Covid. Toscana, Calabria e Valle d'Aosta a rischio zona rossa

Covid. Toscana, Calabria e Valle d'Aosta a rischio zona rossa
Marco Berti Quattrini
I dati non sono incoraggianti: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Puglia rimangono rossi e potrebbero aggiungersi anche Toscana, Calabria e Valle d'Aosta
24 marzo 2021

L'orizzonte da qui Pasqua è piuttosto cupo. Prima del mini lockdown nazionale dal 3 al 5 aprile, le regioni attualmente rosse rimarranno al massimo grado di allerta mentre altre rischiano di aggiungersi. Alla lista di Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Puglia e Campania potrebbero aggiungersi anche la Toscana la Valle d’Aosta e la Calabria. Unico dato in controtendenza è quello del Lazio che potrebbe passare in zona arancione da lunedì 29 marzo.

Il Dpcm Draghi ha stabilito con chiarezza i limiti per passare automaticamente dall'arancione al rosso: se incidenza supera i 250 casi settimanali per 100mila abitanti oppure se l'Rt oltre 1,25 scatta il salto da una fascia all'altra. 

La situazione più preoccupante si registra in Toscana con un'incidenza di casi settimanali molto vicina al limite e dove sono già 94 i Comuni in zona rossa su 273 totali. Anche la Valle d’Aosta è a rischio zona rossa con un numero di contagi superiore al limite stabilito. Lo stesso anche per la Calabria che ha un Rt che sfiora l'1,25 e come aggravante registra anche una delle percentuali più basse di vaccinazioni in rapporto alle dosi consegnate, solo il 71,3%.

Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Puglia registrano ancora valori superiori ai limiti Rt e quindi non possono sperare di tornare alla zona arancione prima di lunedì 12 aprile. Per abbassare il livello di guardia è necessaria la «permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive».