Assemblea annuale ANCMA, stabili moto e scooter, bene i caschi

Assemblea annuale ANCMA, stabili moto e scooter, bene i caschi
13 luglio 2006
CONFINDUSTRIA ANCMA è la nuova denominazione dell'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, che ha tenuto la sua Assemblea annuale – il Presidente Guidalberto Guidi ha illustrato l'andamento del mercato: stabili moto e scooter, bene i caschi, in regresso il settore ciclo – proposte e ipotesi per sostenere l'industria delle 2 ruote – il Vice Premier Rutelli inaugurerà a settembre la 64° Esposizione Internazionale del Ciclo L'Assemblea annuale dell'Associazione Nazionale Ciclo Moto e Accessori ha riservato in apertura un piccolo ma significativo colpo di scena: il cambio di denominazione sociale. "Da oggi invece di chiamarci semplicemente ANCMA – ha detto il Presidente Guidalberto Guidi, dopo che l'Assemblea unanime aveva approvato il cambiamento - ci chiameremo CONFINDUSTRIA ANCMA, a sottolineare il fatto che siamo una componente primaria del sistema di rappresentanza dell'industria italiana". Un settore, quello delle 2 ruote, che presenta dinamiche di mercato in continua evoluzione, come emerge dall'andamento dell'ultimo anno: il comparto Ciclo, che nel 2004 sembrava aver raggiunto un assestamento soddisfacente, presenta un bilancio 2005 abbastanza preoccupante; mentre il comparto dei Caschi, che un anno fa pareva quello maggiormente in difficoltà, sembra aver ritrovato buone condizioni di salute. Moto e scooter Il 2005 è stato un anno sostanzialmente positivo. A volumi stabili rispetto all'anno precedente (422.000 immatricolazioni) si è assistito ad una riqualificazione del mercato, con un record di oltre 150.000 moto (+ 2,1%) e una lieve flessione per gli scooter (-0,9%). Sono aumentati gli scooter di media cilindrata (+ 33% per i 250cc) e le moto da 650-750cc (+ 9%). I primi 6 mesi del 2006 sembrano confermare l'andamento favorevole per le moto, malgrado una brusca frenata nel mese di giugno. Il semestre chiude a + 8,38%, mentre gli scooter devono il + 10,18% ad una commessa delle Poste, senza la quale sarebbero intorno ai volumi del 2005. Solo il segmento dei 50cc mostra preoccupanti segni di flessione, particolarmente accentuati dopo che si sono esauriti gli incentivi finalizzati ad accelerare il rinnovo del parco circolante, caratterizzato tuttora dalle presenza di un 60% di modelli Euro 0, altamente inquinanti. Il mercato italiano si conferma come il più importante in Europa e rappresenta un terzo del totale immatricolato nella UE (addirittura il 66% per quanto riguarda gli scooter). Se è vero che i mercati asiatici dimostrano tassi di crescita notevoli e con volumi incredibili, va anche ricordato che in Europa si vendono veicoli con un valore 10 volte più elevato. Quindi ci troviamo nel mercato più competitivo con un'offerta che diventa sempre più sofisticata per rispondere ad un target molto esigente. Nel 2005 abbiamo prodotto in Italia 695.000 veicoli: più della metà dell'intera produzione dell'UE. L'impegno progettuale dei costruttori si concentra in particolar modo su 2 aree fondamentali: la limitazione delle emissioni inquinanti e la sicurezza attiva e passiva dei veicoli. La sfida da vincere è quella di una maggiore sicurezza stradale. Negli ultimi 5 anni il numero degli incidenti è aumentato, superando le 90.000 unità. Guidalberto Guidi, dopo aver sottolineato l'impegno dell'Associazione diretto ad acquisire maggior peso specifico, per poter rappresentare con sempre maggiore autorevolezza le istanze, le attese, i legittimi interessi delle Aziende associate, e delle 130.000 persone alle quali, direttamente o attraverso l'indotto, danno lavoro, ha illustrato alcune delle ipotesi sulle quali l'Associazione sta lavorando per supportare l'industria delle 2 ruote: l'apertura di un Sourcing Center in Asia, per offrire agli Associati un aiuto concreto nei processi di approvvigionamento e delocalizzazione; un progetto diretto a far fare un salto di qualità in fatto di innovazione e ricerca; una grande iniziativa promozionale in compartecipazione con il Ministero del Commercio Internazionale: il "Motogiro d'America"; una grande campagna pubblicitaria a favore della bicicletta, che si auspica possa essere inserita nei programmi di Pubblicità Progresso; e un grande progetto per il turismo in bicicletta, in collaborazione con il Touring Club Italiano, e con il sostegno del Ministero