12 Ore Cycling Marathon: sulla pista di Monza dal tramonto all’alba

12 Ore Cycling Marathon: sulla pista di Monza dal tramonto all’alba
Moto.it ha preso parte al warm up sull’autodromo monzese che preannuncia la gara che si svolgerà nel 2015: nel tempio nazionale dei motori correranno 1.000 bici, tantissimi appassionati da soli o in squadra in una notte che sarà magica
1 luglio 2014
12 Ore Cycling Marathon  (20)

Davide Oldani



12 Ore Cycling Marathon


Passiamo ora a parlarvi della gara di durata che si svolgerà a giugno del 2015. La 12 Ore Cycling Marathon è aperta a mille ciclisti su bici da corsa (anche a scatto fisso). È richiesto l’abbigliamento tecnico, il casco, le luci. Si correrà infatti dal tramonto all’alba, senza l’ausilio di luci esterne artificiali. Saranno i LED delle bici a illuminare, come tante lucciole velocissime, le curve e i rettilinei di Monza.
L’organizzazione richiede il tesseramento alla Federazione Italiana o il certificato medico per attività agonistica in corso di validità.
Si potrà correre da soli o in squadre da 2, 4 o 8 atleti. Mille atleti affronteranno il tracciato monzese nel cuore della notte, si partirà infatti al tramonto e si terminerà la gara all’alba, dopo 12 ore esatte.
Moto.it ci sarà e vi racconterà l’evento, ora dopo ora. D’altra parte il richiamo è troppo forte, le due ruote a Monza sono di casa. Anche senza un motore.
Linus Marco Andrea

Linus,  Marco Cislaghi (Specialized) e Andrea Massimello



L’intervista a Andrea Massimello


Andrea è il cuore di questa manifestazione, ideatore e organizzatore della 12 Ore che già nel Warm Up ha dato ottima prova di sé.
Andrea, quando si correrà la 12 Ore e quali sono le caratteristiche salienti?
«La data è la fine di giugno, proprio come il Warm Up che avete appena corso. La location sarà Monza, con una somiglianza voluta alla 24 Ore di Le Mans che è la gara di endurance in bici più famosa. La 12 Ore di Monza non sarà più leggera di Le Mans, sarà un cosa diversa. Pedalare in giugno di giorno sarebbe stato noioso, la corsa notturna sarà più fresca, più emozionante e sarà vicina al mondo della musica con Radio Deejay che sarà nostro partner».

Che tipo di atleti correranno la 12 Ore?
«Abbiamo tre aree interessanti. La 12 Ore attira il mondo del Triathlon che troverà un campo di prova molto interessante. Poi ci sono il mondo dei ciclisti tradizionali e il mondo delle bici a scatto fisso, che è in crescita tanto che ci sono ragazzi che tengono medie elevatissime senza alcun problema di compatibilità con le bici col cambio. A questi tre gruppi si aggiunge l’universo dei randonneur, con Fermo Rigamonti (organizzatore della 1001 miglia) abbiamo valutato infatti di ospitare atleti che correranno da soli, coprendo nelle 12 Ore una distanza superiore ai 300 km e alla fine avranno un attestato che dimostrerà la loro impresa».

Monza ospiterà anche un villaggio notturno molto attivo.
«Sì, faremo un falò virtuale, non in spiaggia ma a Monza. Saremo intrattenuti da Radio Deejay e dallo speaker, bravissimo. Cibo e musica saranno sicuri protagonisti, avremo partner di food importantissimi come Lavazza, Rovagnati, Lauretana, Ferrero, Noberasco. Ci sarà una grande attenzione al cibo per gli sportivi, con la presenza di aziende che realizzano integratori e con altri prodotti mirati».
Una parte del villaggio dedicata alle bici Specialized
Una parte del villaggio dedicata alle bici Specialized


Radio Deejay si conferma la radio degli sportivi, qual è il vostro rapporto?

«Sì, Radio Deejay ha fatto una trasmissione bellissima, Training Center con Linus, Baldini e Cassani. Ho conosciuto Linus nel 2003 alla Maratona di New York e hanno sposato la nostra idea con entusiasmo. Alla 12 Ore avremo altri personaggi di Radio Deejay e avremo sicuramente una loro squadra in pista a Monza».

Ci sono tanti punti di comunione tra le due ruote a motore e quelle a pedale. Sei d’accordo?
«La bicicletta è un formidabile mezzo di allenamento ed è utilizzata da quasi tutti i campioni delle due e delle quattro ruote per mantenersi in piena forma fisica. Per questo spopola nel mondo delle auto, Alain Prost, Fisichella, Alonso sono molto appassionati di bici. Anche tra le moto mi vengono in mente Kevin Schwantz, Cal Crutchlow e tanti altri che amano moltissimo le biciclette.
D’altra parte le emozioni che la bici regala sono molto vicine a quelle che si vivono in moto, fare un discesa in bici e sentire la sua aderenza in piega fa quasi più impressione che in moto.
La guida della bici richiede sensibilità e anche coraggio, le stesse doti che devono avere i motociclisti durante una gara».

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