EICMA 2018: Efesto IBEX QUATTRO70, ibrida da 225 cv

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Efesto IBEX QUATTRO70 abbina un motore Ducati 955 da 155 cv ad una power unit elettrica da 70 cv
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
12 novembre 2018

Una delle più interessanti idee emerse da EICMA 2018 è certamente la Efesto IBEX Quattro70. Efesto è un'azienda che si occupa principalmente di sviluppare soluzioni ibride o full electric per applicazioni in campo aerospaziale, marino o automotive, e ha presentato al proprio stand un prototipo ibrido che - sulla carta - sembrerebbe unire i vantaggi di entrambi i mondi, termico ed elettrico: si tratta della IBEX Quattro70, una moto con propulsore a combustione interna (il Ducati 955 da 155 cv – quello della Panigale 959, per capirci) affiancato da un motore elettrico IP65 da 70 cv e 150 Nm di coppia.

La moto non è ancora completa (manca il radiatore, per esempio) e sopratutto non è prevista una vera e propria produzione in serie, perché Efesto intende vendere la propria tecnologia ad aziende desiderose di progettare da zero un motociclo ibrido, ma l'idea è quella giusta: abbinare un motore elettrico alimentato da un pacco batterie leggero – perché ricaricate dal motore a combustione interna e dalla coppia residua in frenata – ad una moto già performante e agile in grado di sopportare il peso in più - 30 kg - senza perdere di vista prestazioni e guidabilità.

la power unit
la power unit

La power unit è alloggiata sotto la sella, a ridosso del collettore di scarico posteriore, ed è direttamente collegata all'albero secondario con un secondo pignone installato accanto a quello normalmente presente sul bicilindrico Ducati, rendendo così possibile usare esclusivamente il motore elettrico da 70 cv per avanzare senza usare il cambio; ma non è questa l'applicazione più entusiasmante della Efesto IBEX QUATTRO70, quanto la possibilità di comandare contemporaneamente i due motori, sommarne le potenze e arrivare a erogare 225 cv. Il pacco batterie occupa la parte inferiore della zona serbatoio, mentre l'inverter è posizionato sotto la sella: di fatto, si tratta di una soluzione che rende possibile la convivenza dei due tipi di motore senza scendere a troppi compromessi in fatto di posizionamenti dei pesi ed ingombri

È possibile utilizzare la Efesto in quattro differenti modi, selezionabili da un selettore sul semimanubrio sinistro: totalmente termico (e se si vuole si può totalmente disconnettere il motore elettrico, così da non avere alcun assorbimento di potenza); totalmente elettrico (con un'autonomia di circa 50/70 km, in presa diretta sul pignone); Boost (i due motori sono contemporaneamente in funzione e il motore elettrico inoltre compensa il normale calo di coppia che con un motore endotermico si verifica passando via via ai rapporti superiori); Custom dove il pilota decide la logica di intervento del motore elettrico e il suo contributo all'avanzamento del mezzo.

il doppio pignone all'uscita del secondario del cambio
il doppio pignone all'uscita del secondario del cambio

Ovviamente un'architettura di questo genere non può che rivolgersi ad un mezzo di fascia premium, sia per i costi che per la necessità di disporre di un motore che sia in grado di garantire una potenza sufficiente a ricaricare le batterie pur mantenendo buone prestazioni; ma anche per il necessario aumento del peso che, se non bilanciato, su una moto di partenza sufficientemente leggera può portare facilmente la massa a superare i 260 kg. Tra l'altro, Efesto ha allo studio la produzione anche di un motore endotermico a due tempi da 70 cv destinato ad equipaggiare mezzi ibridi: un propulsore che con la sua compattezza compenserebbe la massa di power unit, pacco batterie ed inverter.