Coronavirus: Milano è veramente una città fantasma o sta reagendo? Giudicate voi!

Come reagisce la città più operosa d'Italia in questi giorni? In tanti ce lo hanno chiesto, anche dall'estero. C'è meno gente in giro, ma tanta voglia di ripresa. Scopriamo Milano in moto con Andrea Perfetti e Matteo Valenti
27 febbraio 2020

Come reagisce la città più operosa d'Italia in questi giorni di emergenza coronavirus (qui trovate il racconto del medico guarito)? In tanti ce lo hanno chiesto, anche dall'estero, preoccupati per le sorti dei milanesi. Ma anche per lo stop alle attività produttive e ai servizi finanziari della metropoli lombarda. 
Cosa potevamo fare noi di Moto.it? Semplice: abbiamo inforcato la moto e abbiamo girato un giorno intero per il capoluogo, toccando i posti più noti e frequentati della città, parlando con le persone incontrate per strada.
Andrea Perfetti e Matteo Valenti (giornalista della redazione di Automoto.it) sono saliti in sella a una BMW F750GS e, telecamere accese, hanno raggiunto il quadrilatero della moda, con la mitica via Montenapoleone. Si sono diretti in Stazione Centrale, ma anche in Cadorna. Hanno toccato la Scala, il Duomo, Palazzo Marino, il Parco Sempione e il Castello Sforzesco, sono entrati in un paio di concessionari  (moto e auto) per capire se e quanto il lavoro si sia fermato. Non poteva mancare ovviamente il conosciutissimo quartiere di Chinatown, in via Paolo Sarpi: qui la comunità cinese ha deciso di chiudere spontaneamente i negozi per tutta la settimana.
Abbiamo sondato il terreno coi tassisti, forse una delle categorie più penalizzate dai timori della popolazione. E abbiamo intervistato i rider in bicicletta, che al contrario lavorano sempre a pieno ritmo. 

Non vi anticipiamo altro, guardate sopra com'è andata. E' vero,  c'è meno gente in giro, ma tanta voglia di ripresa e di normalità. Lo dimostrano anche gli scaffali dell'Esselunga, mai visti così pieni.

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