per le Attività Culturali (il progetto potrebbe essere annunciato dal Vice Premier Rutelli a metà settembre, quando verrà ad inaugurare il 64° Salone del Ciclo). E ha ricordato l'enorme mole di lavoro che l'Associazione svolge attraverso il proprio Ufficio Tecnico, soprattutto in ambito internazionale , sia presso le Nazioni Unite, sia a Bruxelles, dove si sono conclusi da poco i lavori con la Commissione Europea sulla nuova fase della direttiva anti-inquinamento, con la quale siamo impegnati per il successo del Piano Europeo sulla Sicurezza Stradale. Dopo aver ricordato che il "Forum Internazionale sulle 2 Ruote", organizzato con Ambrosetti, rappresenta ormai un punto fermo per l'Associazione e per il mondo delle 2 ruote, Guidalberto Guidi si è soffermato sull'attività fieristica. "Il 2005 è stato un anno trionfale: ci siamo trasferiti nella nuova fiera di Milano, abbiamo sperimentato - e l'esperimento continua quest'anno – un format nuovo, con il Salone del Ciclo e quello della Moto separati, uno a settembre e l'altro a novembre, e abbiamo stabilito record che toccano tutti i parametri: superficie espositiva, numero di espositori, numero di visitatori, tasso di internazionalità." Il 2006 sarà un anno delicato, perché per la prima volta il Salone della Moto di Milano, che per decisione dell'industria italiana è diventato un evento annuale, si trova a dover competere direttamente con l'omologa manifestazione tedesca. E' la stessa situazione in cui si è trovato in passato il Salone del Ciclo, che sembra aver vinto la sua battaglia, al momento il Salone di quest'anno sarà il più completo e il più bello dell'ultimo decennio. Molto buone le prospettive anche per il Salone della Moto, perchè all'aggressività dei competitori stranieri può contrapporrre la compattezza dell'industria italiana - la più forte d'Europa - e che dovrà diventare un Evento imperdibile. Per questo l'Esposizione è stata arricchita con Motolive, un happening straordinario disegnato sulle esigenze del pubblico, e con il Forum Ambrosetti che da quest'anno viene collocato in Fiera nel giorno precedente l'inaugurazione. "Ma proprio il discorso sulle fiere – ha osservato il Dottor Guidi - mi consente di concludere con un argomento che credo possa testimoniare allo stesso tempo la credibilità raggiunta a livello mondiale dal nostro Ente fieristico e l'attenzione che l'Associazione pone all'evolversi della globalizzazione". E ha citato l'accordo di collaborazione sottoscritto con la Shanghai Xiesheng Exhibition Co., in base al quale EICMA diventa partner nella realizzazione di una nuova Esposizione dedicata alla moto, abbinata a China Bicycle, che in pochissimi anni è diventata la più grande fiera al mondo di biciclette Caschi Il comparto caschi ha subito nel 2005 una crisi di proporzioni notevoli: sono diminuite del 5,92% le vendite in Italia, del 9,46% le esportazioni; ma nel primo trimestre di quest'anno la tendenza si è invertita e tutti gli indicatori sono positivi: + 16,82 le vendite in Italia, + 11,44 quelle in Europa, + 7,74 quelle extra UE. E' il risultato di buone strategie aziendali e anche di un'ottima politica associativa: il comparto si conferma largamente leader in Europa, con un fatturato che si aggira sui 160 milioni di Euro, metà dei quali realizzati sui mercati esteri, malgrado la micidiale concorrenza dei produttori asiatici. Bici La produzione italiana di biciclette si è fermata nel 2005 a 2.400.000 pezzi contro i 2.600.000 del 2004. Arretrano del 13,57 per cento le esportazioni: 1.343.000 bici vendute all'estero, contro le 1.544.000 del 2004, anche se a valore non c'è arretramento, il che conferma che il decremento delle esportazioni riguarda principalmente la fascia bassa. Crescono le importazioni: 820.000 biciclette nel 2005 contro le 631.000 nel 2004. Il primo semestre di quest'anno, caratterizzato oltre tutto dalle pessime condizioni climatiche, non ha dato purtroppo segnali di un'inversione di tendenza. Le criticità che affliggono il settore sono rappresentate sul mercato domestico, da una utilizzazione della bici per usi urbani o turistici ancora largamente inferiore rispetto agli standard europei (in Olanda e in Danimarca si vendono 8 biciclette ogni 100 abitanti, in Italia meno di 3, precediamo solo la Spagna che è sotto le 2 unità); sul piano internazionale dalla competitività dei Paesi low cost.

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