si può definire come azienda complessa che ha sede in Italia, ma spazia in tutto il mondo (19 gare in giro per il mondo) e le principali criticità sono logistiche e organizzative e a tal proposito basti pensare agli aerei, ai camion, ai cargo per lo spostamento del materiale e del personale di struttura.

La complessità della struttura è tipica di questo sistema. La Gresini Racing si è modellata con una precisa configurazione proprio per il tipo di attività che svolge (business).
Il reparto corse prevede quattro box indipendenti, dotati del relativo ufficio e magazzino ricambi ed equipaggiati con le attrezzature più innovative; ogni box può ospitare due moto. Sono inoltre presenti come risorse comuni una sala per l’assemblaggio motori, una zona officina con macchine utensili, una sala adibita ai lavori di carrozzeria, un magazzino per lo stoccaggio dei materiali di consumo e un’apposita area per la realizzazione degli adesivi e delle grafiche delle moto.

Si lavora in collaborazione e in comparti stagni: c’è la parte tecnica che viene svolta da un tecnico ed è presente un responsabile tecnico e ciò si replica anche per settori come la logistica, l’organizzazione e il reparto corse. Possiamo individuare quattro aree distinte e principali di lavoro:

1) l’amministrazione
2) il marketing
3) la comunicazione
4) l’organizzazione (logistica)
5) l’area sportiva. Costituita da quattro aree con una indipendente autonomia.

L’attività di sviluppo è molto veloce ed avviene principalmente nell’intervallo tra una stagione e l’altra: è come se si riempisse un serbatoio che poi si svuota durante la stagione delle corse. Ogni anno quindi sono chiamati a rinnovarsi e l’innovazione è una parola chiave, infatti i materiali nuovi che vengono sviluppati, l’elettronica che cambia, la vita di un motore e il tema dei consumi (minimi per una grande potenza) sono i principali temi su cui ci si concentra.
Possiamo definire la società come la massima espressione del motorsport e i pionieri del futuro del mondo delle due ruote. Questa capacità di studio, innovazione e progettazione ci ha oramai portato alla moto-e: nel 2019 si svolgerà un campionato del mondo e ci sarà molto da costruire e pensare. Siamo di fronte ad un cambio generazionale, di cultura, una nuova scoperta con concetti e pensieri particolari. I nostalgici non credono in un futuro senza il rumore, ma si dovranno ricredere e sicuramente ci saranno nuove argomentazioni e nuovi scenari.

 

 

La MotoGP rappresenta l’apice di questa struttura: è una categoria per grandi aziende e basti ricordare i colossi giapponesi come Honda, Yamaha, Suzuki e in Europa KTM, Ducati e Aprilia.
L’azienda come abbiamo visto all’inizio ha un palmares di tutto rispetto, soprattutto se facciamo un rapporto GP disputati, gare vinte, titoli mondiali, ha scritto pagine importanti nel motociclismo ed è un modello/punto di riferimento per le nuove strutture organizzative che sorgono in questo mondo.
Con la Gresini Racing hanno inoltre corso campioni del calibro di Alex Barros, Loris Capirossi, Colin Edwards e Marco Simoncelli. Vorremmo poi sottolineare che negli anni 2000 questo team privato è stato in grado di dare battaglia e contrastare il grande potere della Honda Repsol HRC.

L’esperienza che si matura e concretizza in una stagione di motomondiale è per noi difficile da descrivere e comprendere non essendo membri del team, ma possiamo immaginare che i ritmi lavorativi, lo stress, la pressione e il raggiungimento dei risultati sono amplificati al massimo. Inoltre, sottoliniamo anche l’aspetto della lontananza da casa essendo per nove mesi in giro per il mondo tra test e gare. E’ vero, una persona che sposa questo progetto è consapevole di questo ma la variabile in oggetto è un fattore condizionante da considerare nell’analisi dell’insieme. E’ compito della direzione aver presente che le conseguenze ci sono, anche se le persone possono minimizzarle.

 

Il CIV (Campionato Italiano Velocità) è la categoria di base e il campionato nazionale dove abbiamo i ragazzi alle prime armi e i piloti di domani. E’ un campionato a cui Fausto tiene perché è da qui che i ragazzi iniziano a sognare e a voler diventare i futuri Valentino Rossi. Lui crea le condizioni intorno per farli realizzare e loro sono felici. In questi ultimi anni il team dei nuovi talenti è stato molto curato, infatti tra le file del team possiamo ricordare Enea Bastianini, Niccolò Antonelli, Lorenzo Baldassarri fino ad arrivare a Fabio Di Giannantonio (che proviene proprio dal CIV) e Jorge Martin. Tutti questi piloti oggi disputano un campionato del mondo nelle diverse categorie e quindi stanno concretizzando il loro sogno coltivato sin da piccoli.

Il CIV possiamo definirlo come anno zero da cui tutto ha inizio e si definisce. Vuole e deve essere una scuola dove si insegna a conoscere il sistema, imparare una metodica, educare al racing, alle corse e soprattutto imparare la condivisione e il rispetto per il lavoro degli altri. E’ un investimento futuro in cui credere e deve essere un simbolo significativo per la Gresini Racing.

