Furto al Louvre di Parigi: dopo il colpo i Lupin scappano con due scooter

Furto al Louvre di Parigi: dopo il colpo i Lupin scappano con due scooter
Quattro malviventi hanno messo a segno una rapina da film al Louvre di Parigi, fuggendo a bordo di due scooter. Il bottino comprende preziosi appartenuti a Napoleone Bonaparte, tra cui la corona dell'imperatrice Eugenia. Indagini in corso per risalire alla banda
20 ottobre 2025

Museo del Louvre, Parigi - Quando le lancette dell'orologio segnavano le 9 e 30 del mattino, al Museo del Louvre di Parigi era già iniziata quella che sembrava una normale giornata di apertura al pubblico. Ma in pochi minuti, il più celebre museo francese si è trasformato nel teatro di una rapina degna di un thriller cinematografico. Quattro ladri professionisti, con un'organizzazione militare e nervi d'acciaio, hanno sottratto 9 gioielli appartenuti a Napoleone Bonaparte dalla prestigiosa Galleria d'Apollon, per poi dileguarsi nel traffico parigino a bordo di due scooter.

Il furto, avvenuto in pieno giorno durante l'orario di apertura del museo, ha avuto una durata fulminea: appena quattro minuti, tra le 9.30 e le 9.40. Un'operazione chirurgica che ha fruttato un bottino dal valore inestimabile, composto da una collana, una spilla e una tiara di inestimabile valore storico e artistico. L'unica nota positiva in questa vicenda è che non si sono registrati feriti, mentre sul posto sono immediatamente intervenute le forze dell'ordine, accompagnate dalla ministra della Cultura francese Rachida Dati e dal personale del museo.

ANSA/ACE
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La fuga in scooter

Il dettaglio che non è sfuggito agli investigatori e che rappresenta un elemento distintivo di questa rapina è la scelta del mezzo di fuga: lo scooter. Non una scelta casuale, ma frutto di un'attenta pianificazione. Gli scooter di alta cilindrata, infatti, rappresentano il veicolo ideale per chi deve muoversi rapidamente nel traffico urbano della capitale francese, garantendo prestazioni elevate senza rinunciare alla manovrabilità necessaria per infilarsi tra le auto e sfruttare percorsi alternativi preclusi alle automobili.

Dopo aver completato il colpo, i malviventi si sono diretti verso l'autostrada A6. Una combinazione vincente che ha permesso ai rapinatori di fare perdere le proprie tracce prima che le forze dell'ordine potessero organizzare un efficace dispositivo di blocco stradale.

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Un piano studiato nei minimi dettagli

L'operazione criminale ha rivelato un livello di preparazione professionale che ha lasciato sbalorditi gli inquirenti. I ladri hanno sfruttato la presenza di alcuni lavori di ristrutturazione in corso presso l'edificio, utilizzando come via d'accesso proprio il lungosenna dove erano posizionati i cantieri. Per entrare nel museo hanno impiegato un camion montacarichi da traslochi, equipaggiato con scala e piattaforma mobile, mimetizzandosi perfettamente tra i mezzi già presenti per i lavori.

Completamente incappucciati e armati di piccole motoseghe e di una smerigliatrice angolare, i malviventi hanno infranto le finestre della Galleria d'Apollon con rapidità ed efficienza. Due uomini, travestiti da operai per confondersi ulteriormente con il personale dei lavori, sono penetrati all'interno dell'edificio mentre i complici rimanevano di guardia al piano inferiore, pronti a segnalare l'arrivo delle forze dell'ordine o qualsiasi imprevisto. Una volta impossessatisi dei preziosi, la banda ha abbandonato il camion e si è divisa sui due scooter, dissolvendosi nel traffico mattutino prima che l'allarme potesse essere efficacemente diramato.

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Fonte: Il Fatto Quotidiano

Immagini: ANSA/ACE

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