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A Roma l'ondata di furti di caschi dagli scooter elettrici a noleggio Cooltra ha portato la procura di Roma ad aprire un'indagine che attualmente coinvolge cento persone, con sette richieste di rinvio a giudizio già presentate. Tre dei sette indagati hanno un'età compresa tra i 19 e i 22 anni, e tutti sono accusati di ricettazione per aver sottratto o utilizzato i caschi che dovevano essere riposti nei bauletti degli scooter al termine del noleggio.
Il fenomeno dei caschi rubati nella Capitale non nasce dal nulla, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescenti criticità per i servizi di sharing mobility romani. Negli ultimi anni, il boom degli scooter e delle bici elettriche a noleggio ha trasformato il volto della mobilità urbana, offrendo un'alternativa agile al traffico congestionato e ai mezzi pubblici spesso sovraffollati. Tuttavia, questa rivoluzione verde ha dovuto fare i conti con un'imprevista controtendenza: il furto sistematico, con i caschi in cima alla lista dei desideri della microcriminalità locale.
Roma, già tristemente nota per i vandalismi ai danni del trasporto pubblico e del decoro urbano, ha visto nascere questa nuova forma di appropriazione indebita che colpisce proprio quei servizi pensati per rendere la città più sostenibile. I caschi Cooltra, facilmente riconoscibili per il design e i colori distintivi, sono diventati una sorta di status symbol tra alcuni giovani romani, una sorta di trofeo da esibire in giro o sui social.
La società spagnola Cooltra ha affidato il caso a un team di investigatori privati. Questi hanno condotto ricerche per le vie di Roma e monitorato i social network, dove alcuni degli indagati avevano incautamente pubblicato foto che li ritraevano con i caschi sottratti. In un caso emblematico, uno degli indagati è stato identificato grazie a una foto postata mentre sciava indossando proprio un casco Cooltra. Non è da escludere anche un vero e proprio mercato laterale e illegale di caschi rubati dagli scooter in sharing.
Quattro dei sette imputati hanno cercato di rimediare presentando le loro scuse formali alla società e versando un risarcimento di 400 euro ciascuno. Cooltra ha accettato le scuse e ritirato la querela nei loro confronti, ma questo potrebbe non essere sufficiente a evitare il processo.
La ricettazione, reato contestato agli indagati e disciplinato dall'articolo 648 del codice penale, è procedibile d'ufficio. Questo significa che, nonostante il ritiro della querela da parte dell'azienda spagnola, l'azione penale potrebbe comunque proseguire per decisione della procura. Cooltra ha confermato appunto che non si costituirà parte civile contro i quattro che hanno presentato le scuse e versato il risarcimento, mentre lo farà nei confronti dei tre che non hanno intrapreso alcuna azione "riparatoria".
Il sistema di noleggio degli scooter Cooltra, come quello di altre aziende simili, prevede che i caschi siano a disposizione degli utenti, che devono riporli nel bauletto al termine dell'utilizzo. I furti sistematici hanno rappresentato un serio problema per l'operatività del servizio nella capitale.
Immagine di apertura: Roma Today