Alessandro Botturi. Il “capostipite”, lo “storico”… l’"attuale" [VIDEO]

Poche storie, se la Yamaha 700 Ténéré ha questo presente è (anche) perché la sua storia è passata attraverso il genio di Alessandro Botturi. Che oggi ne rappresenta l’eccellente doppia faccia, di pubblico e di sport
22 novembre 2025

Non si sa ancora cos’è una pandemia, ma arriveranno presto notizie feroci da Wuhan, bruciano Notre-Dame e il Castello di Shuri, i mondiali di Rugby in Giappone e di Atletica in Qatar.

In quel tempo Ténéré è il nome di un Deserto e di una Moto leggendari sempre più indietro nella storia della passione e nel tempo. Poi, un giorno, quel nome torna su un serbatoio di una Moto, la Yamaha 700 Ténéré. Qualche centimetro cubico in più, un cilindro in più, un’attitudine in quel momento inedita. L’Enduro di Yamaha torna sulle proprie tracce per proporsi in uno schema tutto nuovo.

Alessandro Botturi, che in quegli anni correva alla Dakar da ufficiale Yamaha, ne prese una e la portò su un tracciato, road book e vediamo di divertirci. Il successo è immediato, è la folgorazione. Dai, proviamo a fare sul serio. La moto passa al “garage”, viene adattata alla bisogna, ne esce racing… beh, un po’ più racing dell’idea. Ma è solo l’inizio. Oggi è una realtà favolosa, intreccio e osmosi tra le piste del Deserto e le linee di produzione, l’evoluzione va avanti spedita, così come il successo commerciale di una altro modello chiave nel motociclismo della nostra epoca.

In tutto questo il Gigante di Lumezzane è testimone e attore, corre e rappresenta, porta gente a spasso, a imparare, a correre. La Ténéré corre e vince, è tornata nel suo habitat dell’origine, e si presenta come l’antesignana di un corrente attuale di iperattività avvincente. Programma immutato, confermato: Botturi si prepara a tornare in Africa. Marocco, Tunisia, Africa Race, una nuova stagione di Motorally. E poi i Bottu Training. State e sentire...

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