Bartolini: Malpensa è ok

Bartolini: Malpensa è ok
Massimo Zanzani
In previsione della terza tappa che si corre al Ciglione della Malpensa il campione del mondo '99 ha approvato il circuito lombardo. | di M. Zanzani
13 marzo 2010


Mentre buona parte d'Italia è ricoperta da uno strato di neve, sul Ciglione della Malpensa di Gallarate splende il sole e il circuito si trova in perfette condizioni per l'attesa penultima prova di campionato.

Alla vigilia della manifestazione, Andrea Bartolini si è presentato in pista nel ruolo di ispettore tecnico del comitato impianti FMI, per dare l'assenso definitivo agli ultimo lavori effettuati dal Motoclub MV Agusta.

«Il circuito è in ottime condizioni - spiega l'attuale collaudatore Husqvarna - addirittura domenica gli organizzatori dovranno innaffiare per evitare la polvere. Il disegno del pista è praticamente il medesimo, sono cambiate solo le rampe di qualche salto e sono stati effettuati piccoli interventi soprattutto nell'ottica della sicurezza dei piloti. Per il resto il tracciato è già spettacolare di suo, anche se essendo molto veloce non si fanno molte buche e quindi non è troppo selettivo. Il pubblico però riesce a vedere buona parte della pista, ed è un aspetto importante perché oggi la gente che paga giustamente vuole vedere anche lo show».

La Malpensa ha comunque sempre un fascino particolare.
«E' una pista storica, dove ci sono addirittura ancora pezzi che risalgono agli anni '60, per cui si respira ancora l'atmosfera elettrizzante di alcune edizioni indimenticabili con il GP 250 dell'86 quando Michele Fanton vinse davanti a Michele Rinaldi».

Anche tu avrai fatto delle belle gare in questo impianto.
«Una brutta è quando mi ruppi lo scafoide nell'87 in sella alla Benelli, ma ho anche il buon ricordo del 3° posto dietro a David Philippaerts e Alex Salvini nel 2005, quando correvo con la Yamaha ormai solo per passione dopo aver appeso al chiodo il casco da professionista la stagione prima».

Pronostici per la gara?
«Sicuramente questa è una pista adatta a Davide Guarneri che quindi vedo favorito della MX1. Le curve senza appoggio e la mancanza di canali sono pane per i suoi denti, e quindi non si farà sfuggire questa occasione. Nella MX2 penso che Christophe Charlier farà la differenza, ma speriamo di vedere nelle prime posizioni anche dei giovani italiani come potrebbero essere Moroni e Cervellin».