Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Dove finisce il tributo e dove inizia il plagio? Quando si parla di Souo, questa domanda direbbe qualcuno sorge spontanea. Il marchio cinese si è fatto notare proprio per la S2000, una maxi gran turismo otto cilindri spudoratamente ispirata alla Honda Gold Wing (che però di cilindri ne ha sei). Souo prosegue per la sua strada e presenta ora una versione denudata e cruiser della stessa meccanica, la S2000CT e anche qui l'ispirazione alla mitica Honda Rune è più che chiara.
Il motore boxer a otto cilindri rappresenta la carta più eclatante di Souo. Con quattro alberi a camme invece dei due della Gold Wing e otto marce più retromarcia nel cambio a doppia frizione automatizzato, i cinesi puntano a surclassare Honda in ogni specifica tecnica.
La potenza di 151 CV è abbinata a un telaio in alluminio fuso che avvolge il motore, proprio come sulla Gold Wing. Il sistema di sospensioni anteriori Hossack-style utilizza bracci oscillanti rivolti in avanti e un monoammortizzatore nascosto sotto il serbatoio. Il manubrio ha un punto di articolazione proprio sopra il serbatoio, collegato alle forcelle tramite leveraggi orizzontali ai lati della strumentazione circolare.
Souo presenta quattro versioni cruiser tutte equipaggiate con lo stesso incredibile motore flat-eight da 1999cc che eroga 151 cavalli a 6.500 giri e 190 Nm di coppia già a 4.500 giri.
I documenti di omologazione cinesi rivelano quattro varianti identificate come LH2000-3, 4, 5 e 6, tutte presentate al CIMA Motor expo lo scorso 19 settembre. Il progetto conferma l'ambizione di Souo di sfidare Honda non solo nel segmento touring ma anche in quello cruiser.
LH2000-3 e 4: le puriste
La versione base LH2000-3 è monoposto e richiama apertamente la Honda Rune del 2003, con scarichi slash-cut su entrambi i lati. La LH2000-4 aggiunge sella allungata e pedane passeggero, mantenendo lo stesso stile.
LH2000-5 e 6: le bagger
Le versioni LH2000-5 e 6 sono entrambe bagger con bagagli rigidi e scarichi riprogettati per non "cuocere" il contenuto. L'unica differenza: la "5" monta il parabrezza, la "6" ne è priva.
Le S2000CT non scherzano nelle dimensioni: passo di 1,81 metri, lunghezza che varia da 2,55 metri per le versioni base fino a 2,69 metri per le bagger. I pesi partono da 404 kg per la LH2000-3 e arrivano a 427 kg per le versioni più accessoriate.
Il richiamo alla Honda Rune è evidente e voluto. Considerando che la limitatissima Rune del 2003 mantiene ancora oggi quotazioni elevate e capacità di attirare sguardi, la scelta stilistica di Souo appare logica, seppur derivativa. Saprà in qualche modo conquistarsi un'aura di interesse? Diventerà un modello di culto? Oggi è veramente difficile dirlo, ma di certo tecnicamente appare un prodotto impressionante.
Souo non è un piccolo produttore indipendente, ma parte dell'impero industriale Great Wall Motor, colosso dell'automotive cinese. Le moto rappresentano il progetto personale del presidente miliardario Wei Jianjun.
GWM sta espandendo globalmente i suoi marchi (Ora, Haval, Wey) e collabora con BMW per la produzione delle Mini elettriche tramite la joint venture Spotlight Automotive.
In Cina, la gamma S2000 touring parte dall'equivalente di circa 28.000 euro per il modello base, fino a 37.000 euro per la Founder Edition. Le nuove cruiser dovrebbero posizionarsi su livelli simili. L'espansione internazionale appare probabile, considerando l'investimento e la presenza di Souo al CES di Las Vegas. Tuttavia, gli attuali dazi USA sui prodotti cinesi potrebbero complicare la competitività sui mercati occidentali.
La S2000CT rappresenta però già un esperimento industriale audace: portare la tecnologia otto cilindri nel mondo cruiser, sfidando convenzioni e tradizioni. Con la S2000 touring già in produzione e in consegna in Cina, Souo dimostra di avere le capacità industriali per sostenere progetti così ambiziosi. Resta da vedere se il mercato occidentale potrà e saprà apprezzare questa interpretazione hi-tech del cruising, o se la tradizione americana continuerà a dominare un segmento storicamente conservatore.