Batterie alluminio-zolfo. Ignifughe e costano sei volte meno

Batterie alluminio-zolfo. Ignifughe e costano sei volte meno
Marco Berti Quattrini
Un team di ricercatori del MIT ha creato batterie con materiali facilmente reperibili, ed economici. Potrebbero davvero essere la svolta che aspettavamo?
25 agosto 2022

Quando parliamo di batterie e nello specifico delle batterie del futuro si apre un campo che spazia da miracoloso al possibile passando attraverso il fantascientifico e il probabilmente realizzabile. E' quindi molto difficile capire se ci si trova di fronte a una ricerca concreta o a un esercizio di stile. In questo caso la serietà è garantita da due nomi di assoluto prestigio in campo scientifico: la rivista Nature, che ha pubblicato lo studio e il MIT che lo ha realizzato. 

Gli ingegneri dell'università americana hanno realizzato una batteria utilizzando materiali comuni e facilmente reperibili come alluminio, zolfo e sale. Oltre quindi a risultare particolarmente economica è anche molto resitente al fuoco risolvendo quindi anche il problema di sicurezza. Inoltre i tempi di ricarica sono quasi da record. 

Le batterie al litio garantiscono ottime performance, ma il litio è un materiale raro e le celle possono prendere fuoco in caso di incidente o di errato utilizzo. Costo e pericolosità (anche se infinitesima) sono due fattori che devono essere ridotti in previsione di una globale elettrificazione dei veicoli e non solo. I primi test sulle nuove celle hanno evidenziato come possano funzionare anche a temperature molto elevate, fino a 200° e anzi che ad 110° siano in grado di ricaricarsi 25 volte più velocemente che a temperatura ambiente (25°). Per ottenere queste prestazioni non è necessario usare energia per innalzare la temperatura, ma sono le batterie stesse a scaldarsi. 

Le batterie potrebbero presto trovare anche uno sbocco commerciale visto che i progetti sono stati concessi alla società "Avanti", co-fondata da uno degli autori dello studio. Secondo i calcoli questo tipo di batteria costerebbe sei volte meno rispetto all'equivalente al litio. 

 

Fonte: MIT