La Moto3 è lo step superiore dove i giovani vengono portati a disputare il campionato del mondo. E’ richiesto a loro un evolversi in termini di semiprofessionismo e iniziano a sentirsi sportivi veri con questa loro professione. Oggi i piloti sono professionisti che si curano atleticamente, conoscono il proprio fisico e curano la propria alimentazione. Per riprendere quello che dicevano i latini: ”men sana in corpore sano”. Quindi possiamo affermare che c’è la cura del corpo, della mente e dell’anima, infatti soprattutto nelle prime categorie formative possono chiedere di consultare il medico, il nutrizionista, lo psicologo, il mental coach….. a seconda del problema posso rivolgersi e consultare l’esperto. Fausto definisce il pilota come: “una macchina per correre insieme con la moto”.

 

 

La categoria successiva è la Moto2 che è la continuazione della Moto3 dove sostanzialmente vengono promossi i piloti che si preparano per la MotoGP. Questa classe è ritenuta formativa e un ulteriore step di insegnamento e soprattutto di guida.
Come si vede, le diverse classi motociclistiche sono una variabile condizionante della struttura organizzativa, per cui le dimensioni (numeri) e la capacità produttiva sono diverse; vengono messe in campo con una forza lavoro diversa.

Nel caso della MotoGP che, come abbiamo visto, è la categoria di riferimento, Gresini ed Aprilia, team e casa motociclistica italiani, hanno dato vita ad un progetto di joint venture nato quattro anni fa. Questo per Fausto è davvero un onore e un piacere perché rappresenta una nazione e un paese.
In questo progetto la condivisione e la responsabilità sono diverse tra Aprilia e Gresini Racing, come si può intravvedere dal sintetico schema seguente.

 

Il fattore spostamento nei test invernali incide a livello organizzativo e logico perché mentre Moto3 e Moto2 sono in Europa, la MotoGP è nel mondo.
Budget, strategia e programmazione sono alla base di ogni struttura aziendale per cui anche qui sono aspetti molto importanti e delicati. C’è una base di rischio imponderato quando si lavora nel mondo del motorsport. Per la Gresini Racing un collaboratore deve esprimere lealtà, motivazione, positività e avere la capacità di sognare e di concretizzare.
Tutte le attività fanno a capo ad un unico gestore (Fausto) che si avvale di fidati collaboratori. Per gestire un reparto corse occorre semplificare i processi complessi, trovare soluzioni anche alternative, essere dotato di un certo dinamismo. Ciò che abbiamo descritto è un sistema unico e tipico che si sviluppa con quattro aree di servizio (classi motociclistiche), ognuna con una propria struttura organizzativa/personale e i mezzi con cui si costruisce il business (moto) sono diversi fra loro sia per caratteristiche tecniche, sia per il campionato che vanno ad affrontare.

 

 

Sullo slancio di questa esperienza più che ventennale il patron nel 2018 prevede per: Moto3: una grande squadra con i due alfieri di grande potenziale come Fabio Di Giannantonio e Jorge Martin (pilota che ha vinto l’ultima gara nel 2017) - grande lavoro durante l’inverno e team da battere. Si sentono una squadra che possono puntare al titolo.
Per la Moto2: pilota spagnolo (Jorge Navarro) che ha iniziato l’anno scorso il suo percorso – obiettivo fare bene ossia essere nella top ten della categoria.
Per la MotoGP: le argomentazioni sono fondamentali per un pilota e possiamo individuarne quattro: la moto competitiva, una squadra adeguata, un budget importante e un contratto sufficientemente lungo per un pilota di prima fascia.
Aprilia è in crescita e si aspettano molto in termini di miglioramento complessivo della moto: stabilità di risultati, performance migliori e più costanti. Ci sono ancora punti da migliorare (criticità) e sono in corsa con questo percorso iniziato quattro anni fa. Si sentono competitivi per fare bene in questa stagione.
Queste sono le principali complessità delle diverse categorie e vengono amplificate a seconda del campionato di riferimento.

La Gresini Racing dimostra un modello complesso, articolato e specifico e bisogna saper governare e controllare attentamente. Questa è un‘analisi sintetizzata e preliminare dell’organizzazione, ma sarebbe davvero opportuno approfondire con osservazione, commenti e pareri questo mondo racing.

Simone Sandre*


*Simone Sandre è un professionista nel campo delle risorse umane. Attualmente ricopre la posizione di Human Resources in KPMG, svolgendo anche attività di docenza in Università (Unicatt) ed alcune Business School, in particolare il Master Sport Business Management del Sole 24 Ore.
Nutre un interesse personale, oltre che ai temi di selezione, formazione, gestione e leadership, più legati al suo ambito professionale, per gli sport motoristici che segue con costanza anche sui circuiti e, unendo le sue due passioni, all'interno dei box per osservare ed analizzare l'operato delle squadre

 

 

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